Hôtel des Deux-Ponts

palazzo di Strasburgo

L'Hôtel des Deux-Ponts, un tempo noto come Hôtel Gayot ed ai giorni nostri Hôtel du gouverneur militaire, è un palazzo storico ubicato in Place Broglie sulla Grande Île nel centro di Strasburgo, nel dipartimento francese del Basso Reno. Dal 1921 è classificato Monumento storico.[1]

Hôtel des Deux-Ponts
Cortile interno dell'Hôtel des Deux-Ponts
Localizzazione
StatoFrancia (bandiera) Francia
RegioneAlsazia
LocalitàStrasburgo
Coordinate48°35′06.36″N 7°45′06.77″E
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Costruzione1754-1755
StileBarocco
UsoSede del governatore militare di Strasburgo
Realizzazione
ArchitettoJoseph Massol, Georges Michel Muller

L' Hôtel des Deux-Ponts è attualmente utilizzato come residenza ufficiale del governatore militare di Strasburgo.

L'Hôtel è stato progettato, come un Hôtel particulier, dai fratelli banchieri reali François-Marie Gayot e Félix-Anne Gayot, e costruito nel 1754-55 con un cortile, due facciate decorate, un grande portale e un giardino alla francese. Nel 1770 fu venduto da François-Marie Gayot al Conte palatino Cristiano IV di Zweibrücken. Massimiliano Giuseppe di Zweibrücken-Birkenfeld, il futuro re Massimiliano I di Baviera, vi visse dal 1770 al 1790. Suo figlio e successore sul trono bavarese, Ludovico I di Baviera, nacque in questo palazzo il 25 agosto 1786.

L'hôtel divenne di proprietà dello stato (bene pubblico) sulla scia della Rivoluzione francese, nel 1791, e da allora è stato la residenza ufficiale dei governatori militari e dei capi di stato maggiore, anche durante i periodi in cui Strasburgo era nuovamente una città tedesca (1871–1918 e 1940-1944). Non è aperto al pubblico turisti a parte in giorni speciali come le Giornate europee del patrimonio.

Galleria d'immagini

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  1. ^ Hôtel des Deux Ponts ou Hôtel du Gouverneur militaire, su culture.gouv.fr, French Ministry of Culture. URL consultato il 27 ottobre 2015.

Bibliografia

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  • Recht, Roland; Foessel, Georges; Klein, Jean-Pierre: Connaître Strasbourg, 1988, ISBN 2-7032-0185-0, pagine 119–120

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