Hi-Tec Software Ltd. era un'azienda britannica editrice e sviluppatrice di videogiochi, fondata nel 1989 a Sheffield da David A. Palmer. Con una squadra di piccole dimensioni, produceva titoli a basso costo per i maggiori home computer, principalmente Amiga, Amstrad CPC, Atari ST, Commodore 64 e ZX Spectrum. Era nota soprattutto per i suoi videogiochi tratti dai cartoni animati della Hanna-Barbera. Hi-Tec venne chiusa nel 1992, ma l'azienda di solo sviluppo a cui era strettamente legata, PAL Developments, poi rinominata David A. Palmer Productions, continuò l'attività per diversi anni.

Hi-Tec Software
StatoRegno Unito (bandiera) Regno Unito
Forma societariaLimited
Fondazione1989 a Sheffield
Fondata daDavid A. Palmer
Chiusura1992
Sede principaleSheffield
SettoreInformatico
ProdottiVideogiochi per computer

David A. Palmer, ex ingegnere della RAF, iniziò l'attività imprenditoriale fondando nel 1977 a Sheffield la Palmer Acoustics Ltd., che si occupava di apparecchiature audio professionali. Poi Palmer iniziò a interessarsi alla nascente industria dei videogiochi e lavorò dal 1982 con Mike Mahoney, uno dei due fondatori di Alligata Software, che era il cugino della sua ex moglie. In Alligata Palmer gestiva programmatori (adolescenti, che andava anche a prendere nelle pause pranzo scolastiche), vendite, pubbliche relazioni e un po' di tutto.[1] A ottobre 1986 lasciò l'Alligata per la Alternative Software[2], dove gestiva la produzione da Sheffield e le vendite da Pontefract (sede dell'azienda). Nel 1988, sebbene l'Alternative stesse andando molto bene, Palmer decise di mettersi in proprio e fondò la PAL Developments, sviluppatrice che realizzò diversi giochi per la Virgin Mastertronic, come Sidewinder II e Bomb Fusion.[1]

Nel 1989 Palmer fondò la Hi-Tec Software Ltd., che assumeva anche il ruolo di editrice, d'ora in avanti l'unica con la quale la PAL Developments collaborava[1]. Hi-Tec e PAL restavano formalmente aziende separate, ma avevano sede nello stesso edificio[3]. La Hi-Tec era dotata di una piccola squadra di sviluppo interna: il capo Palmer, il programmatore generico e specialista dello ZX Spectrum Dave Thompson, lo specialista dei 16 bit (Amiga e Atari ST) e del Commodore 64 Gary Antcliffe, l'artista grafico Richard Morton (allora detto "Rambo"[3]) che si occupava della grafica di tutte le versioni e anche del design delle mappe, e il play tester Pete Thrith. Più tardi si aggiunsero l'addetto al marketing Dave Allington, l'illustratrice Julie Allington e altri programmatori come Nigel Speight.[1]

La Hi-Tec Software cominciò col produrre alcuni titoli generici come Future Bike Simulator (originale) e Boulder Dash 4 (riedizione di Boulder Dash Construction Kit). Ben presto riuscì a ottenere un proficuo accordo con Hanna-Barbera per avere la licenza di produzione di videogiochi tratti da tutti i suoi cartoni animati, e grazie a questi la Hi-Tec iniziò ad avere grande successo. Secondo il grafico Richard Morton, fu merito di Palmer che riuscì a trovarsi al posto giusto e al momento giusto per accaparrarsi l'affare prima delle grandi aziende del settore.[1] In seguito ottenne anche un importante accordo con la Warner Bros. per la licenza dei cartoni Looney Tunes, con l'esclusiva europea per i giochi su cassetta, floppy e, precorrendo i tempi, perfino CD-ROM[1] (tuttavia la Hi-Tec ebbe tempo di pubblicare un solo gioco dei Looney Tunes, Road Runner and Wile E. Coyote).

