Innocenzo Sabbatini

architetto italiano (1891-1983)

Innocenzo Sabbatini (Osimo, 19 marzo 1891Osimo, 1983) è stato un architetto italiano.

Biografia

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Il primo contatto con l'architettura avviene presso lo zio materno, l'architetto Costantino Costantini, ha la possibilità di consultare libri e soprattutto stampe con soggetti architettonici; di queste prime esperienze serberà sempre memoria. Interrotti gli studi a 13 anni, muove i primi passi nel mondo del lavoro svolgendo la sua attività fin da allora nel campo dell'edilizia. La prematura attività edilizia fa nascere in Sabbatini il desiderio di approfondimenti culturali che coincide con la necessità di un riconoscimento scolastico che tarderà a realizzarsi.

Gli esordi

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Intorno al 1907 I.S. viene assunto dal Comune di Osimo come “assistente edile” e in quella veste ha la possibilità di realizzare i suoi primi progetti “in stile liberty”. Alla fine del 1913 si trasferisce a Roma dove già si trovava il cugino ingegnere Innocenzo Costantini impiegato come progettista presso l'ancor giovane Istituto per le Case Popolari (ICP). infatti in quegli anni lavora, seppure saltuariamente, come disegnatore e assistente di cantiere presso l'ICP; ma il suo apprendistato si amplia frequentando gli studi di Pio e Marcello Piacentini, di Arnaldo Foschini e del conterraneo Quadrio Pirani.

D'altra parte Sabbatini approfitta di questi anni per approfondire le proprie conoscenze artistiche frequentando, in maniera non sistematica, vari corsi tra i quali quello di Cesare Bazzani al Museo Artistico Industriale, di Pirani all'Accademia di Belle Arti e la Scuola libera del nudo all'Accademia inglese di via Margutta. Tutto ciò porta qualche frutto se, nel 1915, viene premiato al Concorso Gregoriano, indetto dalla Congregazione dei Virtuosi al Pantheon.

Nel 1916 viene arruolato e mandato a Pistoia, prima, e poi a Milano dove ha occasione di mostrare all'architetto Gaetano Moretti alcuni suoi elaborati che lo porteranno ad ottenere l'ambito attestato rilasciato dalla Regia Accademia di Belle Arti di Milano, sul quale è scritto: “In seguito agli esami qui sostenuti e a cui fu ammesso dietro presentazione dei titoli e dopo un esperimento preliminare, è stato conferito al Sig. Sabbatini Innocenzo, figlio di Pasquale, nativo di Osimo, il Diploma di Professore di Disegno Architettonico. Milano 6-1-1918”.

L'impegno all'ICP di Roma

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Alla fine del 1918 viene assunto nell'Ufficio Progetti dell'Istituto Case Popolari di Roma e come primo incarico gli viene affidata la progettazione del complesso di Trionfale II per il quale erano già state redatte le piante da Costantini, capo dell'Ufficio; questi, memore della comune regione d'origine, consiglia al giovane architetto di rifarsi per i prospetti ai modi neo-medievali che Pirani aveva usato per il quartiere San Saba.

 
Cinema Doria Roma 1921
 
Albergo suburbano alla Garbatella 1927
 
Il teatro Palladium

In questo periodo frequenta l'Associazione Amatori e Cultori di Architettura e contemporaneamente ha contatti con Gustavo Giovannoni per il quale Sabbatini avrà una grande stima anche se sarà sempre molto critico nei riguardi del "barocchetto", da quello patrocinato, ma con il quale d'altronde avrà stretti rapporti in occasione dei lavori nell'iniziale intervento alla Garbatella e poi sulla piazza di Montesacro.

Nel 1927 Sabbatini ottiene l'iscrizione all'Albo professionale degli Ingegneri e Architetti di Roma e, nello stesso anno, diviene capo dell'Ufficio Progetti dell'ICP. In quegli anni riceve numerosi consensi per le opere realizzate all'interno dell'ICP e, in occasione del Congresso per le Abitazioni e i Piani Regolatori tenuto a Roma nel 1929, gli viene espresso un plauso particolare per il “bell'edificio dell'Asilo alla Garbatella” e per il “magnifico esito della visita agli Alberghi Suburbani.

