Guido Cappellini
Guido Cappellini (Mariano Comense, 7 settembre 1959) è un pilota motonautico italiano che ha vinto 10 titoli mondiali di Formula 1 motonautica.
Guido Cappellini | |||||
---|---|---|---|---|---|
Nazionalità | Italia | ||||
Motonautica | |||||
Categoria | Campionato del Mondo Inshore | ||||
Squadra | Abu Dhabi Team | ||||
Termine carriera | 2009 | ||||
Palmarès | |||||
| |||||
Statistiche aggiornate al 27 maggio 2019 | |||||
Detiene il record mondiale di velocità sull'acqua della F1, con 256,26 km/h, stabilito nel 2005[1]. Collare d'Oro del CONI al merito sportivo nel 1999 (dopo la conquista di quattro titoli mondiali consecutivi), nel 2017 è stato inserito nella Hall of Fame della Motonautica Mondiale[2]. Dal 2015 è Team Manager dell'Abu Dhabi Team, con cui ha già conquistato 6 corone iridate, tra mondiali F1 e F2 per piloti e team.
Carriera
modificaPilota
modificaGuido Cappellini è il pilota più vincente nella storia della motonautica inshore, con i suoi 10 titoli mondiali conquistati in F1.
62 i GP vinti, 104 i podi e ben 70 le pole position ottenute (record che nel mondo dei motori è stato battuto solo nel 2018 da Lewis Hamilton).
Nato a Mariano Comense il 7 settembre 1959, appassionato di motori fin da bambino, ha corso per 7 anni con i kart, vincendo molto: due titoli di Campione Italiano e uno di Campione Europeo, che lo fanno notare anche nel mondo automobilistico. A fine anni ’70, Guido fu chiamato all’improvviso, a metà stagione, dal team di Formula 3 di Pastorino, e nel giro di una settimana ottenne la licenza, provò l’auto una sola volta a Misano e il sabato stabilì un record tuttora imbattuto: centrò la pole position alla sua prima gara, a Varano de' Melegari.
Naturalmente, quel giorno pioveva e Guido si rivelò “mago della pioggia”, o meglio dell’acqua: è lì la svolta, ma viene da lontano, da una consuetudine con le acque del lago che aveva maturato fin da bambino.
A 14 anni era stato mandato dal padre, stanco dei suoi scarsi risultati scolastici, ad imparare un mestiere durante l’estate, a “bottega” nel cantiere di Angelo Molinari, padre di Renato, pilota e idolo di Guido.
Più che un duro lavoro, il cantiere diventa per lui una specie di parco giochi dei sogni. Lì sul lago, con la benedizione di Molinari, Guido impara tutto sulle barche e quando le può provare “vola” sull’acqua, affinando le sue doti di pilota.
La passione diventa un destino e all’occhio esperto di Angelo e di Renato, il talento si rivela subito: Guido è un asso della velocità e la sua classe non può che portarlo in poco tempo ai vertici della motonautica mondiale. Esordisce in F4, con una barca Molinari e vince la Centomiglia del Lario, poi arriva in F3 e, nonostante una marea di incidenti, vince la 6 Ore di Parigi e si fa notare.
Vince il Campionato Italiano di F3000, categoria simile alla Formula GP, e poi arriva nella massima categoria, ma nei primi anni i risultati faticano ad arrivare, per eccesso di foga e sicurezza. Cappellini si guadagna l’appellativo di “Crashellini”, dato il numero di incidenti di cui è protagonista. Looping, ma anche paurosi schianti (come quello sui docks di Bristol nel 1988, con la barca polverizzata) e nella migliore delle ipotesi fonde il motore, di solito quando è in testa alla gara.
Fin dall’inizio, Guido Cappellini crea il suo team che lo seguirà per tutta la carriera e prosegue l’avventura nel Mondiale Inshore ancora oggi. Due sono compagni delle elementari: Attilio Donzelli e Giacomino Curti, maghi della telemetria e della meccanica, e poi c’è Denis Cappellini, suo cugino.
