La riforma letteraria
Rivista mensile fondata a Firenze nel 1936 (il primo numero è del 1º novembre), La riforma letteraria[1] è diretta dallo scrittore e giornalista fiorentino Alberto Carocci e dal poeta e saggista veneto Giacomo Noventa[2] La rivista che, oltre allo specifico campo letterario, tratta anche temi culturali e politici,[2] ha origine dai dissensi che si erano sviluppati all'interno della redazione di Solaria, un altro periodico letterario che lo stesso Carocci aveva fondato nel 1926, e che avevano portato alla cessazione delle pubblicazioni.[2] Inizialmente La riforma letteraria viene stampata dalla medesima casa editrice di Solaria, la fiorentina F.lli Parenti poi,con il fascicolo di settembre-dicembre 1937, si fa riferimento alle Edizioni della Riforma Letteraria.[3]
La riforma letteraria | |
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Stato | Italia |
Lingua | italiano |
Periodicità | mensile |
Genere | rivista di letteratura, cultura e politica |
Fondazione | 1936 |
Chiusura | 1939 |
Sede | Firenze |
Direttore | Alberto Carocci e Giacomo Noventa |
La rivista, per quanto possibile e rifacendosi alla precedente esperienza di Solaria, vuole essere culturalmente critica verso il fascismo, ma sin dal primo numero ospita un articolo di Giuseppe Bottai, esponente di primo piano del regime, e commenta favorevolmente le vicende della guerra etiopica.[2] Dà spazio, però, a giovani intellettuali lontani dal regime, come lo storico Giorgio Spini e gli scrittori e critici letterari Mario Soldati, Raffaello Ramat, Franco Fortini e Geno Pampaloni.[2] Nel campo più propriamente letterario, massimamente per impulso di Noventa, è critica verso la poesia ermetica fiorentina.[2]
La riforma letteraria, sin dai primi numeri, ha una periodicità irregolare e chiude definitivamente nel 1939, con il fascicolo che porta il numero 31-33, relativo ai mesi di luglio-agosto-settembre.[3] Lo stesso Carocci, nel 1941, con la collaborazione di Raffaello Ramat, fonderà ancora un terzo periodico letterario, il mensile Argomenti che però, a causa del carattere antifascista che lo caratterizza, cesserà le pubblicazioni dopo soli nove numeri.[4]
Note
modifica- ^ La grafia del nome della rivista non è uniforme nelle varie fonti: il catalogo Circe riporta La Riforma Letteraria, la scheda ACNP scrive La Riforma letteraria, il catalogo del Servizio bibliotecario nazionale la indica come La riforma letteraria.
- ^ a b c d e f Dizionario della letteratura italiana contemporanea, vol.1, pp. 654-55, riferimenti in Bibliografia.
- ^ a b Catalogo CIRCE, riferimenti e link in Collegamenti esterni.
- ^ Enzo Ronconi, op. cit., p. 75.
Bibliografia
modificaEnzo Ronconi (a cura di), Dizionario della letteratura italiana contemporanea, 2 voll., Firenze, Vallecchi, 1973.
Voci correlate
modificaCollegamenti esterni
modifica- Biblioteca Nazionale Centrale di Roma: «La riforma letteraria» (raccolta digitalizzata annate dal 1936 al 1939)
- La Riforma Letteraria, sito CIRCE, Catalogo informatico riviste culturali dell'Università degli studi di Trento.
- La Riforma letteraria, scheda ACNP - Catalogo italiano dei periodici dell'Università di Bologna
- Daniela La Penna, 'Habitus and Embeddedness in the Florentine Literary Field: The Case of Alberto Carocci (1926–1939)', Italian Studies, 73.2 (2018): https://www.tandfonline.com/doi/full/10.1080/00751634.2018.1444536