Io speriamo che me la cavo (libro)
Io speriamo che me la cavo. Sessanta temi di bambini napoletani è un libro scritto nel 1990 dal maestro elementare Marcello D'Orta nella forma di una raccolta di sessanta temi svolti da ragazzi di una scuola elementare della città di Arzano, comune dell'agro atellano in continuità urbana con la periferia settentrionale di Napoli.
Io speriamo che me la cavo | |
---|---|
Autore | Marcello D'Orta |
1ª ed. originale | 1990 |
Genere | Raccolta |
Lingua originale | italiano |
Ambientazione | Arzano (NA) |
Contenuto
modificaNei loro scritti, gli scolari raccontano con innocenza, umorismo, dialettismi, storie di vita quotidiana di bambini che osservano con i loro occhi fenomeni come la camorra, il contrabbando, la prostituzione, gravidanze inaspettate. Un affresco sul disagio socioeconomico del Sud, dove troppo spesso lo Stato è assente, inefficiente e corrotto. Il titolo del libro è dato dall'anacoluto contenuto nella frase con cui un alunno concluse il suo tema sulla parabola preferita di Gesù, ossia "la fine del mondo".
Vendite
modificaL'opera, anomala nel suo genere, ha venduto due milioni di copie, diventando un bestseller[1].
Film
modificaDa questo libro fu tratto il film omonimo del 1992, interpretato da Paolo Villaggio e diretto da Lina Wertmüller. Nel 2007 l'opera diventa una commedia musicale con Maurizio Casagrande e musiche di Enzo Gragnaniello.[2]
Note
modifica- ^ Tutti gli autori che valgono un milione. Di copie, su archiviostorico.corriere.it, corriere.it, 15 luglio 1998. URL consultato il 24 dicembre 2013 (archiviato dall'url originale il 25 dicembre 2013).
- ^ Roberto Mazzone, "Io speriamo che me la cavo"..., su teatro.it, 26 aprile 2008. URL consultato il 20 novembre 2022.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikiquote contiene citazioni di o su Io speriamo che me la cavo