Kalanchoe

genere di pianta della famiglia Crassulaceae

Kalanchoe (Adans., 1763) è un genere di circa 155 specie di piante succulente della famiglia delle Crassulaceae, principalmente originarie del Vecchio Mondo. In seguito all'introduzione, ora alcune specie crescono selvatiche anche nel Nuovo Mondo[1].

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Kalanchoe
Esemplare di K. blossfeldiana
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superrosidi
OrdineSaxifragales
FamigliaCrassulaceae
SottofamigliaKalanchoideae
GenereKalanchoe
Adans., 1763
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
SottoregnoTracheobionta
SuperdivisioneSpermatophyta
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
SottoclasseRosidae
OrdineRosales
FamigliaCrassulaceae
GenereKalanchoe
Specie

Il nome deriva dalla latinizzazione del cantonese gaa laam coi, "pianta del tempio"[2][3][4], come registrato da Georg Joseph Kamel, missionario gesuita nelle Filippine intorno al 1700[5][6].

Descrizione

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La maggior parte sono arbusti o piante erbacee perenni, ma alcune sono annuali o biennali. La più grande, la Kalanchoe beharensis del Madagascar, può raggiungere i 6 m di altezza, ma la maggior parte delle specie restano sotto il metro.

Sono piante molto rustiche e caratterizzate da grasse foglie verdi o maculate, coltivate sia per il fogliame ornamentale che per i fiori variopinti.

I fiori si sviluppano all'apice della foglia. Come molte piante tropicali è brevidiurna e quindi la fioritura avviene alla fine dell'inverno.

Sono caratterizzate dalla gran quantità di petali ben ramificati.

Distribuzione

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Le specie del genere Kalanchoe sono diffuse in Madagascar, dove è concentrata la maggiore biodiversità, in Africa orientale e meridionale, nella penisola arabica, nel sud-est asiatico e nelle aree tropicali dell'Asia.

Tassonomia

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  Lo stesso argomento in dettaglio: Specie di Kalanchoe.

Il genere è stato descritto per la prima volta dal botanico Michel Adanson nel 1763. Il genere Bryophyllum fu descritto da Salisbury nel 1806, e il genere Kitchingia fu creato da Baker nel 1881. Al giorno d'oggi, Kitchingia è usato come sinonimo di Kalanchoe, mentre alcuni botanici trattano Bryophyllum come un genere separato[4].

Il genere Kalanchoe comprende attualmente 155 specie[1]. Tra queste le più note, data la popolarità come piante ornamentali, sono:

  • Kalanchoe blossfeldiana: la più comune, è molto apprezzata per le notevoli e colorate infiorescenze. Ne esistono numerose varietà con fiori di diversi colori ed è una delle piante insignite dell'Award of Garden Merit dalla Royal Horticultural Society[7].
  • Kalanchoe daigremontiana: nota anche come "madre di milioni" presenta la particolare caratteristica di sviluppare piccole piante sui margini delle foglie le quali, staccandosi, permettono la propagazione della specie[8].
  • Kalanchoe thyrsiflora: tra le specie di Kalanchoe di maggiori dimensioni, K. thyrsiflora è caratterizzata dalle ampie foglie arrotondate che le sono valse il soprannome di "paddle plant"[9].

Coltivazione

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In generale queste piante sono particolarmente rustiche e di facile coltivazione sia in piena terra (per esempio nei giardini rocciosi) che in vaso come pianta ornamentale d'appartamento. Sono molto apprezzate per la robustezza, la facilità di propagazione e la bassa richiesta d'acqua.

Si caratterizzano inoltre per un tipo particolare di fotosintesi detta, in inglese, CAM (Crassulacean Acid Metabolism).

Kalanchoe pinnata ha una curiosità: presenta una moltiplicazione vegetativa in cui dei piccoli esemplari si sviluppano ai bordi delle foglie delle piante adulte, con un principio di radici. Quando la foglia si rompe e cade, i piccoli esemplari che vengono a contatto col suolo radicano direttamente. Una situazione analoga si ha nella Kalanchoe daigremontiana e in altre specie come la Kalanchoe delagoensis

Le annaffiature devono essere abbondanti d'estate, mentre il terriccio deve essere quasi asciutto d'inverno[10].
Concimazioni moderate ma regolari.

Galleria d'immagini

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  1. ^ a b (EN) Kalanchoe Adans., su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 7 gennaio 2021.
  2. ^ Michel Adanson, Familles des plantes, vol. 1, Vincent, 1763. URL consultato il 17 dicembre 2022.
  3. ^ Camel, J.G. Herbarium aliarumque stirpium in Insulâ Luzone Philippinarum Primariâ nascentium. In: John Ray: Historia plantarum. Band 3, London 1704, Anhang, S. 1–42 p. 6. item 18. [1] Archiviato il 31 dicembre 2014 in Internet Archive.
  4. ^ a b J. T. Baldwin Jr., Kalanchoe: The Genus and its Chromosomes, in American Journal of Botany, vol. 25, n. 8, October 1938, pp. 572–579, DOI:10.2307/2436516, JSTOR 2436516.
  5. ^ (DE) Adolf Engler e Karl Anton Eugen Prantl, Die Natürlichen Pflanzenfamilien, 18a, 2ª ed., Lipsia, Engelmann, 1930, p. 383.
  6. ^ J. T. Baldwin Jr., Kalanchoe: The Genus and its Chromosomes, in American Journal of Botany, vol. 25, n. 8, ottobre 1938, pp. 572-579, DOI:10.2307/2436516. URL consultato il 28 novembre 2007.
  7. ^ (EN) Kalanchoe blossfeldiana | flaming Katy/RHS Gardening, su www.rhs.org.uk. URL consultato il 31 gennaio 2021.
  8. ^ (EN) Kalanchoe daigremontiana | Mexican hat plant/RHS Gardening, su www.rhs.org.uk. URL consultato il 31 gennaio 2021.
  9. ^ (EN) Kalanchoe thyrsiflora | paddle plant/RHS Gardening, su www.rhs.org.uk. URL consultato il 31 gennaio 2021.
  10. ^ Kalanchoe (Calancoe): Consigli, Coltivazione e Cura, su L'eden di Fiori e Piante, 21 aprile 2018. URL consultato il 1º novembre 2020.

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