Guglielmino Ubertini
Guglielmo Ubertini o Guglielmino Ubertini o degli Ubertini (1219 circa – Poppi, 11 giugno 1289) è stato un vescovo cattolico e condottiero italiano. Fu il cinquantanovesimo vescovo di Arezzo e resse la diocesi e la città tra il 1248 e il 1289.
Guglielmino Ubertini vescovo della Chiesa cattolica | |
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Incarichi ricoperti | Vescovo di Arezzo (1248-1289) |
Nato | 1219 circa |
Deceduto | 11 giugno 1289 a Poppi |
Guglielmino Ubertini | |
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Nascita | 1219 circa |
Morte | Poppi, 11 giugno 1289 |
Cause della morte | morto in battaglia |
Dati militari | |
Paese servito | Arezzo (Ghibellini) |
Forza armata | Esercito comunale di Arezzo |
Guerre | Guerra tra guelfi e ghibellini |
Battaglie | Battaglia di Campaldino |
Altre cariche | Vescovo della Chiesa cattolica |
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Biografia
modificaProveniente da una nobile famiglia che l'aveva indirizzato alla carriera ecclesiastica, quando fu eletto vescovo era arcidiacono della cattedrale. Non trascurò la cura pastorale della città: pose fine, ad esempio, al dissidio che divideva i canonici della pieve e quelli della cattedrale, dette un impulso decisivo allo sviluppo dell'ospedale di Santa Maria del Ponte, approvò l'istituzione della Fraternita di Santa Maria della Misericordia (che poi fu detta più tardi Fraternità dei Laici).
Effettuò anche una visita pastorale a tutta la diocesi. Partecipò al secondo Concilio di Lione e accolse ad Arezzo il papa Gregorio X, stanco e ammalato, mentre stava tornando a Roma da quel concilio. Il papa morì in città, dove si tenne anche il conclave. Una donazione del papa determinò l'inizio della costruzione della "nuova" cattedrale: un edificio in stile gotico costruito all'interno della cinta muraria, a differenza del "Duomo Vecchio". Fece costruire anche l'attuale palazzo vescovile.
Fu anche uomo politico e condottiero, e non disdegnò l'uso della forza. Fece chiudere un dissidio con il monastero di Camaldoli facendo bastonare i monaci dai suoi soldati, attirandosi la censura del papa. Scelse la parte ghibellina molto probabilmente per tentare di mantenere l'indipendenza di Arezzo e non per reale convinzione politica. Ormai in età avanzata guidò l'esercito ghibellino alla battaglia di Campaldino, ove fu sconfitto e perse la vita sabato 11 giugno 1289 per un colpo di picca alla testa.
I suoi resti mortali, raccolti sul campo di battaglia, furono sepolti, assieme a quelli di suo nipote, anch'egli morto in battaglia, nella vicina chiesa di Certomondo, ai piedi del castello di Poppi ed ivi ritrovati nel 2008 ed a lui attribuiti tramite accurati esami scientifici (radiocarbonio, DNA, esame antropometrico). L'11 giugno 2008, 719º anniversario della battaglia, al termine di una suggestiva cerimonia di suffragio, celebrata nel duomo di Arezzo dal vescovo Gualtiero Bassetti, al corpo di Guglielmino è stata finalmente data l'estrema dimora in quella cattedrale[1] che lui stesso aveva fondato oltre sette secoli prima.
Note
modifica- ^ Guglielmino degli Ubertini: le sue spoglie in cattedrale., su toscanaoggi.it. URL consultato il 27 marzo 2017 (archiviato dall'url originale il 28 marzo 2017).
Bibliografia
modifica- Giorgio Batini, Capitani di Toscana, Firenze, Edizioni Polistampa, 2005, pp. 44 – 49 ISBN 88-8304-915-2
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Guglielmino Ubertini
Collegamenti esterni
modifica- Guglièlmo degli Ubertini, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Gian Paolo G. Scharf, UBERTINI, Guglielmo, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 97, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2020.