Jesús Fructuoso Contreras

scultore messicano

Jesús Fructuoso Contreras Chávez (Aguascalientes, 20 gennaio 1866Città del Messico, 13 luglio 1902) è stato uno scultore messicano.

Jesús F. Contreras

Biografia

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Il padiglione messicano all'Esposizione di Parigi del 1889
 
Malgré tout

Jesús Fructuoso Contreras Chávez nacque ad Aguascalientes il 20 gennaio del 1866. I suoi genitori erano Pedro Contreras, un colonnello repubblicano, e Luz Chávez, figlia di José María Chávez Alonso, che fu governatore dello stato di Aguascalientes.[1][2] Durante l'infanzia visse in una casa nel Barrio de Guadalupe, uno dei quartieri storici della città, e si distinse per le proprie abilità artistiche nelle diverse scuole che frequentò. Il nonno materno fu condannato a morte e fucilato tre anni prima della nascita di Jesús, e probabilmente la famiglia smise di usare il cognome di Chávez per evitare problemi politici con il governo dell'imperatore Massimiliano.[3]

Nel 1881, grazie all'aiuto dei propri insegnanti e compagni di scuola, poté frequentare la Scuola nazionale di belle arti (precedentemente nota come Accademia di San Carlo) a Città del Messico.[4] A 21 anni ottenne una borsa di studio da parte del governo di Porfirio Díaz per proseguire i propri studi a Parigi.[5] Nella capitale francese partecipò all'esposizione universale del 1889, dove realizzò le sculture del padiglione messicano,[6] e all'esposizione universale del 1900; in quest'ultima vinse il gran premio per la scultura e fu insignito della croce della Legion d'onore grazie a una delle sue opere più famose: la scultura in marmo Malgré tout.

Contreras si sposò il 1º gennaio del 1891 con Carmen Elizondo, figlia di Blas Elizondo Pérez, poeta e amministratore locale delle poste di Aguascalientes.[7]

Jesús F. Contreras subì l'amputazione del braccio destro a causa di un cancro non curato; nonostante questo continuò a lavorare. Tre mesi prima di morire iniziò a manifestare difficoltà motorie e altre insufficienze fisiche, ad esempio alle corde vocali e ai muscoli respiratori. Fu necessaria la somministrazione di morfina, che lo indusse in un coma, mentre i suoi amici speravano in un miracolo.[8] Morì il 12 luglio del 1902 a Città del Messico. Fu seppellito nel Panteón Francés de la Piedad; al corteo funebre presenziarono circa quattrocento persone.[9]

Bibliografia

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