Incidente ferroviario di Mornago
L'incidente ferroviario di Mornago fu un tamponamento tra treni avvenuto il 6 maggio del 1948 all'interno di una galleria tra la stazione di Mornago-Cimbro e quella di Ternate[1] della linea Gallarate-Laveno.
Incidente ferroviario di Mornago | |
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Tipo | tamponamento fra treni |
Data | 6 maggio 1948 |
Luogo | Galleria di Mornago |
Stato | Italia |
Responsabili | Capostazione di Mornago-Cimbro |
Conseguenze | |
Morti | 6 |
Feriti | 20 |
Dinamica
modificaNel primo pomeriggio del 6 maggio 1948 il treno merci 5706 partì dalla stazione di Mornago. All'interno di una galleria, lunga circa 400 m, avvenne il distacco accidentale degli ultimi 4 carri merci; il personale del treno, una volta fermo, si adoperò per riagganciarli allo scopo di poter ripartire. Alle ore 15:25, mentre il treno merci era ancora fermo all'interno della galleria, su di esso piombò a piena velocità il treno viaggiatori 1564. In seguito all'urto violentissimo la locomotiva a vapore del treno 1564 si incastrò nell'ultimo dei carri merci; questi si sfasciarono, mentre la prima vettura viaggiatori si accartocciò contro il tender della locomotiva[1].
Dopo l'impatto i viaggiatori rimasti incolumi o solo contusi iniziarono a prestare i primi soccorsi ai feriti mentre affluiva gente dalle campagne circostanti ad aiutarli. Giunsero poi sul posto, il questore di Varese e il colonnello del carabinieri Savorà-Corona con un nutrito gruppo di militari e di agenti per l'opera di soccorso. I morti e i feriti estratti dai rottami vennero adagiati sulle carrozze non danneggiate e poi trasportati agli ospedali di Gallarate e di Vergate[1].
Le responsabilità
modificaII disastro avvenne a causa della leggerezza del capostazione supplente di Mornago Cimbro, Luigi Passera, che diede via libera al treno viaggiatori 1364 diretto a Luino, senza essersi prima accertato dell'effettivo arrivo a Ternate del treno merci 5706. Il capostazione Passera ammise subito la sua colpevolezza e venne posto in stato di fermo[1].
Le vittime
modificaI morti furono sei: Agostino Reggiori di anni 63 da Leggiuno San Giano, Maria Chiesa di anni 49, Piera Castiglioni, Augusto Albertari di anni 41 e Gianni Bissone, tutti da Milano; il sesto deceduto non bene identificato fu Ernesto Barella[1].
I feriti furono più di venti ed erano delle località di Milano, Varese, Gallarate e Porto Valtravaglia[1].