Istituto papirologico Girolamo Vitelli
L'Istituto Papirologico Girolamo Vitelli è un centro studi dell'Università di Firenze; possiede una collezione di diverse migliaia di papiri, scritti soprattutto in greco antico.
Istituto Papirologico | |
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Società italiana per la ricerca dei papiri greci e latini in Egitto | |
Papiro con frammento di contratto matrimoniale poi annullato, I-II secolo d.C. (PSI 4142) | |
Ubicazione | |
Stato | Italia |
Località | Firenze |
Indirizzo | Borgo Albizi 12 |
Caratteristiche | |
Tipo | Centro Studi |
Collezioni | Papiri |
Periodo storico collezioni | III a.C. - XI d.C. |
Intitolato a | Girolamo Vitelli |
Istituzione | 1928 |
Fondatori | Girolamo Vitelli |
Direttore | Francesca Maltomini |
Sito web | |
Storia
modificaNel 1908 si costituisce a Firenze la Società italiana per la ricerca dei papiri greci e latini in Egitto, di cui è promotore Girolamo Vitelli, professore di Letteratura greca nell’Istituto di studi superiori di Firenze e fondatore della papirologia in Italia; dopo venti anni la Società Italiana decide di sciogliersi e nel 1928, presso l’Università degli studi di Firenze, viene costituito l’Istituto Papirologico[1]. L’Istituto eredita i compiti e i materiali di studio della Società Italiana e prosegue le attività di scavo e di acquisto di papiri in Egitto, divenendo uno dei centri più importanti per la papirologia a livello internazionale. Dopo la morte di Girolamo Vitelli, il 2 settembre 1935, l’Istituto assume la denominazione in suo onore che ancora oggi mantiene[2].
Dopo Girolamo Vitelli, l’Istituto è diretto da Medea Norsa (1935-1949), Nicola Terzaghi (1949-1963), Vittorio Bartoletti (1963-1967), e Manfredo Manfredi (1968-1991). Dal 1991 al 2004 l’Istituto si stacca dall'Università di Firenze e diviene un Ente nazionale di ricerca non strumentale, presieduto prima da Manfredo Manfredi (1991-1998), e poi da Guido Bastianini (1998-2004). Dal 2004 fa di nuovo parte dell’Università degli Studi di Firenze[3][4], e afferisce oggi al Dipartimento di Lettere e Filosofia come centro studi. Il primo direttore dell'Istituto in questa sua nuova forma giuridica è stato Guido Bastianini (2006-2015), a cui è seguita Daniela Manetti (2015-2019); dal 2019 è direttrice Francesca Maltomini[5].
Collezioni
modificaLa collezione di papiri
modificaLa collezione di manoscritti, che comprende papiri e pergamene, ostraka e tavolette di legno, proviene da scavi archeologici e da acquisti, effettuati in Egitto per conto della Società Italiana per la ricerca dei papiri greci e latini in Egitto e successivamente direttamente dall'Istituto stesso. I testi conservati mantengono tuttora la sigla PSI (cioè Papiri della Società italiana) e sono pubblicati in una serie di 17 volumi, per un totale di 1715 testi. Un gran numero di papiri sono stati pubblicati su riviste papirologiche o hanno avuto edizioni in sillogi o in monografie. La parte numericamente più rilevante della collezione, tuttavia, è costituita dai PSI ancora inediti, che solo per la parte già inventariata supera i 4400 numeri. Fra i papiri conservati alcuni sono frammenti molto antichi dei vangeli e degli altri scritti neotestamentari, inclusi nel catalogo dei papiri del Nuovo Testamento.
Oltre ai papiri in greco, sono conservati testi nelle altre lingue utilizzate in Egitto fra il 300 a.C. e il 900 d.C.: latino, egiziano (in scrittura geroglifica, ieratica, demotica e copta) e arabo[6].
La collezione archeologica
modificaPresso i locali dell'Istituto sono conservati anche oggetti provenienti da scavi archeologici condotti in Egitto nel corso degli anni Sessanta del ventesimo secolo. Un primo lotto è parte del materiale ritrovato durante la campagna di scavo del 1964/1965 diretta da Sergio Bosticco ad Arsinoe, capoluogo dell'antica regione Arsinoites, l’attuale Faiyûm. Si tratta in particolare di vasellame, unguentari, lucerne, statuine; un numero cospicuo di manici d’anfora con timbri e qualche anfora intera, realizzata per la conservazione di vino e cereali. Un secondo gruppo di reperti, più numeroso, proviene da Antinopoli, città del Medio Egitto fondata dall'imperatore Adriano nel 130 d.C. in onore e memoria del suo favorito Antinoo, morto annegato nel Nilo. Gli scavi del 1965, 1966 e 1968, condotti da Sergio Bosticco e Manfredo Manfredi[7], hanno restituito un'ampia varietà di oggetti: ciotole, piatti e vassoi in terracotta sigillata, ceramica da cucina e da mensa (acroma e dipinta), anfore vinarie e tappi d’anfora, lucerne, reperti in legno, metallo e vetro, nonché oggetti di vario genere che riportano iscrizioni. In entrambi i casi il materiale archeologico fu trasferito a Firenze dopo il ritrovamento grazie a un accordo fra le autorità egiziane e l'Istituto Papirologico.