Per contrasti sopravvenuti all'interno dell'ICP nel 1929 Sabbatini rassegna le dimissioni e nel 1931 abbandona definitivamente l'Istituto. Da questo momento si dedica alla libera professione con studio a Roma.

La libera professione

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Edificio Casa del sole in via Lega Lombarda Roma

Dal 1929 l'attività professionale di Sabbatini si svolge attraverso rapporti con piccoli imprenditori e costruttori romani per i quali elabora diversi progetti che non sono al livello del linguaggio e delle sperimentazioni raggiunte negli anni precedenti. In questo periodo c'è una ripresa di contatto con la natia Osimo nella quale trova una committenza privata ma poi anche pubblica di un certo rilievo e nel contempo tenta la strada della partecipazione a concorsi nazionali spesso senza molta fortuna.

Nel 1940, in seguito al primo premio assegnato al suo progetto nel concorso per “tipi di case minime”, riprende i contatti con l'ICP di Roma per il quale realizza in fasi successive il quartiere di via della Bufalotta, in seguito demolito.

Il dopoguerra

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Pur continuando a mantenere lo studio professionale a Roma, l'attività di Sabbatin dal 1945 si svolge prevalentemente a Osimo e nelle Marche alla ricerca di un'affermazione professionale che in effetti si realizza soprattutto con committenze ecclesiastiche per le quali riemerge quel linguaggio espressionista in forma di elevazione e copertura delle chiese “come le squame di una pigna”. Dal 1955 Sabbatini è affiancato dal figlio architetto in importanti opere a Osimo come case d'abitazione e l'Istituto S. Carlo, nonché il Piano Regolatore Generale.

A seguito di un malore, Innocenzo Sabbatini viene ricoverato all'ospedale di Osimo, dove muore nel 1983 ed è sepolto in una tomba da lui stesso realizzata precedentemente per la sepoltura della moglie.

Il riconoscimento critico

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Edifici alla Bufalotta Case minime 1941 demolite nel dopoguerra

Nel 1971 con la pubblicazione del libro di Accasto, Fraticelli e Nicolini ha inizio l'interesse per l'opera dell'ICP di Roma e di Sabbatini caduto nell'oblio; dopo un primo saggio monografico sulla rivista “Capitolium”, Bruno Regni e Marina Sennato intensificano le ricerche su Sabbatini fino alla realizzazione, prima, di una mostra alla galleria A.A.M di Roma sulle opere fino al 1940, quindi nel 1982 a Osimo nel prestigioso Palazzo Campana con una mostra su tutta l'opera architettonica di Sabbatini e nell'occasione viene pubblicato il libro “Innocenzo Sabbatini. Architetture tra tradizione e rinnovamento”. Da quel momento singoli studiosi e cattedre universitarie approfondiranno gli studi su Sabbatini e sul ruolo all'interno del Novecento in architettura e della “Scuola romana”, da un'altra parte si è intensificato un particolare interesse per alcune opere come gli Alberghi suburbani (da parte dell'Osservatorio sul Moderno a Roma) e il Cinema-teatro Palladium (da parte della Terza Università).

Cronologia delle opere più rilevanti di Innocenzo Sabbatini

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torre acquedotto, 1933, Osimo

Si tralasciano i primi timidi passi nel mondo dell'architettura delle modeste realizzazioni a Osimo di cui l'unica testimonianza è stata la fonte orale di Sabbatini, mentre il primo “documento” è la partecipazione ad un progetto con lo zio Costantini[1]:

