La Manif pour tous
La Manif pour tous è una associazione e lobby di pressione[1][2] nata in Francia nel 2012 in opposizione al matrimonio tra persone dello stesso sesso e alla legge anti-omofobia.[3]
La Manif pour tous | |
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Tipo | Fondazione |
Fondazione | 2012 |
Fondatore | Frigide Barjot, Béatrice Bourges, Ludovine de La Rochère |
Scopo | opposizione alla legge sui matrimoni omosessuali e sull'adozione da parte di coppie omosessuali, alla procreazione medicalmente assistita e alla maternità surrogata |
Sede centrale | Parigi |
Presidente | Ludovine de La Rochère |
Lingua ufficiale | francese |
Motto | On ne lâche rien! |
Sito web e Sito web | |
Il gruppo inoltre sostiene l'esistenza della teoria del complotto sull'ideologia gender,[4] nata negli ambienti dell'Opus Dei a metà degli anni '90 per emarginare le varie posizioni progressiste in controtendenza alla dottrina cattolica romana.[5][6]
Storia
modificaL'origine di La Manif pour tous risale al 5 settembre 2012, quando una cinquantina di referenti di 37 diverse associazioni si riunirono a Parigi con filosofi, psichiatri e alti funzionari per definire una strategia per opporsi al progetto di legge volto a riconoscere il matrimonio tra persone dello stesso sesso e l'adozione di minori da parte di famiglie non eterosessuali. Molte di queste associazioni erano di impostazione cristiana, spesso in modo piuttosto radicale.[7]
Il 13 gennaio 2013, l'associazione organizza, nella capitale francese, una protesta contro la proposta di legge, voluta dal governo Ayrault, sulla regolamentazione dei matrimoni tra persone dello stesso sesso. A tale manifestazione hanno partecipato secondo gli organizzatori circa un milione di persone. Le stime delle forze dell'ordine, che in un primo tempo erano tra i 150000 ai 300000 sostenitori[8], si sono in seguito attestate sui 340000 partecipanti.[9]
La Manif pour tous viene da molti considerata un'associazione omofoba per le sue battaglie contro le unioni tra persone dello stesso sesso e l'adozione da parte di famiglie diverse da quelle eterosessuali.[10][11][12]
Nel 2018 la Corte di Cassazione francese ha stabilito che il gruppo può essere definito omofobo senza che ciò possa costituire reato e lo ha condannato a versare 1500 euro di risarcimento all'associazione Act Up per le spese processuali.[13][14]
Nel resto d'Europa
modificaNel luglio 2013 è stata fondata in Croazia un'associazione ispirata a La Manif pour tous, il cui è obiettivo è includere nella costituzione croata la definizione del matrimonio come tra un uomo e una donna.[15][16] L'associazione ha ottenuto l'istituzione di un referendum costituzionale tenutosi nel dicembre 2013 approvato con dal 66,28% dei voti, che ha introdotto una disposizione secondo la quale «il matrimonio è l'unità vivente di una donna e di un uomo».[17]
In Italia, nel luglio 2013, viene fondata una sezione italiana,[18][19] Manif pour tous Italia, che poi diventa, nel 2015, Generazione Famiglia. Il gruppo organizza nello stesso anno e in quello successivo due Family Day per protestare contro la legalizzazione delle unioni civili in Italia, fallendo però nel suo intento.[20] L'associazione si è espressa anche contro una legge sull'omofobia, considerata un limite alla libertà di espressione e contro la quale il gruppo ha indetto una manifestazione tenutasi a Roma l'11 gennaio 2014, che secondo gli organizzatori ha visto la partecipazione di 4000 persone.[21][18][22] La fondazione, attraverso una petizione online del 2014, che ha raccolto 17000 firme,[23][24] si è espressa contro la risoluzione europea Lunacek sulla discriminazione legata all'orientamento sessuale e all'identità di genere che avrebbe, secondo loro, esercitato «influenza politica sull'Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) affinché l'omosessualità sia rimossa dalla lista dei disordini mentali e comportamentali» e rappresentato «un sorprendente tentativo di interferenza sulla libertà della scienza e della ricerca scientifica da parte di istituzioni politiche».