Donzelli, amico di una vita, è una specie di alter ego: Guido è il pilota in barca, Attilio nel backstage, suo radioman da sempre e capo dell’affiatato team. Arriveranno così negli anni molti successi, che lo proiettano al primo posto dei GP vinti: nel palmarès di tutti i tempi, dietro a lui che ne ha 62, il secondo è Scott Gillman con 23!
Nel marzo 2017, Guido Cappellini è entrato nella “Hall of Fame” della Motonautica, nel Principato di Monaco,[2] unico pilota italiano ad avere avuto questo onore. Tra i riconoscimenti ottenuti da pilota di F1 Inshore, Guido vanta anche il “Collare d’Oro” al merito sportivo, conferitogli dal CONI nel 1999, dopo la vittoria del suo quinto titolo mondiale.
Inoltre, detiene il record mondiale di velocità sull’acqua, regolarmente omologato dalla FIM: 256,26 km all’ora, stabilito sul lago d'Iseo nel 2005.[1]
Dopo il ritiro dalla F1 nel 2010 Cappellini si è dedicato all’offshore, correndo in Classe 1 con il Team 74 GSG Design Ceramic e poi con il Team Polyform, in coppia con Giampaolo Montavoci: alla prima partecipazione arrivano quarti nel Mondiale, salendo 5 volte sul podio, e l’anno dopo sono quinti.
Team Manager
modificaLa carriera da Team Manager di Guido è già avviata, quando nel 2015 riceve l’invito dello Sceicco di Abu Dhabi H.H. Dr. Sheikh Sultan Bin Khalifa Bin Zayed Al Nahyan per diventare il manager delle squadre inshore dell’Abu Dhabi Team che partecipa ai campionati mondiali F1 e F2, succedendo a Scott Gillman.
Da quel giorno, si trasferisce con la famiglia negli Emirati e riorganizza il Team Abu Dhabi, occupandosi dell’Inshore F1 (nel frattempo soprannominata World Championship F1H2O) e F2. Porta con sé i fedelissimi del suo team: Attilio Donzelli, Giacomino Curti, il cugino Denis, e rivoluziona la gestione della squadra, esaltando le doti dei piloti già affermati e facendo crescere le giovani leve, tra cui nuovi drivers degli Emirati.
A livello di titoli mondiali conquistati, il suo ruolino di marcia è impressionante, molto simile a quando era lui il pilota: l'Abu Dhabi Team vince tre mondiali F1 per team (2015, 2016 e 2018) un titolo piloti F2 nel 2017 con Rashed Al Qemzi, due titoli mondiali piloti di F1, nel 2017 con Alex Carella e nel 2018 con Shaun Torrente e un titolo mondiale UIM Endurance Circuit con i piloti Shaun Torrente, Rashed Al Qemzi, Rashed Al Tayer e Tullio Abbate Junior (2019) per un totale di 7 corone iridate in 4 anni e mezzo!
Nel mondiale 2018, il Team Abu Dhabi stabilisce anche un record, portando tre piloti ai primi tre posti del mondiale: il citato campione del mondo Shaun Torrente (USA), e ai posti d’onore Erik Stark (SWE) e Thani Al Qemzi (UAE).
Risultato stratosferico, che non potrà essere bissato, perché il nuovo regolamento prevede per il campionato 2019 la possibilità di schierare due soli piloti per team.
Come Team Manager, Guido aveva precedentemente avuto un’esperienza con il team russo New Star, con cui ha vinto nel 2015 la 24 Ore di Rouen, successo poi bissato l’anno successivo proprio con il Team Abu Dhabi e ripetuto nel 2019, sempre con il Team Abu Dhabi e i piloti: Shaun Torrente, R. Al Qemzi e R. Al Tayer.
Innovazioni
modificaGuido Cappellini è definito “leggenda della Motonautica” nella Hall of Fame, ma è anche ritenuto il grande innovatore dell’inshore. Con lui, questo sport è completamente cambiato, diventando allo stesso tempo più spettacolare e più sicuro.
La motonautica era, fino a fine anni ’80 un mondo tristemente famoso per i molti incidenti mortali che faceva registrare in gara. Quando la barca andava in looping, oppure si scontrava con un altro scafo, non c’erano molte possibilità di salvezza per i piloti. Grazie a Guido Cappellini non è più così: si devono infatti alle sue idee, elaborate con il suo team di fedelissimi, una serie di innovazioni salva-vita diventate obbligatorie nell’Inshore mondiale.
