Immersione in ghiaccio
L'immersione in ghiaccio o sotto il ghiaccio è un tipo di immersione subacquea particolarmente difficile che avviene sotto la superficie ghiacciata dell'acqua e richiede un addestramento particolare e un'attrezzatura subacquea specifica.
Caratteristiche
modificaL'immersione in ghiaccio viene talvolta considerata[1] come un tipo di immersione in quota, per via del fatto che, di norma (in Italia), quella in ghiaccio è un'immersione che si pratica in laghi d'alta montagna.
Preparazione e attrezzatura
modificaL'attrezzatura subacquea per questo tipo di immersione deve essere adatta al tipo di condizioni atmosferiche e dell'acqua che verranno incontrate; inoltre andranno portati indumenti invernali, ramponi da ghiaccio, utensili per l'apertura del foro nel ghiaccio, corde e sagole, ecc.
L'attrezzatura subacquea dovrebbe consistere almeno in:
- muta stagna. Lo stesso vale per guanti e calzari;
- bombola con rubinetteria doppia;
- due erogatori (sconsigliata[1] la configurazione a octopus) predisposti per l'immersione in ghiaccio (non tutti i modelli sono adatti alle basse temperature).
- un computer subacqueo adatto all'immersione in basse temperature.
Per evitare il congelamento del primo stadio la rubinetteria va aperta solo all'ultimo momento prima del tuffo.
L'immersione, data la temperatura dell'acqua (nel caso di acqua dolce circa 4 °C), non dovrebbe mai durare più di 20 minuti[1] per evitare il rischio di ipotermia. Va inoltre detto che il freddo aumenta[1] l'assorbimento dell'azoto e, di conseguenza, il computer subacqueo deve tener conto anche della temperatura.
Addestramento
modificaL'addestramento include:
- preparazione dell'area di immersione[2][3];
- taglio del foro superficiale[2];
- vestizione in condizioni di freddo;
- scelta dell'erogatore e dell'attrezzatura: questa deve essere infatti adatta alle rigide temperature per evitare il blocco dell'erogazione;
- utilizzo di muta stagna, guanti e calzari e, possibilmente, maschera subacquea integrale;
- collegamento alla superficie tramite sagola ("filo d'Arianna") per il ritrovamento del buco di accesso;
- tecniche di comunicazione tramite fune;
- preparazione del gruppo di supporto in superficie;
- tecniche di impatto contro la superficie ghiacciata (in caso di distacco della zavorra, e quindi di pallonata).
Spesso, per evitare di creare bolle sotto la superficie ghiacciata, si utilizzano appositi rebreather[4].
Note
modifica- ^ a b c d FIPSAS, Immersioni sotto i ghiacci (PDF), su fipsas.it. URL consultato il 16 aprile 2007 (archiviato dall'url originale il 28 settembre 2007).
- ^ a b Immersione in Valmalenco, su scubaportal.it. URL consultato il 16 aprile 2007 (archiviato dall'url originale il 28 settembre 2007).
- ^ Immersione a Meugliano, Ivrea, su futurasub.it. URL consultato il 21 gennaio 2011.
- ^ Immersione con Rebreather sotto i ghiacci, su scubaportal.it. URL consultato il 16 aprile 2007 (archiviato dall'url originale il 28 settembre 2007).
Bibliografia
modifica- Vincenzo Pampararo, Immersioni nel gelo, Editoriale Olimpia, 2003, ISBN 88-253-0039-5.
- Vincenzo Pampararo, L'immersione Estrema, Editoriale Olimpia, 2005, ISBN 978-88-253-0103-8.
Voci correlate
modificaAltri progetti
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