[25] Il 24 gennaio 2014, il movimento manifesta contro la visita del presidente francese François Hollande, definito «promotore di politiche contro la famiglia naturale», a Papa Francesco, esponendo una bandiera di 600 metri quadrati a Piazza del Popolo.[26] Il gruppo si è schierato politicamente per il centrodestra sostenendo partiti come Forza Italia, Lega Nord, Fratelli d'Italia e CasaPound.[27]
A partire da febbraio 2014, La Manif pour tous avvia iniziative in favore di una maggiore internazionalizzazione del movimento, incoraggiando manifestazioni il 2 febbraio non solo a Parigi e Lione, ma anche a Roma, Madrid, Varsavia, Lussemburgo, Bruxelles e Bucarest.[28][29][30]
Il 20 giugno 2015, La Manif pour tous partecipa al Family Day a Roma, che riunisce centinaia di migliaia di manifestanti, un milione secondo gli organizzatori, stimati invece a 400000 dalla questura.[31][32][33] L'iniziativa, costruita su una base cattolica, ha ottenuto l'appoggio dei locali rappresentanti della comunità ebraica e di quella musulmana.[34][35]
Un'associazione legata a La Manif pour tous è attiva in Finlandia, sotto il nome di Aito avioliitto.[36] Nel luglio 2015, l'associazione è riuscita a raccogliere le 50000 firme necessarie per rivedere la legge sul matrimonio tra persone dello stesso sesso, approvata nell'autunno 2014 dal Parlamento finlandese. Tuttavia, la petizione è stata respinta il 17 febbraio 2017 dal parlamento con 120 voti contro 48.[37]
Altro movimento ispirato a La Manif pour tous è presente in Germania, sotto il nome di Demo für Alle. Il gruppo ha tenuto sette manifestazioni a partire da febbraio 2014.[36] Il 21 giugno 2015, il movimento riunì 4000 manifestanti a Stoccarda per manifestare contro il matrimonio omosessuale.[38]
Il movimento ha esercitato una certa influenza anche in Russia, dove Russia Unita, il partito del presidente Vladimir Putin, ha adottato la bandiera.[39]
Controversie
modificaAggressioni agli omosessuali
modificaNonostante l'organizzazione si dichiari essere un movimento non violento di protesta al matrimonio egualitario, durante le manifestazione del gruppo non sono mancate molteplici aggressioni e le violenze ai danni di omosessuali che hanno portato i poliziotti ad arrestare decine di persone[40][41]. Secondo il rapporto annuale del 2013 dell’associazione SOS Homophobie in Francia, subito dopo la fondazione del movimento, gli atti omofobi sono aumentati del 78%. Il numero di atti omotransfobici sono aumentati esponenzialmente nel 2013 raggiungendo i 3517 casi. Su internet i messaggi omofobi sono «triplicati»: dai 656 del 2012 ai 1723 del 2013.[42]
Mailbombing
modificaIl gruppo ha più volte orchestrato dei mailbombing (eventi in cui un vasto numero di persone o dei bot inviano email a dei rappresentanti pubblici per influenzarli) con lo scopo di suggestionare delle decisioni politiche autonome contrarie alle istanze portate avanti dal gruppo.[43][44]
Terapie di conversione
modificaL’organizzazione è convinta che l'omosessualità sia una caratteristica acquisibile per una persona e che le terapie riparative siano un valido mezzo per cambiare una «sessualità deviata», rifacendosi, in particolare, alle teorie di Joseph Nicolosi.[45][46]
Note
modifica- ^ Francia, l’incognita del voto cattolico. La lobby della «famiglia» pende a destra estrema, in il manifesto, il manifesto. URL consultato il 13 luglio 2018.
- ^ Joffrin - Manif pour tous : « Un lobby réactionnaire » - Vidéo dailymotion, su Dailymotion, 6 ottobre 2014. URL consultato il 13 luglio 2018.