È con lui che avviene il passaggio dagli scafi in legno a quelli in composito. Mentre la F1 automobilistica era già passata dall’alluminio al composito, il mondo nautico, soprattutto quello italiano, era in ritardo. Cappellini capisce che è ora di abbandonare la credenza che il legno sia il miglior materiale per costruire una barca da gara e va ad imparare nei cantieri inglesi, dove nascevano gli scafi vincenti della Burgess. Scopre così i nuovi materiali tecnologici: composito, kevlar, fibra di carbonio. E decide che sarà lui stesso a costruirsi gli scafi. Nasce la Dac Racing e con essa una delle più incredibili avventure del mondo nautico. Cappellini e gli scafi Dac vinceranno tutto, ma introdurranno anche tutte le novità che salveranno la vita a molti.
Cappellini è il primo ad introdurre le “corna” deformabili, che negli incidenti tra scafi si deformano assorbendo l’urto e non penetrano nell’abitacolo dello scafo, ed è questa la prima parte della “metamorfosi” delle barche dal legno ai materiali del futuro, di cui sono oggi composti tutti gli scafi.
Negli anni, sono arrivate molte altre modifiche innovative, anche studiate in galleria del vento, per una migliore aerodinamicità e un miglior assetto dello scafo. La Dac Racing introduce anche l’airbag, in breve tempo reso obbligatorio per tutti. Ma l’innovazione di maggior importanza è la capsula di sicurezza, dotata di cupolino (prima i piloti correvano con il casco fuori dallo scafo) e di pannelli di 15 cm ad assorbimento d’urto sui fianchi. La capsula include la postazione del pilota ma anche tutta “l’anima” dello scafo, fino al motore.
Lo stesso Cappellini, nel “crash” di Bristol fu salvato da una delle prime capsule di sicurezza create dagli inglesi e da lì tutto partì, fino ad arrivare al suo perfezionamento.
Cura del particolare e continua attenzione al miglioramento sono le caratteristiche del gruppo di lavoro di Cappellini: gli scafi della Dac Racing sono considerati i migliori dell’inshore, bellissimi esteriormente (anche le linee sono state perfezionate nel tempo) e ultra-performanti in gara.
Risultati
modificaCampionato del Mondo Formula 1 Motonautica
modificaAnno | Team | Scafo | Motore | 1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 | 9 | 10 | 11 | 12 | 13 | 14 | 15 | 16 | Pos. | Punti |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1993 | Laserline | DAC | Mercury 2l | THA 1 |
ABU 1 |
ITA 2 |
FRA 2 |
GBR 3 |
ITA 2 |
HUN 1 |
THA 2 |
ABU Rit |
1º | 133 | |||||||
1994 | Laserline | DAC | Mercury 2l | HUN Rit |
ITA 2 |
FRA 2 |
GBR 3 |
ITA 1 |
MAL 3 |
THA 2 |
ABU 9 |
1º | 108 | ||||||||
1995 | Laserline-Castrol | DAC | Mercury 2l | ITA Rit |
HUN 2 |
GER 2 |
FRA 1 |
RUS 1 |
ITA 2 |
CHN 1 |
ABU 9 |
1º | 107 | ||||||||
1996 | Laserline-Castrol | DAC | Mercury 2l | ITA 1 |
