Improta (famiglia)

famiglia italiana

Gli Improta sono una famiglia imprenditoriale italiana, proprietaria della maggiore industria molitoria del Mezzogiorno nella prima metà del XX secolo, all’epoca tra le più grandi produttrici di pasta in Italia.[1][2][3][4]

Il comm. Vincenzo Improta, fondatore dei pastifici Improta
 
Marchio della pasta Improta

Originaria di Portici, la famiglia fu attiva, soprattutto, nel commercio di crusca e carrube con notevole successo economico. Dal 1883, per volere di Ciro, si cimentò altresì nella produzione di vetture, che comparvero per la prima volta sulla piazza porticese nel medesimo anno. [5]

Principale artefice della fortuna degli Improta in ambito industriale fu il comm. Vincenzo, il quale fu banchiere ed imprenditore.[6] Vincenzo fondò nel 1890 a Secondigliano, allora florido comune, la ditta IMPROTA VINCENZO & Figli, industria deputata alla produzione di paste alimentari e farina, alla cui direzione successero due dei suoi sei figli: Pasquale, politico e avvocato, nonché presidente dell'Associazione Nazionale Industriali Mugnai e Pastai, insignito dell’’onorificenza di Cavaliere del Lavoro, e Gaetano, industriale nominato Grande Ufficiale.[3][7]

Negli anni'20 del Novecento l'impresa crebbe in modo esponenziale in termini sia di forza lavoro sia di utile sia di produzione, divenendo la maggiore produttrice di pasta dell'Italia meridionale.[2][4] Nel 1931, altri tre fratelli quali Francesco, Gennaro e Damiano aprirono un'ulteriore stabilimento, in Sant’Antimo specializzato anche nella produzione di semole, nuovo mercato per il Gruppo Improta.[3] La famiglia, successivamente, avviò un nuovo pastificio e molino in Giugliano, sotto la guida dell’on. Pasquale. Distrutto dai bombardamenti del secondo conflitto mondiale, quest'ultimo fu ricostruito nel 1948 con i più moderni criteri tecnici.[8]

Il comm. Ciro, fratello primogenito, cui fu imposto il nome del nonno, morì invece prematuramente di influenza spagnola nel 1918, dopo aver rivestito la carica di consigliere provinciale di Napoli. A lui fu intitolata una via della città.[9][10]

Il gr. uff. Antonio, nipote di Vincenzo, subentrò al padre, Gaetano, nella gestione dell'azienda e proseguì altresì l'attività bancaria intrapresa dal nonno Vincenzo e dallo zio Gennaro, divenendo presidente della BPS, una delle più antiche banche popolari in Italia, fondata nel 1883.[11] Sotto la sua presidenza avvenne la fusione con la Banca di Credito Popolare nel 1971.[12][13][14]

Nel corso del XX secolo furono, inoltre, contratti dalla famiglia significativi vincoli di parentela, tra i quali si annoverano quelli con i Lauro, i conti di Nocera, Mazzoleni, i marchesi Pisani Massamormile, i nobili de Miranda, i d’Angelo, i maggiori costruttori nel Risanamento, e gli industriali della pasta Barbato e Di Nola.[15][16]

Discendente diretto della famiglia è altresì il regista dott. Ildebrando Improta, detto Brando, nato dall'unione con la famiglia Mazzoleni[17][18].

Toponomastica

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Sono intitolate alla famiglia in Napoli la via Ciro Improta e la via Improta, un tempo suo possedimento.[9]

Architetture

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  • Villa Improta, oggi denominata “Savonarola”, ubicata in Portici, sul corso Garibaldi n.200, nel Miglio d’Oro.
     
    Villa Improta
  • Palazzo Improta, sito in via Francesco de Pinedo n.65, a Napoli.
     
    Palazzo Improta
  • Palazzina Improta in via Manzoni n.152, a Napoli.
  • Cappella gentilizia Improta, sita nel cimitero partenopeo di Secondigliano.
 
Cappella Improta
  1. ^ Redditi imponibili di ricchezza mobile (in lire) dichiarati dalle imprese alimentari artigianali, industriali e commerciali dal 1901 al 1950, disponibili su dati del Ministero delle Finanze.
  2. ^ a b mbergamaschi, Gli imprenditori italiani di un secolo fa - L'Opinione di Paolo Dalcò, su Food, 11 luglio 2020. URL consultato il 9 aprile 2023.
  3. ^ a b c Annuario industriale della provincia di Napoli, Tip. F. Giannini & Figli. URL consultato il 9 aprile 2023.
  4. ^ a b Annuari industriali delle province d’Italia dal 1901 al 1950.
  5. ^ L'eloquenza antologia, critica, cronaca, 1928. URL consultato il 14 gennaio 2024.
  6. ^ Annuario delle banche e banchieri d'Italia, 1927. URL consultato il 9 aprile 2023.
  7. ^ Le onorificenze della Repubblica Italiana, su quirinale.it.
  8. ^ Cavaliere, su Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro. URL consultato il 28 maggio 2024.
  9. ^ a b Secondigliano – Detti Napoletani, su dettinapoletani.it. URL consultato il 9 aprile 2023.
  10. ^ Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana. Parte prima, Istituto poligrafico dello stato, 1912. URL consultato il 2 luglio 2023.
  11. ^ Annuario delle banche e banchieri d'Italia, 1933. URL consultato l'8 aprile 2023.
  12. ^ Italy Parlamento Camera dei deputati, Discussioni ..., Tip. della Camera dei deputati, 1969. URL consultato l'8 aprile 2023.
  13. ^ Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana. Parte prima, Istituto poligrafico dello stato, 1966. URL consultato l'8 aprile 2023.
  14. ^ Storia, su Banca Credito Popolare. URL consultato il 9 aprile 2023.
  15. ^ il principe sergio vicino ai familiari del sen. achille lauro - Tricolore Italia (PDF), su tricolore-italia.com.
  16. ^ Mino Cucciniello, I RICORDI DELLA MIA NAPOLI: spunti di riflessione, Rogiosi, 2 aprile 2015, ISBN 978-88-6950-040-4. URL consultato il 9 aprile 2023.
  17. ^ Profile - Ildebrando Improta - RBCasting, su Ildebrando Improta. URL consultato il 17 ottobre 2024.
  18. ^ Paola Testaferrata, LA SVISTA - Intervista al regista di cinema Brando Improta, su Ondanews.it, 21 gennaio 2024. URL consultato il 17 ottobre 2024.

Bibliografia

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  • Redditi imponibili di ricchezza mobile (in lire) dichiarati dalle imprese alimentari artigianali, industriali e commerciali, disponibili su dati del Ministero delle Finanze
  • Annuario delle banche e banchieri d'Italia del 1924, 1927 e 1933
  • Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana
  • Parlamento Camera dei deputati, Discussioni ..., Tip. della Camera dei deputati
  • Annuari industriali delle province d’Italia della prima metà del XX secolo

Voci correlate

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