Gustav Lombard

militare tedesco

Gustav Lombard (Klein-Spiegelberg, 10 aprile 1895Mühldorf am Inn, 18 settembre 1992) è stato un generale tedesco. Fu ufficiale delle Waffen-SS durante la seconda guerra mondiale.[1]

Gustav Lombard
Gustav Lombard con i gradi di SS-Standartenführer
NascitaKlein-Spiegelberg, 10 aprile 1895
MorteMühldorf am Inn, 18 settembre 1992
Dati militari
Paese servitoGermania (bandiera) Germania nazista
Forza armataSchutzstaffel
Waffen-SS
SpecialitàAllgemeine-SS
Granatieri
Cavalleria
Anni di servizio1933 - 1945
GradoSS-Brigadeführer
GuerreSeconda guerra mondiale
CampagneCampagna di Russia
Campagna d'Italia
Comandante di8. SS-Kavallerie-Division "Florian Geyer"
31. SS-Freiwilligen-Grenadier-Division
DecorazioniCroce di Cavaliere della Croce di Ferro
"fonti nel corpo del testo"
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Biografia

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Lombard nacque a Klein-Spiegelberg nel Brandeburgo nel 1895. Nel maggio del 1933 entrato nelle SS,[1] trascorse due anni nella 7. SS-Reiterstandarte[1] a Berlino e nell'aprile del 1940, dopo essere stato promosso SS-Hauptsturmführer entrò a far parte delle Waffen-SS, ottenendo il comando del I. Abteilung del 1. Reggimento di cavalleria SS Totenkopf, venendo successivamente trasferito al 1. Reggimento di artiglieria SS Totenkopf nell'agosto del 1941.[1]

Promosso SS-Sturmbannführer subentrò, alla fine del 1941,[1] a Hermann Fegelein, al comando della Brigata di Cavalleria SS,[2][3] che venne in seguito potenziata e trasformata in divisione (la divisione "Florian Geyer")[1] e impegnata in operazioni contro i partigiani sul Fronte orientale.[2][4] Il 28 ottobre 1943, promosso SS-Standartenführer assunse il comando della 29. Waffen-Grenadier-Division der SS (italienische Nr. 1),[5] divisione composta prevalentemente da volontari italiani.[6] Mantenne l'incarico fino al dicembre dello stesso anno.[7]

Dall'aprile al luglio del 1944, con il grado di SS-Oberführer riprese il comando della divisione "Florian Geyer"; venendo successivamente trasferito al comando della divisione SS da montagna "Nord".[1][8] Trasferito nella riserva nell'ottobre del 1944, ricevette poi il comando della 31. SS-Freiwilligen-Grenadier-Division che guidò fino all'aprile del 1945.[9][10] Venne promosso SS-Brigadeführer und Generalmajor der Waffen-SS il 20 aprile 1945.[1] Catturato dai sovietici[1] venne condannato a 25 anni per i massacri di civili e militari russi perpetrati dalle unità di cavalleria sotto il suo comando,[11] scontandone tuttavia soltanto 10 nel campo di prigionia di Vojkovo. Scarcerato, fece ritorno in Germania nell'ottobre 1955.[1]

Morì il 18 settembre 1992 a Mühldorf am Inn, in Baviera.

Onorificenze

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— 1937[1]
— 5 dicembre 1940[1]
— 3 settembre 1941[1]
SA Sportabzeichen
— [1]
  1. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t Lombard, Gustav (Waffen SS) - TracesOfWar.com, su www.tracesofwar.com. URL consultato il 26 giugno 2024.
  2. ^ a b 8. SS-Kavallerie-Division Florian Geyer – Axis History, su axishistory.com. URL consultato il 26 giugno 2024.
  3. ^ RG-48.004M (PDF), su collections.ushmm.org.
  4. ^ Pieper, pp. 62, 79-80.
  5. ^ Marco Dolcetta, 1943, quegli italiani che si trasformarono in Ss (PDF), in l'Unità, 27 dicembre 2005. URL consultato il 26 giugno 2024.
  6. ^ Anel Anivac, Storia Militare Delle Waffen SS, 2015, p. 66. URL consultato il 26 giugno 2024.
  7. ^ SS-Ausbildungsstab Italien italienische SS-Freiwilligen-Legion 1. Sturmbrigade italienische Freiwilligen-Legion Waffen-Grenadier-Brigade der SS (italienische Nr. 1) 29. Waffen-Grenadier-Division der SS (italienische Nr. 1), su lexikon-wehrmacht.de.
  8. ^ 6th SS Mountain Division Nord, su www.jewishvirtuallibrary.org. URL consultato il 26 giugno 2024.
  9. ^ SS-Kavallerie-Division - 8. SS-Kavallerie-Division Florian Geyer, su www.okh.it. URL consultato il 26 giugno 2024.
  10. ^ 31. SS-Freiwilligen-Panzergrenadier-Division, su www.okh.it. URL consultato il 26 giugno 2024.
  11. ^ SOMS Insieme, Storie: il Diavolo e il Mutuo Soccorso, su somsinsieme.org, 28 maggio 2015. URL consultato il 26 giugno 2024.
  12. ^ Patzwall, Scherzer, p. 284.
  13. ^ Scherzer, p. 513.

Bibliografia

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  • (DE) Klaus D. Patzwall e Veit Scherzer, Das Deutsche Kreuz 1941 – 1945 Geschichte und Inhaber Band II, Norderstedt, Verlag Klaus D. Patzwall, 2001, ISBN 978-3-931533-45-8.
  • Henning Pieper, Fegelein's Horsemen and Genocidal Warfare: The SS Cavalry Brigade in the Soviet Union, Houndmills, Basingstoke, Hampshire, Palgrave Macmillan, 2015, ISBN 978-1-137-45631-1.
  • (DE) Veit Scherzer, Die Ritterkreuzträger 1939–1945 Die Inhaber des Ritterkreuzes des Eisernen Kreuzes 1939 von Heer, Luftwaffe, Kriegsmarine, Waffen-SS, Volkssturm sowie mit Deutschland verbündeter Streitkräfte nach den Unterlagen des Bundesarchives, Jena, Scherzers Militaer-Verlag, 2007, ISBN 978-3-938845-17-2.

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