  • 1914 - Progetto per il Liceo “Leopardi” a Osimo (con C. Costantini).
  • 1919:
    • Complesso di case popolari ICP “Trionfale II”, completate nel 1922.
    • Case popolari ICP “Piazza d'Armi I”, completate nel 1921 (demolite).
  • 1920 - Palazzine popolari ICP alla Garbatella, completate nel 1922.
  • 1921:
    • Casa dei bambini ICP a “Trionfale II” (con I. Costantini).
    • Edificio pubblico alla Città Giardino Aniene, completato nel 1923.
  • 1922:
    • Edificio per abitazioni e cinema ICP alla Città Giardino Aniene, completato nel 1925.
    • Quattro palazzine ICP a Monteverde per conto terzi, completate nel 1925.
  • 1923 - Complesso di case popolari ICP “Trionfale III”, completato nel 1926.
  • 1924 - Concorso per un progetto di casa economica per l'Istituto dei Beni Stabili, terzo premio.
  • 1925:
    • Complesso di case economiche ICP “Piazza d'Armi II”, completato nel 1926.
    • Casa economica ICP “Trionfale IV”, completata nel 1927.
  • 1926:
    • Casa popolare ICP alla Garbatella lotto 10.
    • Cinque palazzine popolari ICP alla Garbatella lotto 13.
    • Edificio ICP per bagni pubblici, abitazioni e studi per artisti alla Garbatella, terminato nel 1929.
    • Progetto per il complesso di case popolari ICP a Villa Certosa ("Casilino I")[2].
    • 7 villini plurifamiliari nel complesso ICP "Casilino II" a Tor Pignattara[2].
  • 1927:
    • Casa economica ICP “Trionfale V”.
    • Quattro Alberghi suburbani alla Garbatella, completati nel 1928.
    • Case economiche ICP “Testaccio IV”, completate nel 1929.
    • Edificio ICP per cinema-teatro e abitazioni (Teatro Palladium) alla Garbatella, completato nel 1930.
    • Da quest'anno, dopo le dimissioni in atto dall'ICP, inizia a progettare per privati e partecipare a concorsi.
  • 1928:
    • Concorso per il progetto del Palazzo delle Poste a Napoli, terzo premio ex aequo.
    • Casa dei bambini ICP alla Garbatella, completata nel 1930.
    • Edificio per abitazioni e autorimessa pubblica in via Modena.
  • 1929:
    • Progetto per il complesso di abitazioni popolari ICP “Trionfale Nuovo”.
    • Casa economica ICP “S. Ippolito II” (o "Tiburtino II") detta “La Casa del sole”[3][4].
  • 1930 - Concorso per il progetto di “Risanamento edilizio” al Ponte di Casanova a Napoli, premio di incoraggiamento.
  • 1931 - Concorso per il progetto della nuova Palazzata di Messina.
  • 1932:
    • Progetto per una “Casa studio per artisti” alla V Triennale di Milano.
    • Concorso per uno “Studio architettonico e statico di un fabbricato a struttura metallica per grandi magazzini di vendita” bandito dalla Società Falck.
    • Dal 1929 riprende contatti con la città di Osimo e, tra l'altro, realizza numerose Cappelle funerarie nel Cimitero Maggiore.
  • 1933:
    • Concorso per il progetto della facciata di S. Petronio a Bologna.
    • Nuovo serbatoio per l'acqua in piazza del Duomo a Osimo.
  • 1935 - Concorso per un progetto di case popolari e ultrapopolari bandito dal Ministero dei LL.PP., premiato.