HUN 1 |
RUS 1 |
FRA 1 |
GRE 1 |
CHN 1 |
ITA 13 |
ITA 1 |
ABU 1 |
1º | 160 | |||||||
1997 | DAC Racing | DAC | Mercury 2l | HUN 2 |
RUS SQ |
FRA 2 |
GRE Rit |
ITA 2 |
RUS 1 |
ITA 1 |
CHN 3 |
ABU 13 |
3º | 97 | |||||||
1998 | Laserline Racing | DAC | Mercury 2l | ITA 1 |
RUS Rit |
FRA 1 |
FIN Rit |
GRE 1 |
ITA Rit |
HUN 4 |
RUS 3 |
ABU Rit |
2º | 81 | |||||||
1999 | Laserline Racing | DAC | Mercury 2l | POR 1 |
ITA 1 |
RUS C |
FRA 1 |
HUN 1 |
RUS 2 |
TUR 2 |
AUT 1 |
ABU 1 |
1º | 130 | |||||||
2000 | Laserline Castrol Racing | DAC | Mercury 2.5l | POR 1 |
BEL 1 |
HUN 1 |
LAT Rit |
FRA 1 |
ITA Rit |
POL NP |
BUL NP |
TUR 1 |
ITA 1 |
AUT | SHA | ABU 2 |
3º | 135 | |||
2001 | Assicom Team | DAC | Mercury 2.5l | MAL Rit |
POR 1 |
HUN 1 |
LAT 1 |
ITA 1 |
ITA Rit |
GER 3 |
AUT SQ |
SHA 1 |
ABU 5 |
1º | 119 | ||||||
2002 | Zepter Team | DAC | Mercury 2.5l | POR 1 |
ITA 1 |
FIN Rit |
HUN 1 |
ITA 1 |
GER 1 |
MAL 2 |
IRE 2 |
SHA SQ |
ABU Rit |
1º | 130 | ||||||
2003 | Zepter Team | DAC | Mercury 2.5l | POR 1 |
FIN 2 |
ITA 1 |
GER Rit |
MAL 2 |
SIN 2 |
SHA Rit |
ABU 3 |
1º | 97 | ||||||||
2004 | Tamoil F1 Team | DAC | Mercury 2.5l | IND 2 |
KSA 4 |
POR 4 |
ITA Rit |
ITA 1 |
CHN 2 |
SIN Rit |
MAL Rit |
KOR 2 |
SHA Rit |
4º | 68 | ||||||
2005 | Tamoil F1 Team | DAC | Mercury 2.5l | POR 1 |
ITA 1 |
SIN Rit |
QAT 1 |
ABU 3 |
SHA 1 |
1º | 92 | ||||||||||
2006 | Tamoil F1 Team | DAC | Mercury 2.5l | QAT Rit |
POR 1 |
ITA 1 |
CHN 6 |
ABU 1 |
SHA Rit |
2º | 65 | ||||||||||
2007 | Tamoil F1 Team | DAC | Mercury 2.5l | POR 2 |
FRA Rit |
CHN 2 |
CHN 1 |
QAT 2 |
QAT 1 |
ABU 2 |
SHA Rit |
2º | 100 | ||||||||
2008 | Tamoil F1 Team | DAC | Mercury 2.5l | QAT 5 |
POR Rit |
FIN 1 |
RUS Rit |
CHN Rit |
CHN | ABU Rit |
SHA Rit |
10º | 27 | ||||||||
2009 | Zepter Team | DAC | Mercury 2.5l | POR1 10 |
POR2 Rit |
FIN1 1 |
FIN2 4 |
RUS1 Rit |
RUS2 Rit |
CHN1 7 |
CHN2 2 |
CHN1 1 |
CHN2 Rit |
QAT1 1 |
QAT2 1 |
ABU1 1 |
ABU2 Rit |
SHA1 3 |
SHA2 3 |
1º | 153 |
Onorificenze
modifica- Inserito nella Hall of Fame della Motonautica Mondiale. Montecarlo, 2017.
Note
modifica- ^ a b Missile Cappellini a 256 km/h!, su gazzetta.it.
- ^ a b Ingresso nella “Hall of Fame”: Guido Cappellini nella storia, su corrieredicomo.it. URL consultato il 7 maggio 2021 (archiviato dall'url originale il 10 maggio 2021).
- ^ Benemerenze sportive di Guido Cappellini, su coni.it, Comitato olimpico nazionale italiano. URL consultato il 23 marzo 2018.
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Guido Cappellini
Collegamenti esterni
modifica- (EN) Scheda di Guido Cappellini dal sito ufficiale UIM Class 1 - World Powerboat Championship
- Sito ufficiale, su guidocappellini.com.
- Benemerenze sportive - Guido Cappellini, su coni.it, Comitato olimpico nazionale italiano.