Il'ja Jašin

attivista politico russo di orientamento liberale

Il'ja Valer'evič Jašin (in russo Илья́ Вале́рьевич Я́шин?; Mosca, 29 giugno 1983) è un politico russo, oppositore di Vladimir Putin, ha guidato il Partito Repubblicano della Russia (PARNAS) dal 2012 al 2016. Ha avuto un ruolo nel distretto municipale moscovita di Krasnosel'skij[1].

Il'ja Jašin

Presidente del Consiglio dei Deputati del Distretto di Krasnosel'skij, Mosca
Durata mandato7 ottobre 2017 –
27 luglio 2021

Membro del Consiglio dei Deputati del Distretto di Krasnosel'skij, Mosca
Durata mandato7 ottobre 2017 –
2022

Leader del Partito Repubblicano della Russia (PARNAS)
Durata mandato2012 –
2016

Dati generali
Partito politicoJabloko (2000—2008)
PARNAS (2010–2016)
UniversitàInternational Independent Ecological-Politological University
FirmaFirma di Il'ja Jašin

Jašin è uno de i fondatori e dei leader del movimento politico Solidarnost. È anche il leader della sede moscovita del PARNAS, a cui partecipa Solidarnost. Nel 2005 è stato uno dei fondatori del movimento civico giovanile Oborona. Ha partecipato attivamente alle marce dei dissidenti e ai raduni "per le elezioni giuste" . Nel 2012 è stato eletto al Consiglio di coordinamento dell'opposizione. Nel frangente dell'inasprimento della repressione politica del governo russo, alcuni hanno considerato Jašin come uno dei pochi attivisti politici a non aver lasciato il paese.[2][3][4]

Nel giugno 2022 è stato arrestato e successivamente accusato ai sensi delle nuove leggi sulla censura di guerra di diffondere notizie false sulle Forze Armate. Nel dicembre 2022 è stato condannato a 8 anni e mezzo di carcere.[5] Jašin è stato liberato nell'agosto 2024 nell'ambito dello scambio di prigionieri russi del 2024.[6]

Biografia

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Nato a Mosca, è stato il leader dell'ala giovanile del partito Jabloko fino al 2008, organizzando proteste di massa e parlando ai media delle loro cause. Tuttavia, quando è diventato membro attivo di Solidarnost, Jabloko lo ha espulso per "aver causato danni politici".[7]

Jašin è noto per fare discorsi appassionati ai raduni dell'opposizione. Partecipa attivamente alla campagna Strategia-31 per la libertà di riunione. Nel 2005 si è espresso contro il movimento Naši, che sostiene il presidente Vladimir Putin.[8]

Il 31 dicembre 2010 è stato arrestato per aver partecipato ad un'altra manifestazione per la Strategia-31 a Mosca. È stato portato in una stazione di polizia e detenuto per quindici giorni. Afferma che le prove contro di lui sono state fabbricate dalla polizia.[9] Amnesty International lo ha dichiarato prigioniero di coscienza, insieme a Boris Nemcov e Konstantin Kosjakin.[10]

 
Il'ja Jašin nel 2019

Dopo il presunto rapimento e tortura dell'attivista dell'opposizione Leonid Razvozžaev, di Kiev, Ucraina, Jašin è stato arrestato il 27 ottobre 2012 insieme a Sergej Udal'cov e Aleksej Naval'nyj mentre tentava di unirsi a una protesta in sostegno di Razvozžaev a Mosca. I tre sono stati accusati di violazione dell'ordine pubblico.[11]

Il 23 febbraio 2016 Jašin ha presentato un rapporto in cui criticava il leader ceceno Ramzan Kadyrov, definendolo pericolo per la sicurezza nazionale russa e chiedendo le sue dimissioni. Il rapporto ha evidenziato l'attività di incoraggiamento alla violenza contro gli attivisti dell'opposizione e le forze dell'ordine federali, lo stile di vita lussuoso, la corruzione e la costruzione di un esercito personale di Kadyrov.[12]

Il 10 settembre 2017 Jašin è stato eletto deputato municipale del distretto Krasnosel'skij di Mosca. Solidarnost vi ha ottenuto 7 seggi su 10 (Russia Unita ha vinto gli altri 3). Il 7 ottobre 2017 è stato eletto presidente del consiglio dei deputati del distretto municipale di Krasnosel'skij.

 
Aleksej Naval'nyj, sua moglie Julija e Il'ja Jašin alla marcia dell'opposizione organizzata a Mosca il 12 giugno 2013

L'11 aprile 2018 Jašin ha annunciato la sua intenzione di candidarsi alle elezioni per l'ufficio del sindaco di Mosca battendo un altro concorrente, Sergej Sobjanin.

