Il geloso avaro

commedia di Carlo Goldoni

Il geloso avaro è un'opera teatrale in tre atti in prosa di Carlo Goldoni del 1753, rappresentata per la prima volta con successo a Livorno durante l'estate dello stesso anno e quindi messa in scena con scarso esito a Venezia in autunno per inaugurare la nuova stagione teatrale del Teatro San Luca della famiglia Vendramin, dopo la collaborazione quinquennale con il Teatro Sant'Angelo[1]. Goldoni attribuì l'insuccesso veneziano all'inadegutezza dell'attore principale[2]. Successivamente la commedia divenne una delle favorite dell'attore Francesco Rubini che la rappresentò con ottimi riscontri a Genova e in altre città[3].

Il geloso avaro
Commedia in tre atti
AutoreCarlo Goldoni
Lingua originale
Generecommedia
Composto nel1753
Prima assolutaestate 1753
Livorno
Personaggi
  • Pantalone, mercante veneziano, avaro e geloso
  • Donna Eufemia, sua moglie
  • Don Luigi
  • Donna Aspasia, sorella di don Luigi
  • Don Onofrio, marito di donna Aspasia, smemorato
  • Don Gismondo, auditore della Vicarìa
  • Il dottor Balanzoni, padre di donna Eufemia
  • Ser Agapito, procuratore
  • Brighella, servitore di don Luigi
  • Traccagnino, servitore di Pantalone
  • Argentina, cameriera di donna Eufemia
  • La Sandra, donna
  • La Giulia, donna
  • Pasquina, ragazza
  • Felicina, ragazza
  • Giannino, servitore del dottor Balanzoni
 

Il carattere principale, debitore de L'avaro di Molière[1], era già comparso ne Il vero amico del 1750.

Napoli. L'usuraio Pantalone, avaro e geloso della moglie Eufemia, è un donnaiolo che finisce per cacciarsi nei guai. Citato in tribunale, viene salvato dall'intervento del suocero Balanzoni. Pantalone decide infine di cambiare vita.

Poetica

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Per il personaggio principale, il commediografo veneziano aveva tratto spunto da una persona vera, un fiorentino dominato da due vizi egualmente odiosi (l'avarizia e la gelosia), e che per il contrasto delle sue passioni si trovava spesso in condizioni veramente comiche. Scrisse Goldoni nella prefazione all'edizione a stampa: È una cosa ben bizzarra vedere un marito eccessivamente geloso ricevere un vassoio di argento con cioccolata, o una boccetta d'oro piena d'acqua odorosa, e poi tormentar la moglie per aver dato motivo ai suoi adoratori di farle simili doni. La malvagità di questo carattere è, parlando schietto, ripugnante[3].

Adattamenti

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Nel 1958, dalla commedia fu tratto il film Il geloso avaro, diretto e interpretato da Cesco Baseggio[4].

  1. ^ a b Tutte le opere di C. Goldoni, a cura di G. Ortolani, VIII, Milano, Mondadori Editore, 1941
  2. ^ La commedia si sarebbe sostenuta, se l'attore incaricato della parte principale non fosse stato per natura tanto disgraziato e sgradito al pubblico, Carlo Goldoni, Mèmoires
  3. ^ a b Carlo Goldoni, prefazione a Il geloso avaro
  4. ^ [1]

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