Per valorizzare alcuni reperti e per sottolineare il loro legame con i testi conservati negli antichi papiri sono state organizzate due mostre. Nel 2017 Santa Caterina d'Egitto: l'Egitto di Santa Caterina presso l'Oratorio di Santa Caterina delle Ruote a Bagno a Ripoli[8]. È stata inaugurata a dicembre 2023 Arsinoe3D. Riscoperta di una città perduta dell’Egitto greco-romano, che illustra al pubblico la missione archeologica delI'Istituto condotta nell’inverno 1964/65 nel sito dell’antica Arsinoe, capoluogo, ormai scomparso, di uno dei distretti più ricchi e popolosi dell’Egitto romano, e presenta la ricostruzione digitale del sito basata su documentazione fotografica, diario di scavo e rilievi[9][10].
Pubblicazioni
modificaI primi otto volumi dei Papiri della Società Italiana (PSI) furono pubblicati tra il 1912 e il 1927; fra il 1929 e il 1935 uscirono i volumi IX, X e XI dei PSI. L'attività editoriale riprese negli anni successivi alla Seconda Guerra mondiale con i volumi XII, XIII e XIV dei PSI (vol. XII fasc. 1, 1943; fasc. 2, 1951; vol. XIII, fasc. 1, 1949; fasc. 2, 1953; vol. XIV 1957). Alla travagliata realizzazione del volume XV (2008), incominciata già prima della morte di Vittorio Bartoletti nel 1967, sono seguiti in anni recenti i volumi XVI (2013)[11] e XVII (2018)[12].
Nel corso degli anni l'Istituto papirologico ha curato la pubblicazioni di svariati volumi relativi a temi della papirologia. Alcuni sono raccolte di papiri editi al di fuori della serie ufficiale, raggruppati per argomento oppure come omaggio a Congressi Internazionali di Papirologia; altri sono dedicati a temi specifici oppure atti di convegni.
Dal 2013 la serie Edizioni dell’Istituto Papirologico Girolamo Vitelli è edita dalla Firenze University Press (FUP)[13].
Note
modifica- ^ Diletta Minutoli, "Il Marzocco" e la nascita della Società italiana per la ricerca dei papiri greci e latini in Egitto nella corrispondenza di Girolamo Vitelli con Adolfo e Angiolo Orvieto (1896-1934), collana Carteggi di filologi, Edizioni Gonnelli, 2017, ISBN 978-88-7468-051-1.
- ^ REGIO DECRETO 11 dicembre 1939, n. 2130 - Normattiva, su normattiva.it. URL consultato il 10 gennaio 2024.
- ^ Gazzetta Ufficiale, su gazzettaufficiale.it. URL consultato il 29 novembre 2023.
- ^ Guido Bastianini e Angelo Casanova, 100 anni di istituzioni fiorentine per la papirologia: 1908. Societa Italiana per la Ricerca dei Papiri, 1928. Istituto Papirologico "G. Vitelli" atti del Convegno internazionale di studi, Firenze, 12-13 giugno 2008, collana Studi e testi di papirologia, Istituto papirologico G. Vitelli, 2009, ISBN 978-88-87829-41-9.
- ^ La storia | L’Istituto | Istituto Papirologico "Girolamo Vitelli" | UniFI, su istitutopapirologico.unifi.it. URL consultato il 29 novembre 2023.
- ^ Istituto Papirologico "Girolamo Vitelli" | UniFI, su istitutopapirologico.unifi.it. URL consultato il 10 gennaio 2024.
- ^ Storia della Missione Archeologica dell'Istituto Papirologico «G. Vitelli» ad Antinoupolis - Università di Firenze, su antinoupolis.it. URL consultato l'11 gennaio 2024.
- ^ Santa Caterina d'Egitto: l'Egitto di Santa Caterina, Edizioni Polistampa, 2017, pp. 5-20, ISBN 978-88-596-1705-1.
- ^ Arsinoe 3D. La mostra su una città perduta dell’Egitto greco-romano | News | Sistema Museale di Ateneo | UniFI, su sma.unifi.it. URL consultato il 10 gennaio 2024.
- ^ Arsinoe 3D. Riscoperta di una città perduta dell'Egitto greco-romano - Firenze University Press, su books.fupress.it. URL consultato il 10 gennaio 2024.
- ^ Papiri della Società Italiana. Vol. XVI: Volume sedicesimo (PSI XVI), collana Edizioni dell’Istituto Papirologico «G. Vitelli», vol. 1, 1ª ed., Firenze University Press, 2013-08, DOI:10.36253/978-88-6655-383-0, ISBN 978-88-6655-382-3. URL consultato il 29 novembre 2023.
- ^ Papiri della Società Italiana. Vol. XVII: Volume diciassettesimo (PSI XVII), collana Edizioni dell’Istituto Papirologico «G. Vitelli», vol. 8, 1ª ed., Firenze University Press, 2019-01, DOI:10.36253/978-88-6453-756-6, ISBN 978-88-6453-755-9. URL consultato il 29 novembre 2023.
- ^ (EN) Direttori Guido Bastianini e Francesca Maltomini (Università di Firenze), Edizioni dell’Istituto Papirologico «G. Vitelli», su books.fupress.com. URL consultato l'11 dicembre 2023.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikizionario contiene il lemma di dizionario «Istituto Papirologico "Girolamo Vitelli"»
Collegamenti esterni
modifica- Sito ufficiale, su istitutopapirologico.unifi.it.
- Sito ufficiale, su vitelli.ifnet.it.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 147737748 · ISNI (EN) 0000 0004 1805 1586 · SBN CFIV118743 · BAV 494/6621 · LCCN (EN) n79124657 · GND (DE) 1021427-6 · BNF (FR) cb12148475c (data) · J9U (EN, HE) 987007263385505171 |
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