Guglielmo Capello
Guglielmo di Goffredo Capello (Auletta, 1390 circa – Ferrara, 1460 circa) è stato un letterato e funzionario italiano.
Biografia
modificaNacque negli ultimi anni del XIV secolo ad Auletta, vicino Salerno, da un medico di nome Goffredo.[1] Sono ignoti i suoi studi, ma dovette affermarsi nel mondo letterario del tempo poiché nel 1420 venne chiamato a Ferrara da Niccolò III d'Este per fare da precettore al figlio Borso.[1] Taluni affermano che si trovasse a Ferrara già in precedenza, ma non vi sono prove certe.
Dal 1429 divenne collaboratore e amico di Guarino Veronese, che gli assicurò delle cariche politiche una volta che il duca di Ferrara lo sollevò dall'incarico di precettore del figlio: nel 1435 era funzionario delle imposte, mentre all'arrivo della peste a Ferrara nel 1438 venne nominato ufficiale sanitario.[1] Era comunque attivo come copiatore di manoscritti, come ad esempio la Naturalis historia di Plinio il Vecchio, e possedeva una stanza privata nel palazzo degli Este.[1] Dal 1441 tornò ad essere precettore, stavolta di Ercole e Sigismondo d'Este, venendo colloquialmente chiamato il maistro di putti.[1] L'ultima sua menzione in vita risale al 1459, quando copiò una nuova versione nella Naturalis historia; probabilmente già anziano, si presume sia morto di lì a poco.[1]
Opere
modificaCapello si è distinto soprattutto come amanuense e commentatore di opere. Nei suoi commenti dimostrava di conoscere a fondo i classici della letteratura latina e letteratura italiana medievale, non apprezzando invece la letteratura francese e i poemi cavallereschi, che ridicolizzava.[1]
Note
modificaCollegamenti esterni
modifica- Capèllo, Guglielmo, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Frank Rutger Hausmann, CAPELLO, Guglielmo, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 18, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1975.
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