Laringotracheite infettiva
La laringotracheite infettiva (acronimo ILT) è una malattia delle vie aeree superiori di alcune specie volatili di allevamento sostenuta da Herpesvirus.
Epidemiologia e storia
modificaQuesta patologia è stata descritta per la prima volta nel 1927, in Italia è stata segnalata per la prima volta nel 1965, e successivamente nel 1980. Sono maggiormente interessati il pollo e il fagiano, ma colpisce anche il tacchino, tutte le fasce di età possono essere colpite, ma la sintomatologia classica si manifesta in adulti e animali in accrescimento.
Eziologia
modificaL'agente eziologico è un virus della famiglia Herpesviridae, sottofamiglia Herpesvirinae, denominato Galli HV 1, a DNA con envelope, del quale esiste un unico sierotipo con ceppi a diversa virulenza, resistente alle basse temperature ma sensibile a disinfettanti e alte temperature. La trasmissione è di tipo aerogeno: il virus espulso con le secrezioni sotto forma di aerosol nell'aria penetra le mucose della congiuntiva e della trachea.
Patogenesi
modificaL'Herpesvirus penetra nelle cellule delle mucose respiratorie e della congiuntiva tramite recettori specifici, replica il DNA nel nucleo, libera il capside nel citoplasma e il virione completo esce prendendo l'envelope dalla membrana cellulare. Il virus si localizza esclusivamente a livello di mucose, non da viremia né trasmissione verticale tramite l'uovo, tuttavia come molti Herpesvirus può risalire le vie neuronali e localizzarsi in un ganglio trigeminale dove integra il proprio DNA a quello delle cellule, rimanendo latente, salvo poi riapparire in caso di situazioni stressanti, quali l'ovodeposizione. In questo caso l'animale portatore non manifesta più sintomatologia ma libera il virus infettante nell'ambiente.
Complicanze
modificaLa laringotracheite può facilmente aprire la strada ad infezioni batteriche secondarie, anche da flora normalmente non patogena.
Anatomia patologica
modificaRilievi di: Macro:
- Congiuntivite
- Sinusite
- Laringite
- Tracheite
- Coaguli e pseudomembrane difterose nel lume della trachea
- Cloacite
Micro:
- Essudazione emorragica nella trachea.
Clinica
modificaA seconda del ceppo e della condizione immunitaria dell'allevamento, si distingue una forma grave (con morbilità alta fino al 95-100%) e una forma lieve (a morbilità molto bassa).
Segni e sintomi
modifica- Forma grave:
- Forma lieve
- Infiammazione delle prime vie aeree
- Congiuntivite
- Sinusite
- Lacrimazione
- Calo deposizione uova
Esami di laboratorio e strumentali
modifica- Istologia: rilevamento di corpi inclusi intranucleari nelle prime fasi della malattia;
- Isolamento su membrana corion-allantoidea di uova di pollo o colture cellulari di cellule renali o epatociti di pollo.
- Esami sierologici: individuazione anticorpi
Diagnosi differenziale
modificaNella forma grave è patognomonico il rilievo di sangue nel muco espettorato. La forma lieve, invece, è clinicamente indistinguibile da altre forme respiratorie: Malattia di Newcastle, Influenza aviaria,ecc.
Diagnosi precoce
modificaTrattamento
modificaInesistente o economicamente non sostenibile.
Chirurgico
modificaFarmacologico
modificaPrognosi
modificaNella forma grave la mortalità si attesta generalmente sul 10-20% ma può arrivare a punte del 70%. La forma lieve decorre con mortalità del 1-2%.
Postumi e Follow up
modificaL'animale colpito che supera la malattia diventa portatore asintomatico per il predetto meccanismo di integrazione del genoma virale con quello animale.
Prevenzione
modificaLa forma migliore di combattere la malattia
- Profilassi diretta
- Tutto pieno/tutto vuoto (all-in, all-out)
- Pulizia e disinfezione delle attrezzature e delle sale
- Igiene e addestramento del personale
- Profilassi indiretta
È disponibile un vaccino vivo attenuato che però sembra presentare il pericolo di rivirulentazione, somministrabile individualmente o di gruppo. Per i broiler è indicata la somministrazione a 3-4 settimane di vita, mentre per le galline ovaiole a 4-6 settimane.
Bibliografia
modifica- Patologia aviare, F.T.W. Jordan, Edagricole 2002.