HD 219668
HD 219668 è una stella di magnitudine 6,47 situata nella costellazione di Andromeda. Dista 241 anni luce dal sistema solare.
HD 219668 | |
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Classificazione | subgigante arancione |
Classe spettrale | K0IV D ~ |
Distanza dal Sole | 241 anni luce |
Costellazione | Andromeda |
Redshift | -0,000131 ± 0,000001 |
Coordinate | |
(all'epoca J2000.0) | |
Ascensione retta | 23h 17m 16,6735s |
Declinazione | +45° 09′ 51,001″ |
Lat. galattica | -14,5923° |
Long. galattica | 106,0149° |
Dati fisici | |
Raggio medio | 6,03 R⊙ |
Massa | 1,40 M⊙
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Acceleraz. di gravità in superficie | 3,03 logg |
Temperatura superficiale |
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Dati osservativi | |
Magnitudine app. | 6,47 |
Magnitudine ass. | 2,13 |
Parallasse | 13,53 ± 0,82 mas |
Moto proprio | AR: 100,63 mas/anno Dec: -62,20 mas/anno |
Velocità radiale | -39,29 ± 0,15 km/s |
Nomenclature alternative | |
Osservazione
modificaSi tratta di una stella situata nell'emisfero celeste boreale. La sua posizione è fortemente boreale e ciò comporta che la stella sia osservabile prevalentemente dall'emisfero nord, dove si presenta circumpolare anche da gran parte delle regioni temperate; dall'emisfero sud la sua visibilità è invece limitata alle regioni temperate inferiori e alla fascia tropicale. Essendo di magnitudine pari a 6,5, non è osservabile ad occhio nudo; per poterla scorgere è sufficiente comunque anche un binocolo di piccole dimensioni, a patto di avere a disposizione un cielo buio.
Il periodo migliore per la sua osservazione nel cielo serale ricade nei mesi compresi fra fine agosto e dicembre; nell'emisfero nord è visibile anche fino alla metà dell'inverno, grazie alla declinazione boreale della stella, mentre nell'emisfero sud può essere osservata limitatamente durante i mesi della primavera australe.
Caratteristiche fisiche
modificaLa stella è una subgigante arancione; possiede una magnitudine assoluta di 2,13 e la sua velocità radiale negativa indica che la stella si sta avvicinando al sistema solare.
Voci correlate
modificaCollegamenti esterni
modifica- Dati della stella dall'archivio Simbad, su simbad.u-strasbg.fr.