La Cupola d'Oro, menzionata anche come La Cupola d'Oro Music Hall,[1] è stato un locale di Noviglio, particolarmente popolare tra gli anni 1970 e 1980.[2][3]

La Cupola d'Oro
Vista degli interni con l'ampia pista da ballo (1977)
StatoItalia (bandiera) Italia
Fondazione1975 a Noviglio
Fondata daFrancesco Marmenti
Chiusura1986
 
Raffaella Carrà, senza il suo consueto caschetto biondo, durante la sua esibizione alla Cupola d'Oro del 27 Settembre 1976

La Cupola d'Oro fu fondata da Francesco Marmenti (1932-2016), di origini emiliane ma residente a Binasco dal 1964. Già gestore del "Castelletto" di Casarile (MI) assieme alla sorella Maria, per andare incontro alle esigenze di un pubblico più vasto realizzò La Cupola d'Oro a Noviglio, in frazione di Santa Corinna.

 
Francesco Marmenti con Gino Bramieri, in una foto degli anni '80 dopo uno spettacolo del comico milanese

Marmenti acquistò un grande appezzamento di terreno sulla strada Binasco-Casorate e in quel punto (nel territorio di Noviglio, ma più vicino a Binasco) prese forma la Cupola. Fu una costruzione che nella primavera del 1975, in una sola mattinata, fu eretta in tutte le sue considerevoli dimensioni: 36 metri di diametro e 12 di altezza.[4] Ai lati poi si costruirono i due blocchi per ospitare bar-ristorante, cucine, dispense, caldaia e camerini per gli artisti. Il locale offriva la formula "cena più spettacolo"[2] e fu in grado di produrre in proprio gli spettacoli di Music Hall[5] analogamente a quanto avveniva nei locali di Parigi (come il Lido, al quale chiaramente s'ispirava)[6] e delle altre grandi metropoli europee. I suoi balletti - che constavano di otto, dieci, a volte anche venti ballerini - in diverse occasioni furono invitati a esibirsi sulle navi da crociera della compagnia Costa e al Casinò di Sanremo.[2] Numerosi sono stati gli artisti apparsi sul palcoscenico della Cupola d'Oro (tra cui Raffaella Carrà[7], Gino Bramieri, Fred Bongusto, Nicola di Bari, Drupi, Alberto Lupo, Liana Orfei (con le coreografie di Gino Landi),[8] Dee D. Jackson), nonché la compagnia del Lido di Parigi e le orchestre di Luciano Fineschi, Augusto Righetti, Casadei e altri.

Francesco Marmenti ideò alcune formule di marketing particolari, come l'invio di carnet promozionali ai principali alberghi di Milano, alle grandi aziende lombarde e a diversi giornali che prevedevano per i propri clienti e lettori un trattamento preferenziale all'ingresso e il trasferimento, andata e ritorno, verso il locale,[2] sempre ribadendo il concetto che la Cupola d'Oro era un locale di intrattenimento dedicato al Music Hall, cioè "cena più spettacolo"; da rilevare, tra l'altro, che si accedeva soltanto a coppie, "questo per significare" come riportato nell'articolo di un quotidiano milanese "che si tratta di un ritrovo tranquillo che esula dalla solita formula del night-club e del dancing".[9]

La Cupola era stata progettata con una balconata circolare al piano superiore in grado di ospitare i clienti per la "bicchierata" (un servizio destinato a coloro che non cenavano). Molte grandi aziende scelsero la Cupola per festeggiare eventi coi loro dipendenti e rappresentanti e per le loro presentazioni, talora alla presenza di noti personaggi dello spettacolo.[2] Fino al 1986 il fondatore mantenne la proprietà del locale e la sua formula originaria; in seguito alla cessione del locale, i nuovi proprietari trasformarono il locale in una discoteca che sarebbe giunta di lì a poco alla chiusura. Prima delle cessazione definitiva, il locale cambiò denominazione più volte: da "Fellini" a "Miami Club", fino a "Just Patrizia".[2][10]

A pochi mesi dalla chiusura, presso la Cupola d'Oro si svolse un grande spettacolo a fini benefici organizzato dalla Lega Italiana per la lotta alla Sclerosi Multipla[N 1] che vide la partecipazione di artisti come Walter Chiari, I Gatti di Vico Miracoli, Bruno Lauzi, Ezio Greggio. La serata, presentata da Marco Columbro con la partecipazione straordinaria di Adriano Celentano e Claudia Mori, si tenne il 27 gennaio 1986 e attirò l'attenzione anche delle reti televisive, contribuendo alla raccolta fondi per l'associazione a favore della lotta contro questa malattia.

 
La macchina della Cupola d'Oro all'11° Giro d'Italia Dilettanti del 1980

La Cupola d'Oro è stata demolita nel 2022 per costruire al suo posto un centro sportivo.

