Jurij Osipovič Dombrovskij
Jurij Osipovič Dombrovskij (in russo Домбровский, Юрий Осипович?; Mosca, 12 maggio 1909 – Mosca, 29 maggio 1978) è stato uno scrittore russo.
Biografia
modificaLa vita di Dombrovskij è contrassegnata dalle persecuzioni staliniane. Nel 1932, ancora studente, è arrestato una prima volta (per “ avere impedito con i propri atti che l'assemblea generale degli studenti deliberasse su una importante faccenda”), ed inviato al confino ad Almaty (ai tempi Alma-Ata) in Kazakistan. Nel 1937 viene incarcerato una seconda volta per sei mesi. Nel 1939 le autorità sovietiche lo rinchiudono nel gulag del Kolima nell'estremo settentrione della Siberia. Gravemente malato viene autorizzato a tornare ad Almaty nel 1943. Viene arrestato nuovamente nel 1949, nel quadro della lotta contro "la minaccia cosmpolita" (senza dubbio in quanto che Dombrovskij è di origine rom o ebrea) Questa volta Dombrovskij viene deportato a Taychet, nei pressi di Irkutsk. Alcuni anni dopo la morte di Stalin, nel 1957, viene liberato, quindi riabilitato ed autorizzato a ritornare a Mosca. Complessivamente ha quindi trascorso diciotto anni al confino o in carcere. In seguito Dombrovskij si consacra alla letteratura, attività che aveva iniziato durante l'esilio.
Muore a Mosca il 29 maggio 1978, qualche settimana dopo essere stato picchiato da sconosciuti, senza dubbio agenti del KGB, poco dopo la pubblicazione a Parigi del suo capolavoro La facoltà delle cose inutili.
Tematica
modificaA parte il suo primo romanzo, Derjavine (1938), l'opera di Dombrovskij, ha come tema centrale l'oppressione staliniana. Dato che qualsiasi critica esplicita al regime comunista era immediatamente condannata, la denuncia è inizialmente velata nel “ la Scimmia viene a richiedere il proprio cranio “ (iniziato nel 1943, pubblicato a Mosca nel 1963). Rimane ancora molto indiretta nel “ il Conservatore di antichità “ (pubblicato a Mosca nel 1964) in cui appare il suo alter ego Zybin che si ritroverà nel “ La Facoltà di cose inutili”. In questo ultimo romanzo, molto autobiografico, la critica al sistema staliniano è diretta. “ La Facoltà di cose inutili”, è così che procuratori e polizia definiscono la facoltà di Diritto, superflua dopo la redazione del codice penale sovietico per i capi di imputazione ampi e vaghi come quello relativo al suo primo arresto.
Opere
modificaOpere tradotte in italiano
modifica- La facoltà delle cose inutili[1] (Факультет ненужных вещей), (trad. di Sergio Leone, Einaudi 1979)
- Il conservatore del museo (Хранитель древностей), Rizzoli, 1965
Note
modifica- ^ Come titolo da IBS http://www.ibs.it/code/9788806491550/dombrovskij-jurij/facolta-delle-cose.html poiché sul sito www.einaudi.it non disponibile
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikiquote contiene citazioni di o su Jurij Osipovič Dombrovskij
Collegamenti esterni
modifica- Dombrovskij, Jurij Osipovič, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Nicoletta Marcialis, DOMBROVSKIJ, Jurij Osipovič, in Enciclopedia Italiana, V Appendice, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1991.
- (EN) Opere di Jurij Osipovič Dombrovskij, su Open Library, Internet Archive.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 29533157 · ISNI (EN) 0000 0000 8108 041X · Europeana agent/base/79603 · LCCN (EN) n79089611 · GND (DE) 119076292 · BNE (ES) XX1069526 (data) · BNF (FR) cb11900340x (data) · J9U (EN, HE) 987007260434005171 |
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