Il'ja Semënovič Ostrouchov
Il'ja Semënovič Ostrouchov (in russo Илья Семёнович Остроухов?; Mosca, 20 luglio 1858 – Mosca, 8 luglio 1929) è stato un pittore russo.
Biografia
modificaOstrouchov fu un pittore, un collezionista[1] e un mecenate, proveniente da una famiglia di ricchi commercianti.[2][3]
Nel 1870, si iscrisse all'Accademia di Mosca delle scienze commerciali, e durante i suoi studi si interessò alla zoologia e iniziò una corrispondenza con il biologo e scrittore tedesco Alfred Edmund Brehm.[3]
Cominciò a dipingere in età adulta, senza aver effettuato corsi di studio particolari, ma solamente spinto dalla grande passione per l'arte.[2]
Durante la sua fase di formazione seguì gli insegnamenti privati e gli aiuti di Aleksandr Aleksandrovič Kiselëv, di Il'ja Efimovič Repin e di Pavel Petrovič Čistjakov.[4]
Partecipò sin dal 1886 alle iniziative degli Ambulanti (Peredvižniki), un gruppo di artisti realisti russi che protestarono contro le restrizioni accademiche e che formò una cooperativa che evolvette nella società per mostre itineranti nel 1870, anche con lo scopo di far uscire l'arte dai grandi centri e di diffonderla nelle campagne, nelle piccole località, con la speranza di educare il popolo all'estetica elevandolo socialmente.[5]
Ostrouchov dopo essere entrato nella associazione degli Ambulanti, ne seguì gli intendimenti nei suoi paesaggi, tra i quali Autunno dorato (1886), Primo verde (1887), Vento del nord (1890),[6] Siverko (1890), Lo stagno (1899), in cui egli diede una rappresentazione commossa e poetica della natura russa.[2]
In seguito strinse amicizia con il ritrattista Valentin Aleksandrovič Serov e con il paesaggista Isaak Il'ič Levitan,[1] e diventò membro del loro gruppo.[4]
Nel 1887 Ostrouchov viaggiò in Italia, insieme a Serov e ai fratelli Mamontov, visitando Venezia, Firenze e Milano. Per consentire a Serov, che non era ricco, di permettersi la trasferta, Ostrouchov e Mamontov gli procurarono alcuni lavori su commissione.[7]
Ostrouchov dipinse soprattutto paesaggi, molti dei quali sono conservati al Museo russo di San Pietroburgo e alla Galleria Tret'jakov di Mosca.[1]
Ostrouchov fu membro dell'Accademia della Arti[2] e la sua preziosa e vasta collezione d'arte, costituita da oltre trecento dipinti e cinquecento disegni, per lo più di artisti russi, ma anche di Edgar Degas, Édouard Manet, Pierre-Auguste Renoir e Henri Matisse, oltre ad una delle più importanti raccolte private di antiche icone russe, fu trasformata in museo statale di cui egli diventò fino alla morte il direttore;[2] la collezione poi passò alla Galleria Tret'jakov.[1] Possedeva anche una biblioteca di oltre dodicimila volumi, tra cui una copia della Divina Commedia del 1515 e un Decameron del 1757.
Opere
modifica- Autunno dorato (1886);
- Primo verde (1887);
- Vento del nord (1890);
- Siverko (1890);
- Lo stagno (1899).
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L'ultima neve (prima del 1900)
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Autunno dorato, Galleria Tret'jakov
Note
modifica- ^ a b c d Il'ja Semënovič Ostrouchov, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 12 maggio 2019.
- ^ a b c d e Ostrouchov, Il'ja Semenovič, in le muse, VIII, Novara, De Agostini, 1967, p. 435.
- ^ a b (RU) Ostrouchov, Il'ja Semenovič, su artsait.ru. URL consultato il 12 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 13 maggio 2019).
- ^ a b Il'ja Semënovič Ostrouchov, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 12 maggio 2019.
- ^ Ambulanti, in le muse, I, Novara, De Agostini, 1964, p. 184.
- ^ Cartoline, su russinitalia.it. URL consultato il 12 maggio 2019.
- ^ Valentin Serov e la fortuna critica, su dspace.unive.it. URL consultato il 12 maggio 2019.
Bibliografia
modifica- (DE) D. Aranowitch, Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXVI, Lipsia, 1932.
- (RU) Igor' Viktorovič Dolgopolov, I maestri e i capolavori, Mosca, 1987.
- (RU) S. V. Ivanov, Sconosciuto Realismo socialista, San Pietroburgo, 2007.
- (EN) John Milner, A dictionary of Russian and Soviet artists 1420-1970, Woodbridge, Antique Collectors' Club, 1993, SBN IT\ICCU\BVE\0043949.
- Giuseppe Morello (a cura di), Il lavoro dell'uomo da Goya a Kandinskij, Milano, Fabbri Editori, 1991, copertina, p. 337, SBN IT\ICCU\RAV\0179129.
- (RU) Jurij Aleksandrovič Rusakov, Il'ja Semenovič Ostrouchov, Mosca, 1962.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Il'ya Ostroukhov
Collegamenti esterni
modifica- Miron Malkiel-Jirmounski, OSTROUCHOV, Ilja Semenovič, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1935.
- (EN) Pubblicazioni di e su Ostrouchov, su worldcat.org.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 11272158 · ISNI (EN) 0000 0001 2020 9125 · Europeana agent/base/8254 · ULAN (EN) 500030369 · LCCN (EN) n85063557 · GND (DE) 143927485 · BNF (FR) cb16587428p (data) |
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