- ^ Guaio omofobia in casa Renzi. A Palazzo Vecchio la tavola rotonda contro la legge Scalfarotto, su huffingtonpost.it, The Huffington Post. URL consultato il 20 giugno 2015.
- ^ Gender a scuola, La Manif Pour Tous: «Toscana contro i diritti dell'infanzia», La Stampa. URL consultato il 29 gennaio 2018 (archiviato dall'url originale il 30 gennaio 2018).
- ^ Gender, tra bufale e false credenze: così viene creato il pregiudizio, la Repubblica, 1º ottobre 2015. URL consultato il 29 gennaio 2018.
- ^ Cosa (non) è la teoria del gender - Wired, Wired, 13 marzo 2015. URL consultato il 31 gennaio 2018.
- ^ (FR) "Manif pour tous", la grande illusion, Le Monde. URL consultato il 23 marzo 2017.
- ^ Nozze e adozioni gay, a Parigi cortei per il 'No', La Repubblica, 13 gennaio 2013.
- ^ (FR) Quentin Girard, Le préfet de police défend son comptage de La Manif pour tous, Libération, 18 gennaio 2013. URL consultato il 24 marzo 2017..
- ^ Sinistra e gay contro Manif pour tous "Omofobi: Renzi non apra Palazzo Vecchio", su firenze.repubblica.it. URL consultato il 20 giugno 2015.
- ^ Protestare per il diritto di essere omofobi | VICE | Italia, Vice. URL consultato il 20 giugno 2015.
- ^ Omofobia, manifestazioni contrapposte - Cronaca, su ansa.it, ANSA. URL consultato il 20 giugno 2015.
- ^ Francia, ora si può dire che la Manif Pour Tous è un movimento omofobo - Gay.it, Gay.it, 26 gennaio 2018. URL consultato il 29 gennaio 2018.
- ^ (FR) "Homophobes": l'ex-présidente d'Act Up relaxée face à la Manif pour tous, L'Express, 24 gennaio 2018. URL consultato il 29 gennaio 2018.
- ^ (FR) Hélène Despic-Popovic, La Manif pour tous fait des émules chez les conservateurs croates, Libération, 14 luglio 2013. URL consultato il 23 aprile 2021 (archiviato dall'url originale il 18 luglio 2013).
- ^ (FR) Katia Bitsch, Un référendum anti mariage gay en Croatie, Le Mouv', 27 novembre 2013. URL consultato il 23 aprile 2021 (archiviato dall'url originale il 10 dicembre 2013).
- ^ (FR) La Croatie dit non par référendum au mariage homosexuel, Le Monde, 1º dicembre 2013.
- ^ a b (FR) Italie : La Manif pour tous s'exporte, Le Figaro, 26 luglio 2013.
- ^ (FR) Thibaut Pézerat, La manif pour tous créé une branche italienne et envoie ses militants manifester à Rome, Le Lab (Europe 1), 26 luglio 2013.
- ^ Ci mancava solo il bus anti gender: ecco l'ultima follia firmata Family day, L'Espresso, 22 settembre 2017. URL consultato il 29 gennaio 2018.
- ^ (FR) Nicoletta Tiliacos, “Giù le mani dalle nostre famiglie”. Ecco la Manif pour Tous Italia, Il Foglio, 28 febbraio 2014. URL consultato il 23 aprile 2021 (archiviato il 28 febbraio 2014).
- ^ Ddl Zan sull'omotransfobia, Generazione Famiglia Pistoia scende in piazza e dice No, su gonews.it, 13 luglio 2020. URL consultato il 23 aprile 2021.
- ^ Marco Tosatti, La MANIF a Roma oggi, La Stampa, 11 gennaio 2014. URL consultato il 23 aprile 2021 (archiviato dall'url originale l'8 marzo 2014).
- ^ Luca Liverani, "Manif pour tous", manifestazione a Roma, Avvenire, 11 gennaio 2014.
- ^ Generazione Famiglia, No al rapporto Lunacek! #LunacekNO, CitizenGO, 23 gennaio 2014. URL consultato il 29 gennaio 2018.
