Heliocauta atlantica

Heliocauta atlantica (Litard. & Maire) Humphries, 1977 è una specie di piante angiosperme dicotiledonidella famiglia delle Asteraceae, sottofamiglia Asteroideae, tribù Anthemideae (Eurasian grade) e sottotribù Matricariinae. Heliocauta atlantica è anche l'unica specie del genere Heliocauta Humphries, 1977.[1][2][3]

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Heliocauta atlantica
Immagine di Heliocauta atlantica mancante
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superasteridi
(clade)Asteridi
(clade)Euasteridi
(clade)Campanulidi
OrdineAsterales
FamigliaAsteraceae
SottofamigliaAsteroideae
TribùAnthemideae
cladeEurasian grade
SottotribùMatricariinae
Genere Heliocauta
Humphries, 1977
Specie H. atlantica
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
SottoclasseAsteridae
OrdineAsterales
FamigliaAsteraceae
SottofamigliaAsteroideae
TribùAnthemideae
Genere Heliocauta
Specie H. atlantica
Nomenclatura binomiale
Heliocauta atlantica
(Litard. & Maire) Humphries, 1977

Etimologia

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Il nome generico (Heliocauta) deriva da due parole greche "Helio-" ossia “ἥλιος” (hélios), che significa “sole” e "-cauta" potrebbe derivare da “καῦσις” (kausis), che significa “bruciatura” o “calore”; quindi "pianta bruciata dal sole". L'epiteto specifico ( atlantica) fa riferimento all'areale più significativo della pianta.[4]

Il nome scientifico della specie è stato definito dai botanici René Verriet de Litardière (1888-1957), René Charles Joseph Ernest Maire (1878-1949) e Christopher John Humphries (1947-2009) nella pubblicazione " Botaniska Notiser" ( Bot. Not. 130(2): 156) del 1977.[5] Il nome scientifico del genere è stato definito nella stessa pubblicazione.

Descrizione

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Portamento. La specie di questa voce è erbeceo-strisciante perenne con indumento a peli basifissi.[6][7][8][3][9][10]

Fusto. La parte aerea in genere è prostrata, semplice o ramosa.

Foglie. Le foglie sono disposte lungo il fusto in modo alterno. Quelle basali formano una rosetta. La lamina è 3-pennatosetta.

Infiorescenza. Le sinflorescenze sono formate da capolini solitari. Le infiorescenze vere e proprie sono composte da un capolino terminale peduncolato di tipo discoide. I capolini sono formati da un involucro, con forme emisferiche, composto da diverse brattee, al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori di due tipi: fiori del raggio (qui assenti) e fiori del disco. Le brattee, piatte e a consistenza erbacea (scariose scure ai margini), sono disposte in modo più o meno embricato su 3 serie. Il ricettacolo è conico e provvisto di pagliette, da strettamente ellittiche a strettamente obovate, a protezione della base dei fiori.

Fiori. I fiori sono tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Si distinguono in:

  • fiori del raggio (esterni): sono assenti;
  • fiori del disco (centrali): sono numerosi con forme brevemente tubulose (attinomorfe); sono ermafroditi fertili.
*/x K  , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio [11]
  • Corolla: (solo fiori del disco) la forma della corolla è tubulare bruscamente divaricata in 5 lobi ed è lievemente zigomorfa in quanto due lobi sono più larghi degli altri; i lobi, patenti o eretti, hanno una forma deltata o più o meno lanceolata; il colore è giallo.
  • Androceo: l'androceo è formato da 5 stami (alternati ai lobi della corolla) sorretti da filamenti generalmente liberi con un collare a forma di balaustra; gli stami sono connati e formano un manicotto circondante lo stilo. Le antere possono essere sia di tipo basifissa che medifissa (ossia attaccate al filamento per la base – nel primo caso; oppure in un punto intermedio – nel secondo caso).[12] Questa caratteristica ha valore tassonomico in quanto distingue i generi gli uni dagli altri. Il tessuto endoteciale (rivestimento interno dell'antera) non è polarizzato. Il polline è sferico con un diametro medio di circa 25 micron; è tricolporato (con tre aperture sia di tipo a fessura che tipo isodiametrica o poro) ed è echinato (con punte sporgenti).
  • Gineceo: l'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli. Lo stilo (il recettore del polline) è profondamente bifido (con due stigmi divergenti) e con le linee stigmatiche marginali separate o contigue. I due bracci dello stilo hanno una forma troncata e possono essere papillosi o ricoperti da ciuffi di peli.

Frutti. I frutti sono degli acheni a forma strettamente obovoide con 4 – 5 deboli coste longitudinali e 2 più evidenti (ali); in alcuni casi sono dorsoventralmente piatti. L'apice è arrotondato con una stretta coroncina. Il pericarpo non ha cellule mucillaginifere, ma l'epidermide possiede delle sacche di resina.

Biologia

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Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).[7][8]
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta. Inoltre per merito del pappo (se presente) il vento può trasportare i semi anche a distanza di alcuni chilometri (disseminazione anemocora).

Distribuzione e habitat

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La specie di questa voce è distribuita in Marocco.[2]

Sistematica

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La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[13], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[14] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[15]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie; la sottofamiglia Asteroideae è una di queste e rappresenta l'evoluzione più recente di tutta la famiglia.[1][10][9]

Filogenesi

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Il gruppo di questa voce è descritto nella tribù Anthemideae, una delle 21 tribù della sottofamiglia Asteroideae). In base alle ultime ricerche nella tribù sono stati individuati (provvisoriamente) 4 principali lignaggi (o cladi): "Southern hemisphere grade", "Asian-southern African grade", "Eurasian grade" e "Mediterranean clade". Il genere Heliocauta (insieme alla sottotribù Matricariinae) è incluso nel clade Eurasian grade.[3].

I caratteri distintivi della specie Heliocauta atlantica sono:[9]

  • il portamento della specie è perenne;
  • l'indumento consiste in peli basifissi;
  • il pericarpo possiede delle sacche di resina.

Il numero cromosomico della specie è: 2n = 18.[9]

In base all'"orologio molecolare", il Heliocauta ha iniziato a divergere circa 2.7 milioni di anni fa.[16]

Sinonimi

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Sono elencati alcuni sinonimi per questa entità:[2]

  • Anacyclus atlanticus Litard. & Maire
  • Heliocauta atlantica var. dasyphylla Humphries
  1. ^ a b (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. ^ a b c World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 19 ottobre 2024.
  3. ^ a b c Oberprieler et al. 2022
  4. ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 19 ottobre 2024.
  5. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 19 ottobre 2024.
  6. ^ Pignatti 1982, vol.3 pag.1
  7. ^ a b Strasburger 2007, pag. 860
  8. ^ a b Judd 2007, pag.517
  9. ^ a b c d Kadereit & Jeffrey 2007, pag. 365.
  10. ^ a b Funk & Susanna, pag. 645.
  11. ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
  12. ^ Musmarra 1996.
  13. ^ Judd 2007, pag. 520.
  14. ^ Strasburger 2007, pag. 858.
  15. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 aprile 2021.
  16. ^ Introducion to the Anthemideae (PDF), su compositae.org. URL consultato il 16 agosto 2024.

Bibliografia

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Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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