Il 25 giugno 2021 gli è stato impedito di candidarsi alle imminenti elezioni legislative etichettandolo un "estremista". Ha dichiarato che ciò era dovuto al suo sostegno ad Aleksej Naval'nyj.

 
Boris Nemcov e Il'ja Jašin alla manifestazione di protesta contro l'annessione della Crimea da parte della Russia il 15 marzo 2014

Nel marzo 2022 ha criticato pubblicamente l'invasione russa dell'Ucraina. Due mesi più tardi ha avuto una sanzione di 90 mila rubli (1.800 dollari) per avere "screditato le forze militari russe" esprimendo la sua posizione sulla guerra contro l'Ucraina.

Arresto e condanna

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Jašin in un cellulare della polizia dopo essere stato arrestato durante le proteste nel 2021

Nel giugno del 2022 è stato arrestato dalla polizia mentre passeggiava con la giornalista Irina Bablojan in un parco nel quartiere Chamovniki di Mosca. Il tribunale distrettuale di Chamovniki lo ha condannato a 15 giorni di carcere per avere opposto resistenza al fermo.[13] Il 12 luglio, Jašin è stato accusato dal Comitato investigativo della Russia di screditare le forze armate russe e la sua casa è stata perquisita. Il 12 luglio, un tribunale ha ordinato la custodia cautelare;[14][15] Amnesty International e altre organizzazioni hanno chiesto al governo di rilasciarlo, considerando il suo caso come parte delle repressioni contro i critici della guerra.[16]

Il 9 dicembre, un tribunale di Mosca ha condannato Jašin a otto anni e sei mesi di reclusione per le sue dichiarazioni sulle circostanze delle uccisioni a Buča, in Ucraina, con l'accusa di "diffusione di false informazioni" sulle forze armate.[17] Jašin ha condannato le uccisioni a Buča e ha affermato che le forze russe in Ucraina erano responsabili del massacro. La sua punizione è stata la più dura prevista dalle nuove leggi che criminalizzano la diffusione di informazioni "false" sulle forze armate.[18] Nelle sue osservazioni conclusive alla corte prima del verdetto, Jašin ha detto: "Come se mi cucissero la bocca e mi fosse proibito parlare per sempre. Tutti capiscono che questo è il punto. Sono isolato dalla società perché mi vogliono tacere. Prometto che finché sarò vivo non lo sarò mai. La mia missione è dire la verità. Non rinuncerò alla verità nemmeno dietro le sbarre. Dopotutto, citando il classico: "La menzogna è la religione degli schiavi.'""[5]

Jašin ha detto del presidente russo Vladimir Putin che "i leader forti sono calmi e sicuri di sé, e solo i deboli cercano di far tacere tutti, bruciare ogni dissenso".[5]

Nel gennaio 2023 Jašin ha inviato, dal carcere dove è rinchiuso, una lettera scritta a mano al quotidiano italiano "la Repubblica" di dodici pagine in cui racconta la sua battaglia per la verità sul conflitto in Ucraina.[19]

Liberazione e scambio

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L'1 agosto 2024, Il'ja Jašin è stato rilasciato nell'ambito di uno scambio di prigionieri tra la Russia e l'Occidente.[20]

Arrivato in Germania dopo il rilascio, Jašin ha dichiarato: «Ciò che mi è successo il primo giorno non lo considero uno scambio, ma un'espulsione illegale dalla Russia contro la mia volontà». Ha aggiunto di aver scritto una dichiarazione indirizzata al direttore del centro di detenzione preventiva "Lefortovo", in cui si opponeva alla deportazione fuori dai confini della Russia. Jašin ha espresso il desiderio di tornare in Russia, ma gli è stato fatto capire che il suo ritorno "escluderebbe qualsiasi scambio di prigionieri politici nel prossimo futuro".[21]

Il 21 agosto è stato reso noto che Jašin ha rifiutato l'asilo politico in Germania. Come ha spiegato il politico, accettare l'asilo avrebbe significato rinunciare alla possibilità di visitare di nuovo la Russia.

In esilio diventa a pari di Michail Chodorkovskij e Julija Naval'naja una figura di spicco del movimento antiguerra russo,[22] ricevendo anche alcune critiche per la posizione «eccessivamente radicale» quanto riguarda la Russia come Stato e i suoi simboli.[23]

