Idomeneo di Lampsaco
Idomeneo di Lampsaco (in greco antico: Ἰδομενεύς Λαμψακηνός?, Idomenéus Lampsakēnós; 325 a.C. circa – 270 a.C. circa) è stato un filosofo greco antico epicureo.
Biografia
modificaIdomeneo fu amico e discepolo di Epicuro, ma non conosciamo ulteriori dettagli sulla sua vita, eccetto il fatto che sposò Batis di Lampsaco, la sorella di Metrodoro[1], e che era un dignitario di corte a Lampsaco intorno al 306-301 a.C.[2]
Opere
modificaConosciamo i titoli delle seguenti opere di Idomeneo: Storia di Samotracia (in greco antico: Ἱστορία τῶν κατὰ Σαμοθρᾴκην?), Sui socratici (in greco antico: Περὶ τῶν Σωκρατικῶν?), opera della quale sono sopravvissuti alcuni frammenti[3], Sui demagoghi ateniesi[4].
Riguardo a quest'opera di Idomeneo, anche se il titolo è una congettura dei moderni studiosi[5], è sicuro che trattasse le vicende di Pisistrato[6], Temistocle[7], Aristide[8], Pericle[9], Eschine[10], Iperide[11] e Focione[12]. Oggi viene generalmente ammesso che questi personaggi siano stati trattati da Idomeneo in un'unica opera in almeno due libri, a cui gli scrittori moderni hanno attribuito diversi titoli possibili: quelli usati più di frequente sono, appunto, Sui demagoghi di Atene (in greco antico: Περὶ τῶν Ἀθήνησιν δημαγωγῶν?) e la forma abbreviata Sui demagoghi (in greco antico: Περὶ δημαγωγῶν?).
Idomeneo, come provano le citazioni a noi pervenute, fu letto solo come biografo e, sebbene le sue biografie non fossero considerate autorevolissime[13], dovevano comunque essere di notevole interesse e dirette a un vasto pubblico, visto che si concentravano sulla vita privata di personaggi illustri, principalmente filosofi e politici, seguendo il solco della polemica anche personale inaugurata da Teopompo[14]ː ad esempio, riguardo a Focione, che peraltro nella tradizione è fortemente esaltato, Idomeneo evidenziava le sue origini basse, facendone un artigiano di pestelli[15], mentre di Eschine si riportavano la rozzezza delle origini e del comportamento in assemblea[16], addirittura negando che avesse studiato con i socratici; ancora, riguardo a Iperide si sottolineavano ripetutamente le sue relazioni con numerose etere, evidenziandone la promiscuità.
Note
modifica- ^ Diogene Laerzio, Vite dei filosofi, X 23, 25; Strabone, XIII 1; Ateneo di Naucrati,VII 279.
- ^ Tiziano Dorandi, Chapter 2: Chronology, in Algra et al., The Cambridge History of Hellenistic Philosophy, Cambridge 1999, p. 51.
- ^ Diogene Laerzio, II 19, 20; Ateneo di Naucrati, XIII 611.
- ^ FGrHist 338 F 1-15 J.
- ^ Si veda il commento di F. Jacoby a FGrHist 338.
- ^ Ateneo di Naucrati, XII 532
- ^ Ateneo di Naucrati, XII 533, XIII 576.
- ^ Plutarco, Vita di Aristide, 10.
- ^ Plutarco, Vita di Pericle, 10, 35.
- ^ Apollonio Scoliaste, Vita di Eschine, passim.
- ^ Ateneo di Naucrati, XIII 590.
- ^ Plutarco, Vita di Focione, 4.
- ^ Plutarco, Vita di Demostene 23.
- ^ C. Cooper, Idomeneus of Lampsacus on the Athenian Demagogues, in "Echoes du Monde Classique. Classical Views", XLI (1997), pp. 465-482.
- ^ F 15 J.
- ^ F 13 J.
Bibliografia
modifica- (EN) William Smith (a cura di), Idomeneus, in Dictionary of Greek and Roman Biography and Mythology, 1870..
- F. Jacoby, Die Fragmente der Griechischen Historiker, Part I-III, n. 338.
- C. Cooper, Idomeneus of Lampsacus on the Athenian Demagogues, in "Echoes du Monde Classique. Classical Views", XLI (1997), pp. 455-482.
Collegamenti esterni
modifica- Idomeneo di Lampsaco, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Camillo Cessi, IDOMENEO di Lampsaco, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1933.
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