Jacques Goddet

giornalista francese

Jacques Goddet (Parigi, 21 giugno 1905Parigi, 15 dicembre 2000) è stato un giornalista francese, direttore de L'Auto, dell'Unione dei giornalisti francesi nonché storico direttore e patron del Tour de France.

Jacques Goddet al Tour nel 1962

Biografia

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Debutta professionalmente sulle pagine del giornale sportivo francese L'Auto nel 1931, e lo fu fino alla sua chiusura, nel 1944; nel giro di pochi anni diventa uno dei giornalisti sportivi più popolari in Francia, e nel 1936 divenne il direttore del Tour.[1]

Nel 1946, in seguito alla chiusura del suo giornale, fondò il quotidiano L'Équipe, ancora oggi tra i più noti in Francia; dall'inizio degli anni trenta fu anche direttore delle più prestigiose corse francesi, Parigi-Tours, Parigi-Bruxelles e Parigi-Roubaix; organizzò queste corse fino agli anni '80, attraversando varie epoche; durante la sua gestione il Tour fu vinto da corridori come Gino Bartali, Fausto Coppi, Louison Bobet, Jacques Anquetil, Felice Gimondi, Eddy Merckx, fino ad arrivare a Bernard Hinault e Laurent Fignon.

Nel 1986 decise di ritirarsi da patron del Tour de France[2]; di Goddet restano celebri le sue numerosissime citazioni riguardo ai corridori e al mondo del ciclismo in genere[3], come "il ciclismo è lo sport più popolare perché non si paga il biglietto", oppure "se i pedoni si odiano e gli automobilisti si insultano, i ciclisti si sorridono, si salutano, e si uniscono"; Sua anche la famosa affermazione "Coppi il più grande, Merckx il più forte".[4]

  1. ^ Tour de France, fatti e fughe, in Il fatto quotidiano, 17 gennaio 1998. URL consultato il 22 novembre 2014.
  2. ^ Jacques Goddet, in Blogbabel.it, 17 gennaio 1998. URL consultato il 20 settembre 2020 (archiviato dall'url originale il 22 novembre 2014).
  3. ^ Citazioni di Jacques Goddet, in DennyBiasolliwebsite.it, 17 gennaio 1998. URL consultato il 22 novembre 2014 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  4. ^ Pier Bergonzi, Coppi o Merckx? Vota chi è più forte, in www.gazzetta.it, 23 gennaio 2010. URL consultato il 19 agosto 2011.

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Collegamenti esterni

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