Jack in the Box (Satie)
Jack in the Box è una suite in tre movimenti per pianoforte scritta da Erik Satie nel 1899. Fu orchestrata nel 1926 da Darius Milhaud.
Jack in the Box | |
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Compositore | Erik Satie |
Tipo di composizione | suite |
Epoca di composizione | Parigi, 1899 |
Pubblicazione | Vienna, Universal Edition, 1929 |
Durata media | 7 minuti |
Organico | pianoforte |
Storia
modificaFrequentando l'ambiente dei cabaret e dei music-hall parigini Satie venne in contatto con nuove musiche e ritmi che arrivavano da oltreoceano e iniziavano a diffondersi in Europa; egli fu fra i primi a utilizzare e sperimentare nelle sue composizioni le nuove musiche di derivazione jazzistica.[1] In questo senso tra il mese di maggio e quello di luglio del 1899 scrisse tre brevi pezzi, molto ritmati, per pianoforte che nelle sue intenzioni dovevano accompagnare una pantomima; l'idea era tratta da un suggerimento che gli aveva dato un suo vicino di casa e amico, l'illustratore Jules Depaquit che ideò anche le scene per la rappresentazione. Satie più che una pantomima definì la sua nuova composizione una "clownerie", come scrisse al fratello Conrad a cui disse anche che la sua nuova opera sarebbe dovuta andare in scena nell'ottobre successivo alla Comédie parisienne.[2] A tale scopo il musicista aveva l'intenzione di fare una versione orchestrale dei tre brani, ma dopo qualche tempo la partitura originale andò perduta; Satie era convinto di averla dimenticata su un autobus, ma in realtà era finita, insieme ad altre carte, nel disordine della sua abitazione, dietro al pianoforte e lì fu ritrovata dopo la sua morte.[3]
Nel 1926 Milhaud, musicista appartenente al gruppo dei Sei e amico di Satie, decise di creare una versione per orchestra della composizione. Djagilev, che aveva già in passato tentato di realizzare un balletto con Satie, nel 1922 e nel 1924, senza riuscirvi, colse al volo l'occasione per mettere in scena nel 1926 Jack in the Box con i suoi Balletti russi, ufficialmente per commemorare i sessant'anni dalla nascita del musicista e ottenere dei fondi necessari per potergli dare una sepoltura dignitosa;[1] in realtà l'occasione era anche quella per ingaggiare e far esibire il ballerino Stanislas Idzikowski dotato di tecnica eccezionale, con capacità di elevazione simile a Nižinskij.[4].
La prima rappresentazione di Jack in the Box avvenne il 3 luglio 1926 al Théâtre Sarah Bernhardt in una serata che comprendeva anche la messa in scena di Parade e di Mercure; la coreografia fu di George Balanchine, scene e costumi furono opera di André Derain poiché i disegni originali di Depaquit erano andati perduti. Gli interpreti principali, oltre a Idzikowski, furono Alexandra Danilova, Felia Doubrovska, Ljubov' Černyšëva.[5]. Le critiche però furono negative e il balletto ottenne un successo veramente scarso; gli incassi non permisero di avere fondi necessari per la realizzazione della tomba di Satie come voleva Constantin Brâncuși, lo scultore che era stato amico del musicista.[1]
Struttura e argomento
modificaL'opera è composta da tre brevi brani della durata complessiva di circa 7 minuti.
- Prélude. Assez vif (titolo originale: Gigue)
- Entr'acte. Vif (titolo originale: Marche sourde des repasseurs de couteaux, des tireurs de chenilles et des casseurs de briques)
- Finale. Modéré. Vif
Tre ballerine si muovono come delle trottole su un fondale costituito da nuvole di cartone mosse da alcuni mimi; le tre danzatrici (tra cui la Danilova era una negretta), giocano con un burattino burlone (interpretato da Idzikowski) divertendosi e facendolo muovere quasi fosse una palla.[4]
La musica
modificaLa suite è tutta nella chiara tonalità di Do maggiore. La partitura inizia in 3/4, ma presenta frequenti cambiamenti di tempo, si passa spesso dal 2/4 ancora al 3/4 e sovente per una sola battuta. Il ritmo allegro e sincopato preannuncia altri brani scritti in seguito da Satie, come la Légende californienne del 1905, vero e proprio esempio di cakewalk.[1]
La partitura orchestrale di Milhaud segue l'ironia e il divertimento della musica di Satie ed è ricca di inventiva anche nell'utilizzo degli strumenti dove trovano ampio spazio i fiati e le percussioni con caratterizzazioni tipiche della scuola francese e della poetica del Gruppo dei Sei.[4]
Organico orchestrale
modificaDue flauti, due oboi, due clarinetti, due fagotti, due corni, due trombe, due tromboni, grancassa, rullante, piatti, tre timpani, archi.
Note
modifica- ^ a b c d Marco Bora, Erik Satie e gli altri, Roma, Edit. l'Espresso, 2016
- ^ Ornella Volta, Erik Satie. Correspondance presque complète, Parigi, Fayard, 2000
- ^ Alexander Carpenter. All Music. Jack in the Box
- ^ a b c Carla Maria Casanova, AA.VV. Il Balletto. Repertorio del Teatro di Danza dal 1581, Milano, Mondadori, 1979.
- ^ Horst Koegler, The Concise Oxford Dictionary of Ballet, Oxford, Oxford University Press, 1977.
Collegamenti esterni
modifica- (EN) Spartiti o libretti di Jack in the Box (Satie), su International Music Score Library Project, Project Petrucci LLC.
- (EN) Jack in the Box (Satie), su AllMusic, All Media Network.
- (EN) Jack in the Box (Satie), su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 178833976 · LCCN (EN) no97076157 · GND (DE) 300135041 · BNF (FR) cb13918647k (data) · J9U (EN, HE) 987007599717205171 |
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