Leopoldo Moggi (Correggio, 24 gennaio 1918Gallabat, 6 novembre 1940) è stato un militare e aviatore italiano, decorato di Medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale.

Leopoldo Moggi
NascitaCorreggio, 24 gennaio 1918
MorteGallabat, 6 novembre 1940
Cause della morteCaduto in combattimento
Dati militari
Paese servitoItalia (bandiera) Italia
Forza armataRegia Aeronautica
Specialitàbombardamento
Anni di servizio1937-1940
GradoSergente maggiore
GuerreSeconda guerra mondiale
CampagneCampagna dell'Africa Orientale Italiana
Decorazionivedi qui
dati tratti da Medaglie d'Oro al Valor Militare[1]
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Biografia

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Nacque a Correggio, provincia di Reggio Emilia, il 24 gennaio 1918.[1] Dopo aver conseguito il diploma presso la scuola professionale di Reggio Emilia nel 1936, nel febbraio del 1937 si arruolò nella Regia Aeronautica in qualità di allievo sergente pilota.[2] Assegnato all'aeroporto di Santa Caterina a Pola, nel mese di settembre dello stesso anno fu trasferito sull'aeroporto di Grottaglie dove fu promosso aviere pilota.[2] Assegnato in servizio alla 217ª Squadriglia del 34º Stormo Bombardamento Terrestre di stanza sull'aeroporto di Catania-Fontanarossa, in Sicilia, completò qui il suo addestramento e fu promosso la grado di sergente.[2] Nel dicembre 1938 fu destinato a prestare servizio in Africa Orientale Italiana, imbarcandosi a Napoli per Massaua, dove una volta arrivato entrò in servizio presso la 13ª Squadriglia del 26º Gruppo Autonomo Bombardamento Terrestre di base sull'aeroporto di Bahar Dar. Nel novembre 1939 fu promosso sergente maggiore.[2] Dopo l'entrata in guerra del Regno d'Italia, avvenuta il 10 giugno 1940, prese parte alle missioni belliche contro obiettivi nemici.[2] Cadde in combattimento su Gallabat il 6 novembre, quando il suo bombardiere Caproni Ca.133 fu abbattuto da caccia nemici.[3] Per onorarne il coraggio in questo frangente fu decretata la concessione della Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[1] Una via di Correggio porta il suo nome.

Onorificenze

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«Secondo pilota a bordo di un velivolo da bombardamento, durante un'azione in formazione su truppe e mezzi meccanizzati nemici, tendenti ad impossessarsi di una zona di confine fortemente contesa, attaccato da più caccia avversari, con l'apparecchio duramente colpito, ferito a morte egli stesso, con stoica serenità coadiuvava l'ufficiale pilota nella manovra di atterraggio, sinché temendo che le forze lo abbandonassero trovava in sé l'estrema energia di aggrapparsi alle strutture interne, pur di non abbattersi e immobilizzare i comandi del velivolo. Dopo il fortunoso atterraggio, intuendo prossimo il supremo sacrificio della sua giovinezza, invitava i compagni a portarsi in salvo verso le nostre posizioni e a trasportare l'ufficiale pilota, pure ferito, insistendo perché lo lasciassero al suo inevitabile destino. Nel generoso incitamento si spegneva col cuore proteso in una sacra offerta alla Patria. Cielo di Gallabat (A.O.I.), 6 novembre 1940. .[4]
— Regio Decreto 1 maggio 1941.[5]
  1. ^ a b c Ufficio Storico Stato Maggiore dell'Aeronautica 1969, p. 222.
  2. ^ a b c d e Combattenti Liberazione.
  3. ^ Alegi 2005, p. 28.
  4. ^ [1] Quirinale - scheda - visto 23 dicembre 2020
  5. ^ Bollettino Ufficiale 1941, dispensa 28ª, pag.1130 e 1132.

Bibliografia

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  • Gregory Alegi, Ali d'Italia n.20 Caproni Ca 133, Torino, La Bancarella Aeronautica, 2005.
  • (EN) Chris Dunning, Combat Units od the Regia Aeronautica. Italia Air Force 1940-1943, Oxford, Oxford University Press, 1988, ISBN 1-871187-01-X.
  • Chris Dunning, Solo coraggio! La storia completa della Regia Aeronautica dal 1940 al 1943, Parma, Delta Editrice, 2000.
  • Medaglie d'Oro al Valor Militare, Roma, Ufficio Storico Stato Maggiore dell'Aeronautica, 1969.
  • Gianni Rocca, I disperati - La tragedia dell'aeronautica italiana nella seconda guerra mondiale, Milano, 1993, ISBN 88-04-44940-3.
  • Franco Pagliano, Storia di diecimila aeroplani, Milano, Edizioni Europee, 1954.
Periodici
  • Nico Sgarlato, Le Aquile dell'Impero, in Ali di Gloria, n. 3, Parma, Delta Editrice, aprile-maggio 2012.

Collegamenti esterni

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