  • 1936 - Casa d'abitazione Giuliodori a Osimo.
  • 1937:
    • Restauro del Palazzo Leopardi Dittajuti a Osimo.
    • Restauro del Palazzo Gallo della Cassa di Risparmio di Ancona a Osimo.
  • 1938 - Ristrutturazione di Palazzo Leopardi a Osimo, completato nel 1939.
  • 1939 - Restauro della chiesa del Cimitero Maggiore di Osimo.
  • 1940 - Concorso per un progetto “tipo di casetta minima” bandito dal Consorzio tra gli I.F.A.C.P., primo premio ex aequo.
  • 1941 - Venti case minime popolari ICP “Bufalotta”, terminate nel 1943. (Demolite, esclusi tre fabbricati alti).
  • 1942:
    • Restauro del Palazzo Badialetti a Osimo.
    • Riprende nel dopoguerra l'attività di I.S. soprattutto nelle Marche.
  • 1946 - Sistemazione dei Giardini pubblici a Osimo.
  • 1949 - Villa Orsi Fagioli a Osimo.
  • 1951 - Concorso per il progetto della sede della Cassa di Risparmio di Fabriano, segnalato ex aequo dopo il vincitore.
  • 1953:
    • Facciata e restauro della chiesa parrocchiale di Offagna.
    • Da quest'anno I.S. è affiancato nella progettazione dal figlio architetto A.
  • 1955:
    • Progetti di edifici con l'applicazione del brevetto per la “disposizione di scale esterne a perimetro aperto per l'accesso agli appartamenti di più edifici diversi e di uno stesso edificio”.
    • Chiesa di Cristo Re a Porto d'Ascoli (con A. Sabbatini).
  • 1957 - Casa Attili Milone a Osimo.
  • 1958:
    • Edificio di abitazione della Coop. Domus Nostra a Osimo.
    • Istituto S. Carlo a Osimo (con A. Sabbatini).
    • Chiesa di S. Filippo Neri a S. Benedetto del Tronto, terminata nel 1967 (con A. Sabbatini).
  • 1960 - Chiesa di S. Francesco a Macerata, terminata nel 1966 (con A. Sabbatini).
  • 1961 - Piano di fabbricazione di Osimo (con R. Rozzi, A. Sabbatini).
  • 1962:
    • Villa Fagioli a Numana.
    • Piano di Zona a Osimo.
  • 1963 - Villa Fagioli a Gubbio (con A. Sabbatini).
  • 1964 - Concorso internazionale per un progetto di casa unifamiliare tipo (con A. Sabbatini).
  • 1967 - Lottizzazione della zona industriale a Osimo Scalo.
  • 1968 - Studi per il Piano Regolatore Generale del Comune di Osimo (con R. Rozzi, A. Sabbatini).
  1. ^ La Cronologia delle opere è tratta da B. Regni, M. Sennato, Innocenzo Sabbatini. "Architetture tra tradizione e rinnovamento", Kappa ed., Roma 1982; Regesto delle opere, pp. 91 e segg.
  2. ^ a b Stefania Ficacci, Tor Pignattara: fascismo e Resistenza di un quartiere romano, Franco Angeli, 2007, ISBN 9788846482976. URL consultato il 21 gennaio 2015.
  3. ^ Percorsi culturali e studenteschi nei dintorni della città universitaria, su gaiarinaldelli.it, http://gaiarinaldelli.it. URL consultato il 21 gennaio 2015 (archiviato dall'url originale il 22 marzo 2013).
  4. ^ Percorsi culturali e studenteschi nei dintorni della città universitaria: Casa del Sole, su gaiarinaldelli.it, http://gaiarinaldelli.it. URL consultato il 21 gennaio 2015 (archiviato dall'url originale il 21 gennaio 2015).

