Panthera pardus adersi
Il leopardo di Zanzibar (Panthera pardus adersi Pocock, 1932) è una sottospecie di leopardo ad alto rischio di estinzione. Si credeva estinto ma nel 2017 fu filmato un esemplare che fa sperare in una popolazione con ancora esemplari, anche se pochissimi. È endemica dell'isola di Zanzibar.
Leopardo di Zanzibar | |
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Esemplare impagliato allo Zanzibar Museum | |
Stato di conservazione | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Mammalia |
Ordine | Carnivora |
Famiglia | Felidae |
Genere | Panthera |
Specie | P. pardus |
Sottospecie | P. pardus pardus |
Nomenclatura trinomiale | |
Panthera pardus pardus | |
Sinonimi | |
adersi (Pocock, 1932) | |
Areale | |
Distribuzione storica del leopardo di Zanzibar secondo i dati dell'IUCN. |
Storia evolutiva
modificaLa storia evolutiva del leopardo di Zanzibar è parallela a quella di altri endemismi, tra cui la genetta servalina di Zanzibar e il colobo rosso di Zanzibar. Si sostiene che si sia evoluto come una popolazione isolata di leopardo africano a partire dalla fine dell'ultima era glaciale, quando l'isola si separò dalla Tanzania continentale in seguito all'innalzamento del livello del mare. L'effetto del fondatore e l'adattamento alle condizioni locali produssero un leopardo più piccolo dei suoi parenti continentali, le cui macchie «cambiarono», o piuttosto si suddivisero in rosette più numerose parzialmente disintegrate in macchie[1][2].
Biologia e comportamento
modificaLa biologia e il comportamento del leopardo di Zanzibar sono poco note. Nei musei sono conservate solamente cinque pelli, tra cui l'esemplare tipo del Natural History Museum di Londra, ed un esemplare impagliato piuttosto danneggiato allo Zanzibar Museum[3]. Il leopardo di Zanzibar non è mai stato studiato in natura e l'ultima volta che un ricercatore mise per iscritto di averne visto uno fu all'inizio degli anni '80[4]. La maggior parte degli zoologi presume che il leopardo di Zanzibar si sia estinto o quasi[5]. Comunque, le statistiche del governo di Zanzibar indicano che dei leopardi vennero uccisi dai cacciatori a metà degli anni '90 e gli isolani continuano a registrare avvistamenti e catture di bestiame[6].
Demonizzazione e sterminio
modificaLe descrizioni del leopardo e delle sue abitudini fatte dai contadini di Zanzibar sono ammantate dalla diffusa credenza che un gran numero di questi carnivori venga allevato dalle streghe ed inviato presso gli uomini per distruggere e far cadere in disgrazia i villaggi vicini. Queste credenze si riuniscono in un elaborato complesso di idee su come i leopardi vengano allevati, addestrati, scambiati ed inviati per compiere le malefatte volute dalle loro padrone. Per gli allevatori locali queste idee servono a dare una chiara spiegazione alle predazioni dei leopardi e, più generalmente, alle loro apparizioni «fuoriluogo» nelle vicinanze delle fattorie e dei villaggi[7].
La crescita della popolazione umana e dell'agricoltura nel XX secolo è stata la maggiore responsabile di questa situazione, dal momento che gli uomini hanno invaso l'habitat dei leopardi, rendendo più facile a questi animali di nutrirsi a loro spese. L'aumento dei conflitti con i leopardi e la paura che questi generavano portarono ad una serie di campagne per sterminarli. Agli inizi si trattava solo di casi isolati, ma dopo la rivoluzione di Zanzibar del 1964 queste si estesero a tutta l'isola, quando venne promossa una campagna combinata anti-stregoneria e anti-leopardo sotto la guida del più famoso cacciatore di streghe di Unguja, Kitanzi. I risultati a lungo termine di questa campagna e la susseguente classificazione dei leopardi come animali «nocivi» portò questi animali sull'orlo dell'estinzione. Ma le ultime ricerche ci fanno pensare che esistano ancora degli esemplari nel loro ambiente.[8]
Conservazione ed altre proposte
modificaUn'attenzione più seria sul leopardo di Zanzibar non venne presa che a metà degli anni novanta, quando alcuni autori lo ritenevano già estinto[9]. La CARE finanziò un programma di conservazione del leopardo, il Jozani-Chwaka Bay Conservation Project, che però venne abbandonato nel 1997, quando i ricercatori naturalisti fallirono nel riscontrarne una presenza certa nella foresta di Jozani e nei suoi dintorni[5].
