Il diritto del più forte

film del 1975 diretto da Rainer Werner Fassbinder

Il diritto del più forte (titolo originale Faustrecht der Freiheit) è un film del 1975 di Rainer Werner Fassbinder, interpretato dallo stesso Fassbinder nel ruolo di Fox, da Peter Chatel in quello di Eugen e da Karlheinz Böhm in quello di Max.

Il diritto del più forte
Fox (Rainer Werner Fassbinder) in una scena del film
Titolo originaleFaustrecht der Freiheit
Lingua originaletedesco
Paese di produzioneGermania Ovest
Anno1975
Durata123 m.
Rapporto1,66:1
Generedrammatico
RegiaRainer Werner Fassbinder
SoggettoRainer Werner Fassbinder
SceneggiaturaRainer Werner Fassbinder
ProduttoreRainer Werner Fassbinder
Casa di produzioneTango Film/ City Film
FotografiaMichael Ballhaus
MontaggioThea Eymèsz
MusichePeer Raben
ScenografiaKurt Raab
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Franz Bieberkopf, detto Fox, è un ragazzo omosessuale che lavora in un baraccone del luna park di Monaco di Baviera. Dopo l'arresto del proprietario per truffa perde la sua precaria occupazione. La fortuna gli si dimostra amica e una vincita ad una lotteria gli cambia improvvisamente la vita. Grazie alla sua mutata condizione sociale riesce ad accedere ad un giro d'alta borghesia omosessuale.

Qui conosce Eugen, rampollo borghese di una nota famiglia bavarese. Il padre di Eugen, infatti, è proprietario di una nota tipografia della città, attualmente in cattive acque. Eugen si mostra subito attratto dalla condizione sociale di Fox nonostante i suoi modi volgari e grossolani che non tardano a metterlo in imbarazzo davanti ai suoi amici e alla sua famiglia. I due vanno a vivere insieme ed Eugen convince Fox ad investire i suoi soldi nella tipografia di famiglia, nonché nell'acquisto di un ricco appartamento e di quadri d'autore e mobilio sfarzoso. Ben presto però la somma vinta alla lotteria comincia ad assottigliarsi...

Analisi

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Nel film Fassbinder analizza in maniera spietata e crudele il rapporto di sfruttamento capitalistico e le sue dinamiche, scegliendo come ambientazione il mondo omosessuale ipocrita e borghese della Monaco anni settanta. Scelta evidentemente non dettata solo da fattori personali (Fassbinder conosceva molto bene quel mondo e ne detestava i meccanismi), ma soprattutto dalla necessità di mostrare come i rapporti coercitivi del potere economico non stiano solo nelle mani di chi comanda, ma anche di quelle delle cosiddette "minoranze".

Tematiche del genere sono comuni ad altri film di Fassbinder, ad esempio Le lacrime amare di Petra von Kant e si ritrovano anche nel suo teatro, basti pensare al dramma del 1965 Come gocce su pietre roventi. La critica di Fassbinder, stavolta, è, però, ancora più radicale: la sua accusa al mondo omosessuale non è di semplice passività di fronte alla violenza di cui sono fatti oggetto, ma di complicità al rafforzamento di una classe economica - culturale - sociale che determina, con la propria gestione del potere, la ghettizzazione della condizione omosessuale. Scelta scomoda, che lo ha condotto spesso ad essere frainteso e odiato anche dalla stessa comunità omosessuale.

«Cercano, in modo ancora più cosciente della borghesia, di comportarsi come borghesi"»

Collegamenti esterni

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