Bibliografia

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  • I. Costantini, Le nuove costruzioni dell'Istituto per le Case Popolari in Roma. La Borgata Giardino “Garbatella”, in “Architettura e Arti decorative” fasc. III, nov. 1922; pp. 119 e segg. - Si tratta della realizzazione dei primi lotti intorno a piazza Brin.
  • A. Calza Bini, Le nuove costruzioni dell'Istituto per le Case Popolari in Roma al quartiere Trionfale, in “Architettura e Arti decorative” fasc. VII, marzo 1924; pp. 305 e segg. - Si tratta della realizzazione del gruppo Trionfale II.
  • Concorsi. Relazione della commissione giudicatrice del concorso bandito dall'Istituto Romano dei Beni stabili per il progetto di una casa economica in Roma, in “Architettura e Arti decorative” fasc. IX, maggio 1924; pp. 410 e segg. - Sabbatini vince il terzo premio ex aequo.
  • C. Cecchelli, L'architettura alla terza Biennale romana, in “Architettura e Arti decorative” fasc. XI-XII, luglio-agosto 1925; pp. 528 e segg. - Nell'articolo sono riprodotte alcune opere di I.S. con la didascalia: “Arch. Sabbatini, progetto di casa d'abitazione e studio per artisti”.
  • A. Lancellotti, La Terza Biennale Romana d'Arte MCMXXV, Pinci ed., Roma 1925. - Alla mostra viene riservato un settore con delle “personali” degli architetti già presentati alla Prima edizione e una piccola selezione di disegni di architetti tra i quali Sabbatini.
  • M. Di Montestrutto, Cronache torinesi. La mostra di edilizia di Torino, in “Emporium” n. 378, giugno 1926; pp. 384 e segg. - Sono, tra l'altro, pubblicati progetti e realizzazioni di architetti dell'ICP di Roma; compare per la prima volta una foto del Palazzo pubblico di Piazza Sempione con la didascalia: “Arch. I. Sabbatini: Città Giardino”.
  • A. Calza Bini, Il fascismo per le case del popolo. L'opera dell'Istituto per le Case Popolari in Roma nel primo quadriennio dell'amministrazione fascista, Roma 1927. - Numerose sono le opere riprodotte in foto e nel testo è citato “il valoroso Architetto Sabbatini, Capo dell'Ufficio progetti”. - Palazzine dell'Istituto per le Case Popolari in Roma sul Gianicolo, in “L'Architettura italiana” n. 10, ott. 1927. Si tratta delle 4 palazzine su via Dandolo realizzate su progetto di I.S. per conto della Coop. Medaglie d'Oro.
  • A. Libera, G. Minnucci, Catalogo della 1ª Esposizione Italiana di Architettura Razionale, Roma 1928. È presentato il primo degli Alberghi suburbani alla Garbatella; è una delle uniche tre realizzazioni esposte.
  • Roma mussolinea, Roma 1932. Guida alle nuove realizzazioni a Roma in occasione del decennale del regime, sono presentate anche numerose costruzioni dell'ICP tra le quali molte opere di Sabbatini.
  • IACP (a cura), Cinquant'anni di vita dell'Istituto Autonomo per le Case Popolari della Provincia di Roma, Roma 1953. Nel capitolo “La fondazione e le successive fasi di sviluppo (1903-1943) sono illustrate numerose opere.
  • G. Accasto, V. Fraticelli, R. Nicolini, L'architettura di Roma capitale, Golem ed., Roma 1971.Sono riprodotte dopo molti anni numerose molte opere dell'ICP e dei suoi progettisti tra i quali Sabbatini.
  • M. Cennamo [a cura], Materiali per l'analisi dell'architettura moderna. Esposizione Italiana di Architettura Razionale, Fiorentino ed., Napoli 1973. Gli alberghi suburbani pp. 150-4.
  • S. Rappino, La Garbatella: logica di formazione del quartiere. L'esperienza tipologica e strutturale, in AA.VV., Lettura/progettazione del contesto urbano Ostiense a Roma, Roma 1975; pp.163 e segg. Sono documentate varie opere di I.S. alla Garbatella.
  • S. Danesi, L. Patetta, Il Razionalismo e l'architettura in Italia durante il fascismo, Venezia 1976. Alle pp. 72-3 sono riportata la foto dell'Albergo rosso e due prospetti di Trionfale II.