Lo sviluppo del software avveniva su computer Atari ST, realizzando la grafica con Deluxe Paint, ma venivano prodotte prima le versioni a 8 bit (Amstrad, C64, Spectrum) tramite porting. Lo sviluppo era veloce, di solito si impiegavano 3-6 mesi per un gioco comprese tutte le versioni. Per fare economia di lavoro a volte si riciclavano elementi, fondali e suoni tra un gioco e l'altro, ma ciò non aveva effetti negativi sul gameplay.[4] Per sviluppare i giochi con licenza la squadra visionava anzitutto video dei cartoni e disegni forniti dalla Hanna-Barbera. Le trame dei giochi si basavano su specifiche storie già esistenti nei cartoni, ad esempio Top Cat e i gatti di Beverly Hills e La grande fuga di Yoghi, per evitare la possibile disapprovazione da parte di Hanna-Barbera. Morton ricorda comunque che i referenti della Hanna-Barbera intervenivano molto con osservazioni e richieste anche sui dettagli della grafica. Venne data la direttiva che i loro personaggi non potevano morire e la sconfitta andava rappresentata in altro modo. Hanna-Barbera non possedeva la licenza sulle musiche originali dei cartoni, che quindi non poterono essere utilizzate nei giochi.[4] Continuò anche la produzione di giochi senza licenze di cartoni animati; le idee per questi venivano da tutta la squadra interna, ma si ricevevano anche demo da piccoli sviluppatori esterni, come nel caso di Alien World per Commodore 64, che poi la Hi-Tec convertì per le altre piattaforme.[5]

La maggior parte dei giochi Hi-Tec fu apprezzata dalla stampa di settore; a volte i giornalisti erano colpiti anche dalla qualità dei prodotti in rapporto alle piccole dimensioni dell'azienda[4]. La rivista Crash, dedicata allo ZX Spectrum, con larga maggioranza dei voti dei lettori nominò la Hi-Tec miglior nuova azienda del 1990[6].

L'azienda beneficiava del vantaggio di non avere concorrenti che producessero lo stesso stile di giochi nella fascia a basso costo. Il prezzo di vendita originale nel Regno Unito, per le versioni a 8 bit, era di £2,99, in seguito aumentato a £3,99, assecondando la tendenza dell'industria dei giochi economici; il rincaro, a detta dell'azienda, consentì un leggero aumento dei tempi di sviluppo dedicati a ciascun gioco.[5] Più tardi venne annunciata anche una più costosa linea "Premier", di fascia intermedia, a £5,99.[7] Alcuni degli ultimi giochi uscirono in effetti con marchio Hi-Tec Premier Software a £6,99. I prezzi a 16 bit erano di solito £6,99/£7,99 per i giochi base e £12,99 per quelli Premier.

La Hi-Tec Software chiuse nel 1992, a causa di problemi di liquidità e della perdita di elementi importanti del personale: Thompson la lasciò in quell'anno, e 6 mesi dopo anche Antcliffe e Morton, che passarono insieme alla Core Design.[5] Secondo Palmer c'era un problema di organizzazione finanziaria, con eccessiva dipendenza dell'azienda dal supporto della banca.[8] Uno degli ultimi maggiori successi, Turbo the Tortoise, non ebbe tempo di essere distribuito in molte copie dalla Hi-Tec, perciò venne acquisito e ripubblicato dalla Codemasters.[9] L'ultimo gioco sviluppato fu Daffy Duck, sulla celebre anatra Daffy, e ricevette anche un'ottima recensione dalla rivista Zzap!64, ma non venne mai effettivamente pubblicato a causa della chiusura dell'azienda. Del programma si persero le tracce e Daffy Duck divenne uno dei videogiochi perduti più ricercati della storia.[5] Solo nel 2015 il gioco in versione Commodore 64 venne finalmente recuperato e divulgato come abandonware.[10]

La PAL Developments comunque sopravvisse, cambiò nome in David A. Palmer Productions e iniziò a sviluppare titoli per altri editori e altre piattaforme, in particolare console della Nintendo. Continuò anche con il tema dei cartoni animati, iniziando con Speedy Gonzales, uscito per Game Boy nel 1993.[5] La David A. Palmer Productions rimase in attività almeno fino agli anni 2000, sviluppando soprattutto titoli per Game Boy Color e Game Boy Advance. A fine decennio dichiarava, dopo un periodo di attività di più basso livello, di avere progetti in sviluppo per Wii e altre piattaforme, in collaborazione con l'azienda collegata Gamesproducer Ltd.[11], ma sembra che tutte le attività siano cessate. Non è chiaro cosa sia stato della Palmer Productions, mentre la Gamesproducer fu dissolta entro il 2013.[12]

