Il Fungo (Grigne)
Il Fungo è una formazione rocciosa situata nel Gruppo delle Grigne, nelle Prealpi Lombarde, in provincia di Lecco, Lombardia. Deve il suo nome alla sua caratteristica forma a cappello, che richiama quella di un fungo[1].
Il Fungo | |
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Stato | ![]() |
Provincia | ![]() |
Altezza | 1 713 m s.l.m. |
Catena | Gruppo delle Grigne |
Coordinate | 45°54′59.4″N 9°23′21.12″E |
Mappa di localizzazione | |
Dati SOIUSA | |
Grande Parte | Alpi Orientali |
Grande Settore | Alpi Sud-orientali |
Sezione | Alpi e Prealpi Bergamasche |
Sottosezione | Prealpi Bergamasche |
Supergruppo | Prealpi Bergamasche Occidentali |
Gruppo | Gruppo delle Grigne |
Sottogruppo | Nodo del Monte Pilastro |
Codice | II/C-29.II-A.3.b/b |
Geologia e Morfologia
modificaLa struttura geologica del Fungo è composta prevalentemente da calcare dolomitico, tipico delle Grigne, formatosi durante il periodo Triassico. L'erosione differenziale ha modellato la sua particolare forma, in cui uno strato superiore più resistente protegge la parte inferiore dalla completa dissoluzione[2].
Secondo studi geologici condotti dall'Università degli Studi di Milano, il processo di formazione di strutture simili è dovuto alla dissoluzione carsica, accelerata dall'azione delle precipitazioni acide nel tempo[3].
Ricerche condotte dal Dipartimento di Scienze della Terra e dell'Ambiente hanno inoltre identificato la presenza di microfossili marini all'interno della roccia, confermando l'origine sedimentaria dell'area[4].
Storia e Esplorazione
modificaIl Fungo è stato segnalato nelle prime carte topografiche del XIX secolo, quando gli studiosi di geologia alpina iniziarono a catalogare le formazioni peculiari della regione[5]. L'alpinista Riccardo Cassin descrisse il Fungo nei suoi appunti di esplorazione delle Grigne, sottolineandone la singolarità rispetto alle altre strutture rocciose circostanti[6].
Una delle prime documentazioni fotografiche del Fungo risale al 1923, conservata presso l’archivio storico del CAI di Lecco. Questa immagine, scattata dall’alpinista Eugenio Pesci, mostra la formazione prima di alcune modificazioni dovute all’erosione moderna[7].
Alpinismo
modificaNonostante le dimensioni ridotte rispetto ad altre formazioni della zona, il Fungo è considerato un obiettivo interessante per gli amanti dell’arrampicata. Alcune vie di bassa difficoltà permettono di scalarlo, sebbene la sua fragilità geologica renda necessaria particolare attenzione[8].
L’accesso principale avviene dal **sentiero n. 10** che parte dal Pian dei Resinelli e conduce al Rifugio Rosalba, passando accanto al Fungo[9].
Cultura e Curiosità
modificaIl Fungo è spesso citato nelle guide turistiche e nei racconti degli escursionisti delle Grigne. La sua forma unica ha ispirato leggende locali, tra cui una storia che narra di un pastore che, per errore, scambiò la formazione per un fungo gigante e cercò di raccoglierlo[10].
Un dipinto del XIX secolo raffigurante il Fungo è esposto presso il **Museo della Montagna** di Lecco, dimostrando come questa formazione abbia suscitato interesse anche artistico nel corso del tempo[11].
Note
modifica- ^ Club Alpino Italiano, Guida ai Monti d'Italia: Grigne, Touring Club Italiano, 2015, p. 178.
- ^ Fabio Palma, Le Grigne: vie di roccia, Versante Sud, 2010, p. 95.
- ^ G. Casati, L. Bini, Evoluzione geomorfologica delle Prealpi Lombarde, in Rivista Italiana di Geologia, vol. 22, n. 4, 1998, pp. 245-260.
- ^ Università degli Studi di Milano, Analisi dei fossili nelle formazioni calcaree delle Prealpi, 2005. URL consultato il 9 febbraio 2024.
- ^ Antonio Stoppani, Il Bel Paese, Hoepli, 1876, p. 312.
- ^ Riccardo Cassin, Capocordata, Vivalda Editori, 2001, p. 147.
- ^ Club Alpino Italiano, Sezione di Lecco, Archivio storico delle esplorazioni nelle Grigne, 1998. URL consultato il 9 febbraio 2024.
- ^ Maurizio Panseri, Eugenio Pesci, Grigne: alpinismo e arrampicata, Versante Sud, 2018, p. 203.
- ^ Stefano Scetti, Escursioni sulle Grigne, Edizioni Outdoor, 2021, p. 89.
- ^ G. Riva, Leggende delle montagne lombarde, Edizioni Monti, 1983, p. 74.
- ^ Museo della Montagna di Lecco, Catalogo delle opere esposte, 2020. URL consultato il 9 febbraio 2024.