  1. ^ (RU) Ilya Yashin Валерьевич. URL consultato il 29 giugno 2022 (archiviato dall'url originale il 19 gennaio 2021).
  2. ^ (EN) Il'ja Jašin, Is Now officially: the electoral Commission has just registered all 10 of the representatives of the Solidarity candidates Krasnoselsky district, in @IlyaYashin, 20 luglio 2017. URL consultato il 26 luglio 2017.
  3. ^ (RU) Yashin was a candidate in the municipal elections, in Izvestia. URL consultato il 26 luglio 2017 (archiviato dall'url originale il 28 luglio 2017).
  4. ^ (EN) The candidate of the Krasnoselsky district in the municipal elections Yashin Ilya V., su vk.com. URL consultato il 26 luglio 2017.
  5. ^ a b c (EN) Kremlin critic Ilya Yashin jailed for eight and a half years, in latest blow to what's left of Russian opposition, in CNN, 9 dicembre 2022. URL consultato il 9 dicembre 2022.
  6. ^ (EN) Ilya Yashin, Russian opposition figure: 'It is quite possible that Putin will be replacing me in prison', in Reuters, 3 agosto 2024.
  7. ^ (RU) Илья Яшин исключен из партии «ЯБЛОКО», su mosyabloko.ru, 7 aprile 2011. URL consultato il 19 dicembre 2011 (archiviato dall'url originale il 7 aprile 2011).
  8. ^ (EN) Leonid Ragozin, Russian youth on political barricades, in BBC News, 2 marzo 2005. URL consultato il 27 ottobre 2012 (archiviato dall'url originale il 2 novembre 2012).
  9. ^ (EN) Happy New Year Russian Style?, in Open Democracy. URL consultato il 29 giugno 2022 (archiviato dall'url originale il 16 agosto 2017).
  10. ^ (EN) Russian activists jailed over freedom of assembly protest, su amnesty.org. URL consultato il 29 giugno 2022 (archiviato dall'url originale il 19 agosto 2014).
  11. ^ (EN) Maria Tsvetkova e Gleb Bryanski, Russia activists detained after opposition council meets, in Reuters, 27 ottobre 2012. URL consultato il 27 ottobre 2012 (archiviato dall'url originale il 27 ottobre 2012).
  12. ^ (EN) Tom Balmforth e Robert Coalson, Despite Harassment, Russian Opposition Leader Presents Scathing Kadyrov Report, in RadioFreeEurope/RadioLiberty, 23 febbraio 2016. URL consultato il 23 febbraio 2016.
  13. ^ (EN) Russian court jails opposition politician Ilya Yashin for 15 days, in Al Jazeera, 28 giugno 2022. URL consultato l'11 luglio 2022.
  14. ^ (RU) На Илью Яшина возбудили уголовное дело о «дискредитации ВС РФ», in Moskovskiy Komsomolets, 12 luglio 2022. URL consultato il 13 luglio 2022.
  15. ^ (EN) Madeline Halpert, Russia Detains Activist Ilya Yashin For Spreading 'Fake Information'—Here's Who Else The Kremlin Has Targeted, in Forbes, 13 luglio 2022. URL consultato il 13 luglio 2022.
  16. ^ (EN) Russia: Authorities must drop case against Ilya Yashin – latest victim of clampdown on war critics, in Amnesty International, 13 luglio 2022. URL consultato il 13 luglio 2022.
  17. ^ (EN) V. Hopkins, Russia Finds a War Critic Guilty of 'Spreading False Information', in New York Times, 9 dicembre 2022. URL consultato il 10 dicembre 2022.
  18. ^ (EN) Kremlin Critic Yashin Given 8.5 Years in Jail for Bucha Massacre Claims, in The Moscow Times, 9 dicembre 2022.
  19. ^ Carlo Bonini, Rosalba Castelletti, Laura Pertitici, Il prigioniero, la Repubblica, 22 gennaio 2023, pp.15-17
  20. ^ (EN) "Ilya Yashin, Russian opposition figure: 'It is quite possible that Putin will be replacing me in prison'", su Reuters. URL consultato il 01-12-2024.
  21. ^ (RU) Яшин назвал свое освобождение в ходе обмена выдворением из России, su Forbes. URL consultato il 01-12-2024.
  22. ^ (RU) Марш мира российской оппозиции: как прошел, su Voice of America. URL consultato il 01-12-2024.
  23. ^ (RU) Антивоенный митинг в Берлине, объявленный Ильёй Яшиным, Юлией Навальной и Владимиром Кара-Мурзой и призванный объединить противников Кремля, почти сразу вызвал жаркие споры, su Eco di Mosca. URL consultato il 01-12-2024.

Bibliografia

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  • (EN) Ellen Mickiewicz, No Illusions: The Voices of Russia's Future Leaders, Oxford University Press, 2014 ISBN 978 0199977857
  • The Associated Press, Gli oppositori di Putin: i nemici del popolo, Mango Media, 2015 ISBN 978 1633531826
  • (EN) Marc Bennetts, I'll Ruin Their Lives: Inside Putin's War Against Russia's Opposition, Londra, Oneworld Publications, 2016 ISBN 978 1780744322
  • (EN) Laura Lyytikainen, Performing Political Opposition in Russia: The Case of the Youth Group Oborona, Routledge, coll. "The Mobilization Series on Social Movements, Protest and Culture", 2016 ISBN 978 1317082293

Altri progetti

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