Videogiochi

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Elenco, probabilmente completo, dei giochi pubblicati da Hi-Tec Software. Alcuni, dove indicato, sono riedizioni economiche di giochi precedentemente pubblicati da altri; date e piattaforme si riferiscono all'edizione Hi-Tec. Secondo la rivista Retro Gamer, tra i migliori giochi ci furono Scooby-Doo and Scrappy-Doo[4], Potsworth & Co. e Turbo the Tortoise.[5]

Diversi giochi annunciati non vennero mai pubblicati a causa della chiusura dell'azienda, tra i quali Daffy Duck, Bugs Bunny: Private Eye (entrambi completati o quasi, e in seguito recuperati come abandonware), Speedy Gonzales, James Bond Junior (ben lontani invece dal completamento, si presume).[5]

PAL Developments

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Giochi sviluppati dalla PAL Developments prima che venisse creata l'editrice Hi-Tec. Tutti furono pubblicati dalla Mastertronic o etichette correlate.

  • Bomb Fusion (1989) per Amiga, Amstrad CPC, Atari 8-bit, Commodore 64, ZX Spectrum
  • Dynamix (1989) per Amstrad CPC, ZX Spectrum
  • Protector (1989) per Amiga, Amstrad CPC, Atari 8-bit, Atari ST, Commodore 64, ZX Spectrum
  • Rugby Manager (1989) per Amstrad CPC, Commodore 64
  • Sidewinder II (1989) per Amiga, Atari 8-bit, Atari ST, Commodore 64, ZX Spectrum
  • Speed Zone (1988) per Amstrad CPC, Atari 8-bit, Commodore 64, MS-DOS, ZX Spectrum
  • Super Nudge 2000 (1989) per Amstrad CPC, ZX Spectrum
  • T-Bird (1989) per Amiga, Amstrad CPC, Atari ST, Commodore 64, ZX Spectrum

Dopo la fondazione della Hi-Tec, di solito tutti i giochi originali da essa pubblicati sono accreditati come copyright della PAL Developments.

David A. Palmer Productions

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Giochi sviluppati dalla David A. Palmer Productions dopo la chiusura della Hi-Tec, per vari altri editori.

  1. ^ a b c d e f Retro Gamer 25, p. 65.
  2. ^ Palmer si dice anche confondatore della Alternative, ma le fonti sulla storia di quest'ultima non confermano.
  3. ^ a b Crash 84, p. 50.
  4. ^ a b c d Retro Gamer 25, p. 66.
  5. ^ a b c d e f g Retro Gamer 25, p. 67.
  6. ^ (EN) 1990 Crash Readers' Awards Party (JPG), in Crash, n. 87, Ludlow, Newsfield, aprile 1991, p. 22, ISSN 0954-8661 (WC · ACNP).
  7. ^ (EN) Happenings (JPG), in Crash, n. 95, Ludlow, Europress Impact, gennaio 1992, pp. 10-11, ISSN 0954-8661 (WC · ACNP).
  8. ^ (EN) Hi and dry (JPG), in Zzap!64, n. 89, Ludlow, Europress Impact, ottobre 1992, p. 10, ISSN 0954-867X (WC · ACNP).
  9. ^ (EN) Dizzy company goes Turbo as Tech topples (JPG), in Sinclair User, n. 128, Londra, EMAP, ottobre 1992, p. 9, ISSN 0262-5458 (WC · ACNP).
  10. ^ (EN) Daffy Duck, su gamesthatwerent.com.
  11. ^ (EN) Company Biography, su gamesproducer.com (archiviato dall'url originale il 20 aprile 2012).
  12. ^ (EN) Gamesproducer Ltd, su opencorporates.com.

Bibliografia

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Collegamenti esterni

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