Jazz sacro
Il jazz sacro, o religioso, è musica jazz composta ed eseguita con fini religiosi. Nasce[1][2][3] incorporando aspetti della musica sacra afroamericana, compresi gli spiritual, gli inni e i gospel di cui i musicisti jazz eseguivano spesso delle interpretazioni come parte del loro repertorio.[4]
Storia
modifica«Il blues e il jazz, fin dalle origini, venivano considerati la “musica del diavolo”: suonarlo era ritenuto, da predicatori e benpensanti, un peccato.[5] In realtà, questo genere è una vera medicina dell'anima. Nato nel profondo Sud degli Stati Uniti dai discendenti degli schiavi di colore, è un canto di liberazione urlato verso il cielo. Non solo una musica, ma uno stato d'animo immortale, capace di dare origine al rock, al jazz e tanti altri generi, continuando a svolgere la sua opera taumaturgica. Il libro La musica del diavolo raccoglie le storie dei bluesman più significativi per profilo artistico e storia personale, concentrandosi sulla transizione dal blues del Delta, e da quello delle metropoli americane Anni 1940 e '50, al blues rock inglese e statunitense degli anni '60 e '70, con interviste inedite ed esclusive, testimonianze dei concerti e un’analisi critica a firma di Antonio Bacciocchi[6]»
Solo dopo la guerra alcuni musicisti jazz hanno iniziato a comporre ed eseguire musica liturgica o di espressione più genericamente religiosa,[7][8] traendo elementi dalla musica gospel. Mahalia Jackson e Rosetta Tharpe hanno contribuito al gospel e al jazz sacro, insieme alla pianista e compositrice Mary Lou Williams, nota per le sue Messe Jazz negli anni '50, e a Duke Ellington. Ellington incluse Come Sunday e Twenty-third Psalm in Black, Brown and Beige, che registrò nel 1958 con Mahalia Jackson.
I cambiamenti sociali degli anni '60 comprendevano cambiamenti nell'atteggiamento verso le arti, sia nella Chiesa cattolica romana che in quella protestante, che lentamente si aprirono all'uso liturgico del jazz.[8] Mary Lou Williams continuò a comporre jazz sacro, tra cui il suo Black Christ of the Andes (1964) in onore di Martin De Porres, appena canonizzato, mentre Duke Ellington scrisse tre Concerti Sacri: 1965 - A Concert of Sacred Music; 1968 - Second Sacred Concert; 1973 - Third Sacred Concert. Altri artisti, tra cui John Coltrane, Dave Brubeck, Lalo Schifrin e Vince Guaraldi, hanno eseguito e registrato importanti opere di jazz sacro. La maggior parte delle opere erano di tradizione cristiana, ma alcune erano ispirate alle tradizioni religiose asiatiche e africane, come A Love Supreme di John Coltrane, Universal Consciousness di Alice Coltrane e Karma di Pharoah Sanders.
Una delle figure più popolari nella forma moderna del genere è il sassofonista afroamericano Kirk Whalum, la cui fusione di jazz e musica Black Gospel ha ottenuto una serie di candidature ai Grammy Award e diverse album bestseller.[9][10][11]
Messa jazz
modificaUna forma di jazz sacro è la messa jazz:[12][13] anche se la maggior parte delle volte viene eseguita in un concerto piuttosto che durante la liturgia vera e propria, ci sono diversi esempi di composizione di messe jazz. Tra i compositori di messe jazz si annovera Mary Lou Williams, che, disillusa dalla sua vita di artista secolare, si convertì al cattolicesimo nel 1957[14] e compose tre messe nell'idioma jazz.[15] Una fu composta nel 1968 per commemorare il recente (aprile 1968) assassinio di Martin Luther King e la terza fu commissionata da un'autorità pontificia. Fu eseguita una volta nel 1975 nella Cattedrale di San Patrizio a New York. Williams componeva musica di ispirazione sacra e sosteneva la causa del jazz sacro come parte della propria vocazione spirituale.
Nel 1966 Joe Masters registrò Jazz Mass per Columbia Records. Un complesso jazz era affiancato da solisti e coro, utilizzando il testo inglese della Messa cattolica romana.[16] Altri esempi sono Jazz Mass in Concert di Lalo Schifrin (1998) e Jazz Mass di Vince Guaraldi (1965). In Inghilterra il compositore classico Will Todd ha registrato la sua Jazz Missa Brevis con un ensemble jazz, solisti e le St Martin's Voices in una pubblicazione Signum Records del 2018, Passion Music/Jazz Missa Brevis, pubblicata anche come Mass in Blue, e l'organista jazz[17] James Taylor compose The Rochester Mass (Cherry Red Records, 2015).[18] Nel 2013 Versace ha proposto il bassista Ike Sturm e la compositrice newyorkese Deanna Witkowski come esempi contemporanei di jazz sacro e liturgico.[1]
Sebbene intitolata messa, l'Abyssinian Mass di Wynton Marsalis non è una versione della Messa cattolica, ma una fusione delle tradizioni di New Orleans e il jazz delle big band con la liturgia cattolica afroamericana, della quale include le scritture, la preghiera, il sermone, la processione ed l'inno di chiusura.[19]
Il pianista Cyrus Chestnut è cresciuto eseguendo gospel e ascoltando jazz a Baltimora prima di ottenere un master al Berklee College of Music. Ha costantemente registrato e suonato jazz sacro nel corso della sua carriera di successo.[20] Versace[21] ha offerto profili dettagliati di Witkowski e Sturm e brevi profili di molti altri contributori al movimento del jazz sacro.[1] Dopo il 1990 Charles Gayle compose, eseguì e registrò frequentemente jazz sacro nel linguaggio del free jazz[22] suonando numerosi strumenti con vari musicisti jazz.
