Ali ibn Abbas al-Majusi

medico, psicologo e scrittore persiano
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ʿAlī ibn ʿAbbās al-Majūsī, noto in Occidente come Haly Abbas (in arabo علي بن العباس المجوسي?; Ahvaz, 930994), è stato un medico, psicologo e scrittore persiano zorastriano, grandemente apprezzato come autore del Kitāb al-Maliki ossia "Libro Regio", in latino Liber Regalis (il cui reale titolo era Kitāb kāmil al-sināʿa al-ṭibbiyya, ossia "Il libro completo dell'arte medica"), capolavoro della medicina islamica e antesignano degli studi relativi alla psicologia umana. La sua opera ebbe circolazione nell'Europa latino-cristiana ed influenzò la dottrina del medico italiano Ruggero Frugardi.

Biografia

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Nacque ad Ahvaz, nel SO della Persia (odierno Khuzistan), e studiò sotto lo sceicco Abū Māher Mūsā ibn Sayyār. È considerato unanimemente uno dei tre più grandi medici espressi dalla cultura arabo-islamica del suo tempo, e divenne medico dell'Emiro buwayhide ʿAḍud al-Dawla Fana Khusraw, che governò dal 949 al 983. L'Emiro era un generoso patrono degli studi medici e fondò per questo un ospedale (bīmāristān) a Shiraz (Persia), e nel 981 il celeberrimo Bīmāristān al-ʿAḍudī a Baghdad, in cui lavorò proprio al-Majusi.

Il suo nome deriva dal fatto che gli antenati del grande medico erano stati zoroastriani (chiamati "Magi" - in arabo Majūs), anche se ʿAlī ibn ʿAbbās era musulmano. La sua fede in Allah è resa evidente dallo stile e dalle espressioni devozionali che percorrono i suoi lavori.[1]

Il libro completo dell'arte medica

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Al-Majūsī è meglio noto per il suo Kitāb kāmil al-sināʿa al-ṭibbiyya ("Il libro completo dell'arte medica"), più tardi chiamato L'arte completa della medicina,[1] completato intorno al 980. Egli dedicò la sua opera all'Emiro ed è per questo che venne anche sovente chiamato Kitāb al-Malikī ("LIbro Regio", o in Latino Liber Regalis, o Regalis Dispositio). Il libro è una concisa e più sistematica enciclopedia rispetto all'altrettanto apprezzato Hawi di Razi (in Occidente chiamato Continens), e maggiormente pratico rispetto al grande Canone di Avicenna (al-Qānūn fī l-ṭibb), però assai più diffuso.

Il Kitāb al-Malikī è suddiviso in 20 "discorsi", di cui i primi dieci espongono la teoria e i secondi dieci si occupano di pratica medica. Alcuni esempi topici riguardano la dietologia e la materia medica, una rudimentale concezione del sistema capillare, interessanti osservazioni cliniche e le regioni della contrazione dell'utero durante il travaglio e il parto (con l'osservazione - fino allora tutt'altro che dimostrata - che il bambino non fuoriesce ma è spinto fuori).

In Europa una parziale traduzione latina fu approntata col titolo Liber Pantegni da Costantino l'Africano (ca. 1087), che divenne il testo fondamentale della Schola Medica Salernitana a Salerno. Una traduzione completa e assai migliore fu realizzata nel 1127 da Stefano d'Antiochia e data alle stampe a Venezia nel 1492 e nel 1523.

Etica medica e metodologia d'indagine

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Il lavoro sottolinea la necessità di una costruttiva relazione fra medici e pazienti e l'importanza dell'etica medica. Fornisce inoltre dettagli metodologici, che precorrono gli studi relativi alla moderna ricerca biomedica.[2]

Neuroscienza e psicologia

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Neuroscienza e psicologia sono dibattute ne Il libro completo dell'arte medica. Egli descrive la neuroanatomia, la neurobiologia e la neuropsicologia del cervello e per primo discute dei vari disordini mentali, inclusa l'encefalite letargica, l'amnesia, l'ipocondria, il coma, la meningite "calda" e "fredda", le vertigini l'epilessia, il mal d'amore e l'emiplegia. Dà molto risalto alla conservazione della salute attraverso un corretto regime dietetico e alla guarigione naturale che egli agevola solo come ultima risorsa tramite farmaci e droghe.[1]

Psicofisiologia e medicina psicosomatica

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ʿAlī ibn ʿAbbās al-Majūsī fu un pioniere della psicofisiologia e della medicina psicosomatica. Egli descrive come gli aspetti fisiologici e psicologici di un paziente possano reciprocamente influenzarsi nel suo Libro completo dell'arte medica. Rintraccia una correlazione tra pazienti che soffrono di disturbi fisici e mentali e pazienti sani sotto questi due aspetti, e conclude che "gioia e serenità possono indurre una miglior qualità di vita di tanti altri che invece potrebbero soffrire di malanni dovuti a una tristezza non necessaria, a paura, preoccupazione e ansia."[3]

  1. ^ a b c Amber Haque (2004), "Psychology from Islamic Perspective: Contributions of Early Muslim Scholars and Challenges to Contemporary Muslim Psychologists", Journal of Religion and Health, 43, 44, pp. 357-377 [a p. 363].
  2. ^ Ibidem, p. 364.
  3. ^ Nurdeen Deuraseh and Mansor Abu Talib (2005), "Mental health in Islamic medical tradition", The International Medical Journal, 4 (2), p. 76-79.

Bibliografia

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  • Lutz Richter-Bernburg, «‘Ali b. ‘Abbas Majusi», in Encyclopedia Iranica, ed. Ehsan Yarshater, 6+ voll., Londra, Routledge & Kegan Paul and Costa Mesa: Mazda, 1983 --), vol. 1, pp. 837-8
  • Manfred Ullmann, "Die Medizin im Islam", Handbuch der Orientalistik, Abteilung I, Ergänzungsband vi, Abschnitt 1, Leida, E.J. Brill, 1970), pp. 140-146
  • Fuat Sezgin, "Medizin-Pharmazie-Zoologie-Tierheilkunde bis ca 430 H.", Geschichte des arabischen Schrifttums, Band 3, Leida, E.J. Brill, 1970), pp. 320-322
  • Manfred Ullmann, Islamic Medicine, Edinburgh, Edinburgh University Press, 1978, repr. 1997), pp. 55-85.
  • Ferdinand Wüstenfeld: Geschichte der arabischen Ärzte (59, 1840).
  • Edward G. Browne, Islamic Medicine, 2002, pp. 53-54, ISBN 81-87570-19-9
  • Charles S. F. Burnett, Danielle Jacquart (eds.), Constantine the African and ʻAlī Ibn Al-ʻAbbās Al-Magūsī: The Pantegni and Related Texts, Leida, E.J. Brill, 1995. ISBN 90-04-10014-8
  • Shoja MM, Tubbs RS., The history of anatomy in Persia, J Anat, 2007, 210, pp. 359–378.

Voci correlate

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