I naturalisti locali, comunque, sono rimasti tuttavia più ottimisti sulla sopravvivenza del leopardo e alcuni zanzibariani hanno proposto di rivolgersi ad alcuni allevatori di leopardi allo scopo di ottenerne qualche esemplare da mostrare, appagando così i visitatori. Per guadagnare un po' di denaro gli abitanti dei villaggi si sono talvolta offerti ai turisti o ai ricercatori allo scopo di portarli a vedere dei leopardi «domestici», ma finora nessuna di queste «cacce al leopardo addomesticato» ha portato ad un avvistamento coronato dal successo[4][10][11].
Una straordinaria svolta giunse il 15 settembre 2017, quando la spedizione guidata dal biologo Forrest Galante riuscì incredibilmente a filmare un leopardo di Zanzibar nella foresta di Jozani a distanza di 20 anni dall’ultimo avvistamento, provando che il felino non si è ancora estinto.[8]
Note
modifica- ^ Pakenham, R.H.W., The Mammals of Zanzibar and Pemba Islands, Harpenden, privately printed, 1984.
- ^ Kingdon, J., Island Africa: The Evolution of Africa's Rare Animals and Plants, Princeton, Princeton University Press, 1989.
- ^ Walsh, M.T. & Goldman, H.V., The Zanzibar Leopard Between Science and Cryptozoology, in Nature East Africa, vol. 33, n. 1/2, 2003, pp. 14-16.
- ^ a b Swai, I.S. (1983). Wildlife Conservation Status in Zanzibar. Unpublished M.Sc. dissertation, University of Dar es Salaam.
- ^ a b Stuart, C. & Stuart, T. (1997). A Preliminary Faunal Survey of South-eastern Unguja (Zanzibar) with Special Emphasis on the Leopard Panthera pardus adersi. African-Arabian Wildlife Research Centre, Loxton, South Africa.
- ^ Goldman, H.V. & Walsh, M.T., Is the Zanzibar Leopard (Panthera pardus adersi) Extinct?, in Journal of East African Natural History, vol. 91, n. 1/2, 2002, pp. 15-25.
- ^ Goldman, H.V. & Walsh, M.T., A Leopard in Jeopardy: An Anthropological Survey of Practices and Beliefs which Threaten the Survival of the Zanzibar Leopard (Panthera pardus adersi), su Zanzibar Forestry Technical Paper No. 63, Jozani-Chwaka Bay Conservation Project, Commission for Natural Resources, Zanzibar, 1997. URL consultato il 17 gennaio 2007 (archiviato dall'url originale il 19 ottobre 2007).
- ^ a b (EN) Zanzibar Leopard Captured on Camera, Despite Being Declared Extinct, su insideedition.com.
- ^ Nowell, K. & Jackson, P., Wild Cats, Gland, Switzerland, IUCN, 1996.
- ^ Marshall, S. (1994). The Status of the Zanzibar Leopard. SIT Tanzania & Commission for Natural Resources, Zanzibar.
- ^ Selkow, B. (1995). A Survey of Villager Perceptions of the Zanzibar Leopard. SIT Tanzania & Commission for Natural Resources, Zanzibar.
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Panthera pardus adersi
- Wikispecies contiene informazioni su Panthera pardus adersi
Collegamenti esterni
modifica- Department of Commercial Crops, Fruits & Forestry (DCCFF), Zanzibar, su dccff.com. URL consultato il 10 marzo 2008 (archiviato dall'url originale il 21 novembre 2008).