Note
modifica- ^ a b c (EN) Angelo Versace, The Evolution of Sacred Jazz as Reflected in the Music of Mary Lou Williams, Duke Ellington, John Coltrane and Recognized Contemporary Sacred Jazz Artists, su Open Access Dissertations, University of Miami, 30 aprile 2013. URL consultato il 28 marzo 2020.
- ^ (EN) Eric Reed, Eric Reed: Sacred Jazz article @ All About Jazz, su All About Jazz, All About Jazz. URL consultato il 31 marzo 2020.
- ^ (EN) 'Sacred Jazz' inspired by Duke Ellington, Detroit Metro Times, 25 febbraio 2020. URL consultato il 31 marzo 2020.
- ^ (EN) Leonard Brown (a cura di), John Coltrane and Black America's Quest for Freedom: Spirituality and the Music, Oxford University Press, 9 settembre 2010, ISBN 978-0195328929.
- ^ (EN) Giles Oakley, Il blues. La musica del diavolo, collana Black Prometheus, traduzione di U. Fiori, ShaKe, 2009, ISBN 9788888865751.
- ^ Antonio Pellegrini, Blues. La musica del diavolo, DIARKOS, 29 novembre 2022, ISBN 978-8836161928.
- ^ (EN) Malcolm Bowes, Jazz in the chapel, in Music Journal, vol. 24, 9ª ed., 11 gennaio 1966, p. 45.
- ^ a b (EN) Angelo Versace, The Evolution of Sacred Jazz as Reflected in the Music of Mary Lou Williams, Duke Ellington, John Coltrane and Recognized Contemporary Sacred Jazz Artists, su Open Access Dissertations, University of Miami, 30 aprile 2013. URL consultato il 28 marzo 2020.
- ^ (EN) William Edgar, A supreme love : the music of jazz and the hope of the gospel, Carl Ellis, Karen Ellis, Downers Grove, Illinois, 2022, ISBN 978-1-5140-0066-3, 1300756604.
- ^ (EN) David Whiteis, Kirk Whalum: The Gospel According to Jazz, Chapter IV, in JazzTimes. URL consultato il 15 dicembre 2022.
- ^ (EN) Kirk Whalum, in www.grammy.com. URL consultato il 15 dicembre 2022.
- ^ Coro Ermes Grion, Bob Chilcott - A Little Jazz Mass, su Associazione Culturale “Ermes Grion“ OdV, 15 febbraio 2023. URL consultato il 6 gennaio 2025.
- ^ La S. messa e il jazz | Christian Observatory, su procivitate.assisi.museum. URL consultato il 6 gennaio 2025.
- ^ (EN) Grace Aquilina, Mary Lou Williams, pioneer of sacred jazz | Angelus News, su Angelus, 7 novembre 2019. URL consultato il 31 marzo 2020.
- ^ (EN) Ian M. Corbin, A jazz mass? The vexing legacy of Mary Lou Williams, in Commonweal, vol. 139, n. 12, 12 luglio 2012, pp. 13–15.
- ^ (EN) Norman O'Connor, The Jazz Mass by Joe Masters, in Choral Journal, vol. 10, n. 5, 1º febbraio 1970, p. 19.
- ^ Jimmy Smith e l'organo nel jazz, su IlFaroOnline. URL consultato il 20 dicembre 2024.
- ^ (EN) Adrian Peel, 'The Rochester Mass,' a new concept from organist James Taylor, in Digital Journal, 2 dicembre 2015. URL consultato il 27 marzo 2020.
- ^ (EN) Howard Reich, Wynton Marsalis' expression of faith: 'The Abyssinian Mass', in chicagotribune.com, Chicago Tribune, 14 marzo 2016. URL consultato il 5 aprile 2020.
- ^ (EN) Jacob Heilbrunn, Cyrus the Great, in Spectator USA, 22 febbraio 2020. URL consultato il 1º aprile 2020.
- ^ (EN) Versace, Gary, su Eastman School of Music, 23 dicembre 2024. URL consultato il 29 dicembre 2024.
- ^ (EN) Ron Wynn, All Music Guide to Jazz, a cura di Ron Wynn, M. Erlewine, V. Bogdanov, San Francisco, Miller Freeman, 1994, pp. 268–269, ISBN 0-87930-308-5.
Collegamenti esterni
modifica- (EN) The Evolution of Sacred Jazz, su scholarship.miami.edu. URL consultato il 6 febbraio 2024.
- (EN) Giorgio Gaslini, Sacred Concert / Jazz Te Deum, su camjazz.com, 26 e 27 giugno 2000. URL consultato il 6 febbraio 2024.
- (EN) Sacred Jazz, su Deanna Witkowski. URL consultato il 6 febbraio 2024.
- Thee Sacred Souls, su JAZZMI. URL consultato il 6 febbraio 2024.
- (EN) Sacred Jazz, su Presto Music. URL consultato il 6 gennaio 2025.
- (EN) Sacred Jazz: A Joyful Noise Unto the Lord, su The Evangelical Covenant Church. URL consultato il 6 gennaio 2025.
- (EN) David Brent Johnson, God Is In The House: Five Sacred-Jazz Recordings, su www.npr.org, NPR, 23 dicembre 2015. URL consultato il 6 gennaio 2024.