Italia meridionale

regione geografica e statistica italiana

Italia meridionale, Meridione, Bassa Italia, Sud Italia, Suditalia o semplicemente Sud, indicano dal punto di vista geografico e statistico[2], la parte della penisola italiana comprendente le regioni Abruzzo[3], Basilicata, Calabria, Campania, Molise e Puglia.

Italia meridionale
StatiItalia (bandiera) Italia
TerritorioAbruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia
Superficie73 223 km²
Abitanti13 374 955[1] (30-11-2024)
Densità182,66 ab./km²
Lingueitaliano, napoletano, siciliano, Lingua arbëreshe, croato, francoprovenzale, greco

La definizione dell'Italia meridionale è distinta da quella di Mezzogiorno d'Italia, entità geo-economica e demografica che comprende sia l'Italia meridionale sia l'Italia insulare.

Geografia

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L'Italia meridionale confina a nord-ovest con l'Italia centrale, mentre è bagnata dal mare Adriatico a nord-est, dallo Ionio a sud-est e dal Tirreno a sud-ovest.

Quasi tutti i territori inclusi nell'Italia meridionale (eccetto quelli precedentemente soggetti alla delegazione apostolica di Benevento) costituivano, in epoca pre-unitaria, il settore continentale del Regno delle due Sicilie. Tuttavia, di tale Regno facevano altresì parte, oltre alla Sicilia, anche gli ex circondari di Sora, di Gaeta e di Cittaducale, aggregati al Lazio (e dunque all'Italia centrale) fin dal 1927.

Il territorio dell'Italia meridionale è prevalentemente collinare-montuoso; le pianure più estese sono: il Tavoliere delle Puglie (seconda pianura più estesa della penisola italiana), la pianura salentina, la pianura campana, la piana del Sele, la piana di Metaponto, la piana di Sibari e la piana di Gioia Tauro.

È attraversata da nord a sud dagli Appennini, le cui vette più elevate sono il Gran Sasso d'Italia (Corno Grande 2912 m), la Maiella (monte Amaro 2793 m) entrambi nell'Appennino abruzzese, monte Miletto (2050 m), nel massiccio del Matese, monte Cervati (1898 m) nei monti del Cilento, il monte Cervialto (1809 m) nell'Appennino campano, il monte Pollino (2248 m), la Serra Dolcedorme (2267 m), il monte Papa (2005 m), il monte Alpi (1900 m), nell'Appennino lucano, il monte Botte Donato (1928 m) nell'altopiano della Sila e il Montalto (1956 m) nel massiccio dell'Aspromonte, nell'Appennino calabro.

L'Italia meridionale fu popolata fin dal Paleolitico, benché i primi insediamenti agro-pastorali risalgano al Neolitico. In epoca pre-romana l'entroterra fu occupato da varie popolazioni italiche, mentre la Magna Grecia costituì l'insieme dei territori tenuti dai coloni greci, i quali fondarono polis legate commercialmente alle rispettive madrepatrie. In seguito, l'intero territorio costituì parte integrante dell'Impero romano.

A seguito delle invasioni barbariche, il Sud Italia fu nuovamente suddiviso tra Ostrogoti e Bizantini, poi tra questi ultimi e i Longobardi. A seguito della conquista normanna dell'Italia meridionale, l'intero territorio fu riunificato e assoggettato al Regno di Sicilia finché, dopo i Vespri siciliani, presero forma due regni distinti, il Regno di Napoli e il Regno di Sicilia. Nel 1816, dopo il Congresso di Vienna, i due regni vengono accorpati in un'unica entità, il Regno delle Due Sicilie, che ha cessato di esistere nel 1861 con l'unità d'Italia.

Demografia

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La popolazione residente nell'Italia meridionale al 30 novembre 2024 ammontava a 13 374 955 abitanti[1].

Regioni

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Regione Capoluogo Abitanti
Abruzzo L'Aquila 1 269 453
Basilicata Potenza 530 423
Calabria Catanzaro 1 833 953
Campania Napoli 5 577 648
Molise Campobasso 288 347
Puglia Bari 3 876 012

Comuni più popolosi

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Di seguito si riporta l'elenco della popolazione residente al 30 novembre 2024 nei comuni con più di 50 000 abitanti[1]; in grassetto i capoluoghi di regione:

 
1. Napoli
 
2. Bari
 
3. Taranto
 
4. Reggio Calabria
 
5. Foggia
 
6. Salerno
 
7. Giugliano in Campania
 
8. Pescara
 
9. Andria
 
10. Lecce
# Comune Regione Città metropolitana o provincia Abitanti
1 Napoli Campania Napoli 908 552
2 Bari Puglia Bari 315 260
3 Taranto Puglia Taranto 185 974
4 Reggio di Calabria Calabria Reggio Calabria 168 752
5 Foggia Puglia Foggia 145 521
6 Salerno Campania Salerno 126 038
7 Giugliano in Campania Campania Napoli 124 627
8 Pescara Abruzzo Pescara 118 596
9 Andria Puglia Barletta-Andria-Trani 96 636
10 Lecce Puglia Lecce 94 218
11 Barletta Puglia Barletta-Andria-Trani 92 049
12 Catanzaro Calabria Catanzaro 83 297
13 Brindisi Puglia Brindisi 81 723
14 Torre del Greco Campania Napoli 79 301
15 Pozzuoli Campania Napoli 75 232
16 Corigliano-Rossano Calabria Cosenza 73 997
17 Casoria Campania Napoli 73 512
18 Caserta Campania Caserta 72 603
19 L'Aquila Abruzzo L'Aquila 70 434
20 Altamura Puglia Bari 70 143
21 Lamezia Terme Calabria Catanzaro 67 169
22 Potenza Basilicata Potenza 63 943
23 Cosenza Calabria Cosenza 63 247
24 Castellammare di Stabia Campania Napoli 62 230
25 Afragola Campania Napoli 61 480
26 Matera Basilicata Matera 59 573
27 Acerra Campania Napoli 58 596
28 Crotone Calabria Crotone 58 236
29 Marano di Napoli Campania Napoli 57 684
30 Molfetta Puglia Bari 57 198
31 Cerignola Puglia Foggia 56 945
32 Benevento Campania Benevento 55 662
33 Trani Puglia Barletta-Andria-Trani 54 772
34 Montesilvano Abruzzo Pescara 53 552
35 Bisceglie Puglia Barletta-Andria-Trani 53 359
36 Manfredonia Puglia Foggia 53 252
37 Bitonto Puglia Bari 52 952
38 Avellino Campania Avellino 51 975
39 Teramo Abruzzo Teramo 51 559
40 Portici Campania Napoli 51 414

Economia

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Nel 2017 il pil delle regioni dell'Italia meridionale era pari a 265 590 milioni di euro, contribuendo al 15,4% del prodotto interno lordo nazionale; il pil pro capite ammontava a 18 900 euro, rappresentante il 66% circa del pil pro capite nazionale di 28 500 euro.[4]

  1. ^ a b c Bilancio demografico mensile anno 2024 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Nomenclature of Territorial Units for Statistics, su epp.eurostat.ec.europa.eu, Eurostat. URL consultato il 5 febbraio 2011.
  3. ^ Abruzzo, su treccani.it. URL consultato il 10 maggio 2019.
  4. ^ (EN) Eurostat, GDP per capita in 281 EU regions (PDF), su ec.europa.eu, 26 febbraio 2019, p. 6.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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