L'invitatorio è la preghiera introduttiva della liturgia delle ore. Si premette alla prima ora della giornata ad essere recitata: l'ufficio delle letture o le lodi mattutine; può essere omesso se la prima ora che si recita nella giornata sono le lodi mattutine[1]

Pagina dal Libro d'Ore di Jean Pichore (1520 circa) con i versi dell'Invitatorio.

È costituito dal versetto Signore, apri le mie labbra con la relativa risposta E la mia bocca proclami la tua lode. Successivamente si recita un'antifona (che varia in base al giorno o al tempo liturgico) che viene intercalata con le strofe di un salmo, chiamato "salmo invitatorio": generalmente è usato il Sal 94[2], ma in alternativa è possibile utilizzare il 66[3] o il 99[4] o il 23[5]. Si passa quindi all'ora successiva, cominciando direttamente dall'inno, omettendo l'introduzione.

Scopo di questa parte della liturgia delle ore è invitare, come dice lo stesso termine, i fedeli ogni giorno a cantare le lodi di Dio e ad ascoltare la sua voce, e infine ad esortarli ad aspettare il “riposo del Signore”.[6]

  1. ^ Principi e norme per la liturgia delle ore n.35, su liturgia.it. URL consultato il 26 aprile 2020.
  2. ^ Sal 94, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  3. ^ Sal 66, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  4. ^ Sal 99, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  5. ^ Sal 23, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  6. ^ Principi e norme per la liturgia delle ore - I. Introduzione di tutto l'ufficio (nn. 34 - 36), su chiesacattolica.it. URL consultato il 20 novembre 2016.

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