- ^ Hollande dal Papa, alta tensione a Roma, Il Messaggero, 24 gennaio 2014.
- ^ Difendiamo i Nostri Figli e Generazione Famiglia, ecco i candidati che firmano il manifesto. C'è anche il canidato sindaco Berti - gonews.it, gonews.it, 5 giugno 2017. URL consultato il 29 gennaio 2018 (archiviato dall'url originale il 30 gennaio 2018).
- ^ (FR) AFP, La Manif pour tous appelle à des rassemblements le 2 février, Libération, 15 gennaio 2014.
- ^ (FR) Alexandre Boudet, La manif pour tous aux Européennes: « on n'a plus qu'à appuyer sur le bouton », The Huffington Post, 15 gennaio 2014.
- ^ (FR) Phalène de La Valette, La Manif pour tous joue l'international, Le Point, 1º febbraio 2014.
- ^ (FR) Carole Lyon, Grand succès de la « Manif pour tous » à l'italienne, Courrier International, 22 giugno 2015.
- ^ "Un milione in piazza per Family day? È una bufala. Lo dice la matematica". La lettera di un ricercatore universitario ad Huffpost, The Huffington Post, 21 giugno 2015.
- ^ (FR) Charles Beigbeder, Manif pour tous en Italie : la fracture sociétale européenne, Le Figaro, 22 giugno 2015.
- ^ La piazza del Family day: «Difendiamo i nostri figli» Ma è polemica, Corriere della Sera, 20 giugno 2015.
- ^ (FR) Des milliers de familles rassemblées à Rome pour défendre le modèle familial traditionnel, La Croix, 20 giugno 2015. URL consultato il 23 aprile 2021 (archiviato dall'url originale il 21 giugno 2015).
- ^ a b (FR) Jean-Michel Hauteville, La Manif pour tous, produit d'exportation, Slate, 22 giugno 2015.
- ^ (FR) Finlande : les opposants au mariage gay perdent définitivement la bataille, RT, 17 febbraio 2017.
- ^ (DE) Proteste begleiten "Demo für alle", Stuttgarter Nachrichten, 21 giugno 2015.
- ^ (FR) Russie: le parti de Poutine copie le drapeau de la Manif pour tous, L'Express, 9 luglio 2015.
- ^ Angela Geraci, «Guardate: ecco il volto dell'omofobia» La foto del gay picchiato fa il giro del web, Corriere della Sera. URL consultato il 29 gennaio 2018.
- ^ (FR) Mariage gay et violences... La Manif pour tous débordée. Comment en est-on arrivé là?, The Huffington Post, 18 aprile 2013. URL consultato il 29 gennaio 2018.
- ^ homophobie (PDF), su sos-homophobie.org.
- ^ Mailbombing per la petizione su genitori A e B, tra i firmatari anche Bagnoli: "Mai usato quel sito". Segnalazione alla polposta - gonews.it, gonews.it, 10 luglio 2018. URL consultato il 13 luglio 2018.
- ^ Generazione Famiglia «Le 1500 firme sono reali» - Cronaca - il Tirreno, Il Tirreno, 12 luglio 2018. URL consultato il 13 luglio 2018.
- ^ (FR) En France, l’interdiction des «thérapies» de conversion n'est pas pour tout de suite, Libération. URL consultato il 29 gennaio 2018.
- ^ In Italia esistono ancora terapie per “curare” i gay, Linkiesta, 25 ottobre 2014. URL consultato il 29 gennaio 2018.
Bibliografia
modifica- La Manif pour tous, La Manif pour tous #saison 1 : Un an dans la rue : 500 images d'une année à battre le pavé pour le mariage, la famille et la filiation, MPE Éditions, 2013, ISBN 979-10-93312-00-2.
- Les Veilleurs, Veilleurs, Le Centurion, 2014, ISBN 979-10-92801-11-8.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su La Manif pour tous
Collegamenti esterni
modifica- (FR) La Manif pour Tous, su lamanifpourtous.fr.
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