In absentia

locuzione latina
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In absentia è una locuzione latina, derivata dall'ablativo di "absentia", per dire "in assenza" ed è usata soprattutto per questioni che riguardano la legge, il governo o tecniche (come le normative).

Esempi di utilizzo

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  • Processo in absentia, detto anche Procedimento in contumacia;
  • Matrimonio in absentia, detto anche Matrimonio per procura;
  • Dichiarazione di decesso in absentia, detto anche dichiarazione di Morte presunta;
  • Beneficio ecclesiastico in absentia, detto anche Sinecura, o senza assumere neanche i relativi oneri spirituali, In commendam;
  • L'esercizio di una carica in absentia, ossia il suo esercizio, oppure il suo proseguimento oltre la scadenza prevista, causa una mancata nomina;
  • Nomina in absentia, con particolare riguardo per le posizioni in cui è prevista la presenza dell'interessato (es. Investitura);
  • Onorificenza in absentia, con particolare riguardo per i riconoscimenti post mortem, oppure verso beneficiari incarcerati o gravemente infermi.

Un esempio di esercizio in absentia è il caso di Gneo Pompeo Magno che, attorno al 55 .a.C. continuò a governare la Spagna dopo l'anno consolare.

Un esempio di nomina in absentia è il caso di Ippolito d'Este che nel 1493 fu promosso a cardinale[1].

Un esempio di beneficio in absentia è il caso di Leonardo Marchese che, a metà del 1400, incassò per un settennio le rendite derivanti dalla prebenda canonicale[2].

  1. ^ Lucy Byatt, Ippolito d'Este, in Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 27 ottobre 2014.
  2. ^ Calogero Farinella, Leonardo Marchese, in Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 27 ottobre 2014.

Voci correlate

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