Káťa Kabanová
Káťa Kabanová è un'opera lirica di Leoš Janáček su libretto proprio in collaborazione con Vincenc Červinka, ispirata al dramma L'uragano di Aleksandr Ostrovskij. L'opera debuttò con buon successo il 23 novembre 1921 al teatro Nazionale di Brno, ebbe poi la prima al teatro Nazionale di Praga il 30 novembre 1922; il 7 dicembre successivo andò in scena senza successo a Colonia (Germania), nella traduzione di Max Brod diretta da Otto Klemperer. Il 21 gennaio 1928 ebbe la prima nella seconda versione al Neues Deutsches Landestheater di Praga, diretta da William Steinberg ed è tuttora presente nel repertorio operistico straniero.
Káťa Kabanová | |
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Manifesto per la prima dell'opera a Brno nel 1921 | |
Titolo originale | Káťa Kabanová |
Lingua originale | ceca |
Genere | opera drammatica |
Musica | Leoš Janáček |
Libretto | Leoš Janáček e Vincenc Červinka |
Fonti letterarie | L'uragano di Aleksandr Ostrovskij |
Atti | tre |
Epoca di composizione | 1920-21 |
Prima rappr. | 23 novembre 1921 |
Teatro | teatro Nazionale, Brno |
Personaggi | |
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Trama
modificaAtto I
modificaIntorno al 1860, in una cittadina sulle rive del Volga
Scena prima
modificaNel parco sulla riva del fiume, passeggiano alcune persone, tra cui Kudrjas e Glasa, e Boris che litiga con lo zio Dikoj. Egli si lamenta del fatto che è lontano dall'amata Mosca con uno zio dal carattere orribile. Intanto escono dalla chiesa Tichon, sua madre, Káťa e Varvara. Kabanicha accusa il figlio di trascurarla per la moglie ma Káťa la rassicura che il figlio continua ad amarla.
Scena seconda
modificaOppressa da molti sentimenti, Káťa svela a Varvara di amare un altro uomo. In quel momento giunge Tichon, dicendo che deve partire per un lungo viaggio. Káťa implora di portarla con sé, ma Tichon rifiuta; Káťa, allora, si impone di non parlare più con nessun'altra persona durante la sua assenza, e di pensare soltanto a lui. Partito Tichon, Kabanicha sottopone Káťa agli umilianti rituali che una moglie deve compiere durante l'assenza del marito.
Atto II
modificaScena prima
modificaKabanicha continua a maltrattare Káťa, che tenta invano di difendersi. Varvara ruba le chiavi del cancello e le dà a Káťa per incontrarsi con l'amante. Káťa esita, e prega, ma, al ritorno della suocera, nasconde la chiave ed esce dal cancello. Nel frattempo Dikoj, ubriaco, chiede ospitalità a Kabanicha per la notte.
Scena seconda
modificaVarvara e Káťa s'incontrano con i loro amanti, rispettivamente Kudrjas e Boris. Kudrjas e Varvara si allontanano, lasciando gli altri due da soli, e Káťa si getta tra le braccia dell'amante. Passata la notte, Varvara e Káťa rientrano, quest'ultima in preda al rimorso.
Atto III
modificaScena prima
modificaDurante un temporale, Káťa è sconvolta dai rimorsi e dai segreti. Al ritorno di Tichon, rivela al marito e alla suocera di avere un amante e scappa sotto la pioggia.
Scena seconda
modificaMentre Varvara e Kudrjas progettano un'impossibile fuga verso Mosca, Káťa è disperata e decisa a farla finita. Incontra per l'ultima volta Boris, che sta per partire per la Siberia con lo zio. Dopo l'addio a Boris, Káťa ode il rumore del Volga, e vi si getta dentro. Tichon, vedendo il corpo della moglie, accusa tutti i presenti di aver provocato loro quella morte. Kabanicha invece ringrazia tutti per aver recuperato il corpo di Káťa.
Altri progetti
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Collegamenti esterni
modifica- «La Fenice prima dell'opera», 3, 2002-2003, con libretto in ceco ed italiano e note, per l'allestimento del 2003 al teatro La Fenice di Venezia
Controllo di autorità | VIAF (EN) 185477524 · LCCN (EN) n86099978 · GND (DE) 30021099X · BNE (ES) XX2566407 (data) · BNF (FR) cb13913930g (data) · J9U (EN, HE) 987007578919305171 |
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