  • B. Regni, M. Sennato, Innocenzo Sabbatini architetto, in “Capitolium” n. 5/6, maggio/giugno 1976; pp. 2 e segg. Questa è la prima monografia su I.S. nel tentativo di ricostruire una cronologia delle opere tra il 1919 e il 1931.
  • I. De Guttry, Guida di Roma moderna dal 1870 ad oggi, Roma 1978. È la prima volta che in una guida sono documentate alcune opere di I.S. ed è riportata una sua biografia.
  • B. Regni, M. Sennato, L'architettura del Novecento e la “Scuola romana”, in “Rassegna dell'Istituto di Architettura e Urbanistica” n. 40/41, aprile/agosto 1978; pp. 37 e segg. Una disamina dell'architettura Novecento a Milano e a Roma; esemplare è l'opera di I.S.
  • A. Stella, La “scuola romana”tra accademia e innovazione, in La Metafisica: gli Anni Venti, a cura di R. Barilli e F. Solmi, vol. secondo, Bologna, maggio/agosto 1980, pp.81-5; Innocenzio Sabbatini (Osimo 1891), pp. 92-3. Corredato da immagini: Concorso per il Palazzo postale di Napoli 1929, Casa economica al Trionfale V 1927, Progetto per case popolari alla Garbatella 1930, Albergo suburbano alla Garbatella 1926-7, Progetto per case popolari per Trionfale VII 1930.
  • G. Mutatore, La città delle case, in “Casabella” n. 459, giugno 1980; pp. 10 e segg. L'articolo di argomento non specifico, è illustrato da numerose opere di I.S. e tra l'altro, per la prima volta, vengono pubblicate foto della Borgata Bufalotta.
  • V. Fraticelli, Roma 1914-1929. la città e gli architetti tra la guerra e il fascismo, Officina ed., Roma 1982. Sono illustrate numerose opere di I.S. ed è posto in risalto il ruolo di questi nella costruzione dell'immagine della città.
  • B. Regni, M. Sennato, Innocenzo Sabbatini. Architetture per la città, stampato in occasione della mostra “Innocenzo Sabbatini progetti 1914-1940” Presso LA Galleria A.A.M./Coop., a cura di F. Moschin, B. Regni, M. Sennat, A.A.M./Coop ed., Roma 1982.
  • B. Regni, M. Sennat, Innocenzo Sabbatini. Architetture tra tradizione e rinnovamento, Quaderni dell'A.A.M., Ed. Kappa, Roma 1982. Prima completa ricognizione dell'opera di I.S. dal 1907 al 1969; con ampia bibliografia ragionata.
  • L. Todhi, Progetti di Innocenzo Sabbatini, in “Storia Architettura” n.2, luglio/dic. 1982.Dopo un excursus critico l'autore conclude che oramai la figura di I.S. esce rivalutata collocandosi tra i più noti architetti della Scuola romana.
  • Architettura moderna e architettura a Roma dal 1928 ad oggi, Catalogo della mostra a cura di F. Aggarbati, B. Regni, M. Sennato, M. Thiery, Tip. Oneto, Roma 1983. Sono citate opere di I.S. nei capitoli: I precedenti, I Esposizione di Architettura Razionale.pp. 16–18.
  • P. Angeletti, L. Ciancarelli, M. Ricci, G. Vallifuoco, Case romane. La periferia e le case popolari, Clear ed., Roma 1984. Rilievi e pp.: Testaccio 38-39, Trionfale 40-43, Garbatella 44, Città Giardino Aniene 45, Piazza d'Armi 48-51, Tiburtino 52-53, S. Pancrazio 56-57, Villa Fiorelli 58-59.
  • C. Cocchioni, M. De Grassi, La casa popolare a Roma. Trent'anni di attività dell'I.C.P., Kappa ed., Roma 1984.
  • P.O. Rossi, Roma. Guida all'architettura moderna 1909- 1984, Laterza ed., Roma-Bari 1984, seconda ediz. accresciuta, 2003; pp. 8, 11-13, 18, 26.
  • L. Toschi, Sabbatini, un protagonista dell'edilizia popolare a Roma tra le due guerre, in “Avanti!”, 10 febbr. 1984.
  • G. Ciucci, V. DE FEO, Roma, L'Espresso ed. Milano 1985; B. Regni, M. Sennato, La città capitale.
  • IACP di ROMA, Tra cronaca e storia. Contributi critici e realtà operativa, Roma 1986;
  • B. Regni, M. Sennato, L'Istituto per le Case Popolari di Roma nel periodo tra le due guerre: il ruolo degli architetti, pp. 147–158; Bibliografia ragionata, a cura di B. Regni, M. Sennato, L. Toschi, pp. 159–164.
  • F. Aggarbati, R. Costacurta, C. Saggioro, M. Sennato, L'architettura dei teatri a Roma. 1513 - 1981, Kappa ed., Roma 1987. Sono recensiti il Cinema Aniene e il Palladium.