 
Il cantante Nicola Di Bari e il calciatore Mariolino Corso in una foto del 1975 alla Cupola d'Oro di Noviglio
 
Durante le fasi della demolizione (2022)

Caratteristiche costruttive

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La caratteristica cupola sovrastante l'edificio, dalla quale derivò il nome del locale, fu una costruzione - progetto dell'ingegner Soldingher e di Luciano Giberti[3] che utilizzava la tecnica binishell ideata dall'architetto bolognese Dante Bini.[11] Fu realizzata in una sola mattinata il 24 aprile 1975. Inizialmente fu preparata una base rotonda in cemento armato sulla quale si appoggiò un grosso telo di gomma semisferico. Una volta riempito d'aria (assumendo la forma di una gigantesca arancia tagliata a metà), fu disposto su di esso un reticolo di molle in acciaio a raggiera; dentro ogni molla, utilizzando uno speciale macchinario, furono infilati dei robusti tondini di ferro che andavano ad incrociarsi l'uno all'altro. Il tutto fu infine ricoperto da una gittata di calcestruzzo. In questo modo il complesso reticolo di molle, ingabbiato dal cemento, era in grado di mettere in tensione la struttura, creando una cupola che fu ricoperta da un altro telo da capotta.[N 2] Con questa tecnica costruttiva sembra che siano stati realizzati solo 1600 edifici in tutto il mondo.[13]

Curiosità

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Nel 1976 la Cupola servì da set di alcune scene del film Brogliaccio d'amore, un dramma a sfondo erotico interpretato da Enrico Maria Salerno e Senta Berger.[2]

La serata inaugurale della Cupola d'Oro, tenutasi mercoledì 10 dicembre 1975, fu presentata dal campione di Lascia o raddoppia?, Gianluigi Marianini.[3]

Galleria d'immagini

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Annotazioni
  1. ^ Sede di Milano, via G. Vigoni, 10
  2. ^ Per i particolari costruttivi si veda: [2]; sulle fasi di erezione della stessa si veda anche [12]
Fonti
  1. ^ Liana Orfei al Music Hall CUPOLA D'ORO di Binasco, in La Notte, 29 settembre 1976.
  2. ^ a b c d e f g h Negri Damiano, Dal successo al viale del tramonto - La Cupola d'Oro nei ricordi più belli (PDF), in Rivista online PUNTODIVISTA, n. 186, dicembre 2023. URL consultato il 15 agosto 2024.
  3. ^ a b c Amedeo Lugaro, "Gran Galà con decine di personaggi famosi per l'inaugurazione della 'Cupola d'Oro'", in La Provincia Pavese, 7 dicembre 1975. Si veda anche l'articolo di Paolo Vassallo, "La Cupola d'Oro allo scultore Spartaco Martini", in La Provincia Pavese, 12 Dicembre 1975.
  4. ^ Si veda, più avanti, Caratteristiche costruttive
  5. ^ THE VENUS SHOW ALLA CUPOLA D'ORO music-hall, su youtube.com. URL consultato il 15 ottobre 2024.; il Venus Show andò in scena per ben due anni di fila, dal 1982 al 1984
  6. ^ Paolo Vassallo, "La Cupola d'Oro allo scultore Spartaco Martini", in La Provincia Pavese, 12 Dicembre 1975.
  7. ^ Giorgio Tedeschi, "Raffa è stanca...ma resiste per amore", in Corriere d'Informazione, Informazione Spettacoli, 30 settembre 1976. Il 27 Settembre 1976, dopo una lunga tournée estiva, la Carrà si esibì alla Cupola d'Oro
  8. ^ Liana Orfei al Music Hall CUPOLA D'ORO di Binasco, in La Notte, 29 settembre 1976.
  9. ^ "Inaugurazione chic", in La Notte, 12 dicembre 1975.
  10. ^ Si veda anche La cupola d'oro "spot pubblicitario" 1979, su youtube.com. URL consultato il 15 ottobre 2024.
  11. ^ Una delle realizzazioni più famose dell'arch. Bini fu la villa Antonioni/Vitti a forma di cupola costruita in Sardegna (adesso considerata monumento da tutelare) che presenta analogie con la Cupola; vedi articolo del FAI VILLA DI MICHELANGELO ANTONIONI COSTA PARADISO, SASSARI, su fondoambiente.it. URL consultato il 24 ottobre 2024.
  12. ^ la cupola d'oro 1975, su youtube.com. URL consultato il 24 ottobre 2024.
  13. ^ Piscina di Iolo: l’ombra del vincolo "Demolirla? No, è un’opera rara", su La Nazione. URL consultato il 23 novembre 2024.
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