Habent sua fata libelli
L'espressione latina "pro captu lectoris habent sua fata libelli" (lett. "secondo le capacità del lettore i libri hanno il loro destino") è il verso 1286 del De litteris, De syllabis, De Metris ("La fonetica, le sillabe, la metrica") di Terenziano Mauro.
Con queste semplici parole lo scrittore sottolinea l'imprevedibile destino che accomuna i libri, best seller o carta straccia a seconda delle variabili più diverse: il contesto storico, il gusto della società, la sensibilità personale, una bella copertina, una fascetta che attesti la vincita di un premio letterario...
Vi sono esempi clamorosi che confermano la tesi di Terenziano Mauro. Si pensi, ad esempio, a Francesco Petrarca che era sicuro di ottenere la fama dalla sua produzione latina (in particolare dal suo poema Africa) ed è celebrato, invece, per il suo Canzoniere in volgare. Oppure si pensi a André Gide che, non avendo apprezzato il manoscritto della Recherche di Marcel Proust, si rifiutò di pubblicarlo (e se ne pentì poi amaramente).