  • G. Strappa, Tradizione e innovazione nell'architettura di Roma capitale 1870-1930, Kappa ed., Roma 1989.
  • S. Polano, M. Mulazzani, Guida all'architettura italiana del novecento, Electa, Milano 1991 (3ª ed. 2005); pp. 414, 418. Corredato da immagini e didascalie: Alberghi per sfrattati alla Garbatella, Casa del Sole.
  • Touring Club Italiano, Guida d'Italia. Roma, Milano 1993. Da questa Ottava edizione è citato il nome di I.S. e varie sue opere.
  • G. Strappa, G. Mercurio, Architettura moderna a Roma e nel Lazio 1920-1945, Atlante, Edilstampa, Roma 1996; pp. 128–29, 146-47, 148-49, 150-51, 166-67, 168.
  • Il Liceo Archimede adotta Piazza Sempione, D. Boccanera, B. Regni [a cura], numero speciale di “Archimedia”, anno IV, 1998.
  • Guida all'architettura moderna di Roma. La Garbatella ICP, a cura di M.P. Pagliari, Foglio di GROMA giornale del DAAC, Osservatorio sul Moderno a Roma, s.d. [1998]
  • Panini Manuela. Costantino Costantini : un architetto marchigiano e il cantiere dell'eclettismo (1854-1937), con un saggio introduttivo di Fabio Mariano, Edizioni Kappa, Roma 2000
  • Teatro Palladium. Il Teatro di Roma Tre, con testi di G. Fabiani, M. Veaute, G. Ciucci, A. Ciarletti, E. Dolara, Roma 2003. Ampia bibliografia pp. 27–29.
  • Mariano Fabio, Costantino Costantini, in: F.Mariano (a cura di),L'Età dell'Eclettismo. Arte e architettura nelle Marche fra ottocento e Novecento, Nerbini Editore, Firenze 2004, pp. 37–43.
  • E.M. Mazzola (a cura), “Contro storia” dell'architettura moderna: il caso di Roma, Alinea ed., Firenze 2004. Molte sono nel testo le citazioni di I.S. tra gli architetti che, secondo l'autore, “hanno creato gli ultimi esempi sublimi dell'Architettura e dell'Urbanistica di qualità in Italia, sono considerati oggi tutti illustri sconosciuti” (p. 35). Nella successiva Breve guida agli edifici di Roma Moderna, le pp. 210–224 sono dedicate a foto e disegni di opere di I.S.
  • G. Remiddi, Studi sul moderno romano, Dipartimento di Architettura e Analisi della città, Palombi ed., Roma 2004; L'Albergo rosso alla Garbatella di Innocenzo Sabbatini, pp. 23–39.
  • S. Valtieri, Il concorso del 1933 per la facciata della chiesa di S. Petronio a Bologna, indetto “per far rivivere il concetto di origine” e il progetto dell'architetto Innocenzo Sabbatini, "Quaderni dell'istituto di storia dell'architettura", Saggi in onore di Gaetano Miarelli Mariani, fasc.44-50, 2007, pp. 503–510.
  • ATER del Comune di Roma, L'archivio storico iconografico IACP. I progetti delle case popolari a Roma dal 1903 agli anni '50, catalogo della mostra a cura di T. Dore, A. Nocera, M.V. Rinaldi, Roma 2010; Anni '10-'20, pp. 10-79; Anni '40-'50, pp. 92-117; bibliografia pp.120.Opere di Sabbatini illustrate e schedate: Testaccio IV, Trionfale II, Trionfale III cinematografo, Trionfale III, Piazza d'Armi I, Città Giardino Aniene, Borgata Giardino Garbatella, Alberghi suburbani, Tiburtino II Portonaccio, S. Ippolito II, palazzina sul Gianicolo,
  • A. Bonavita, P. Fumo, M.P. Pagliari, Il moderno attraverso Roma. Guida all'architettura moderna alla Garbatella, Università di Roma “La Sapienza” Dipartimento di Architettura e Progetto, Osservatorio sul Moderno a Roma, Palombi ed., Roma 2010. Numerose sono le opere di Sabbatini illustrate e schedate, nonché le citazioni nei testi; a p. 148 la biografia e alle pp. 150–1 la bibliografia.
  • L. Finicelli, Le Biennali romane. Le Esposizioni Biennali d'Arte a Roma 1921-1923, De Luca ed., Roma 2010. Nel capitolo: Architettura alla Terza Biennale Romana, p. 190 e segg., si scrive che viene presentata “una piccola selezione di disegni di architetti”, infatti nella nota 499 a pag. 191, tra i vari architetti presentati, è citato Sabbatini.

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