Lepidophorum repandum

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Lepidophorum repandum (L.) DC., 1838 è una specie di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae, sottofamiglia Asteroideae, tribù Anthemideae (Mediterranean clade) e sottotribù Lepidophorinae. Lepidophorum repandum è anche l'unica specie del genere Lepidophorum Neck. ex DC., 1838. Lepidophorum è anche l'unico genere della sottotribù Lepidophorinae Oberpr. & Töpfer, 2022.[1][2][3][4]

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Lepidophorum repandum
Immagine di Lepidophorum repandum mancante
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superasteridi
(clade)Asteridi
(clade)Euasteridi
(clade)Campanulidi
OrdineAsterales
FamigliaAsteraceae
SottofamigliaAsteroideae
TribùAnthemideae
cladeMediterranean clade
SottotribùLepidophorinae
Oberpr. & Töpfer, 2022
Genere Lepidophorum
Neck. ex DC., 1838
Specie L repandum
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
SottoclasseAsteridae
OrdineAsterales
FamigliaAsteraceae
SottofamigliaAsteroideae
TribùAnthemideae
Genere Lepidophorum
Specie L. repandum
Nomenclatura binomiale
Lepidophorum repandum
(L.) DC., 1838

Etimologia

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Il nome generico (Lepidophorum) deriva da due parole greche: "lepidus" (= scaglie minute) e "phorum" (= portare).[5][6] L'epiteto specifico ( repandum) significa: "margini leggermente ondulati".[7]

Il nome scientifico della specie è stato definito dal botanico Augustin Pyramus de Candolle (1778-1841) nella pubblicazione " Prodromus Systematis Naturalis Regni Vegetabilis ... (DC.)" ( Prodr. [A. P. de Candolle] 6: 19) del 1838.[8] Il nome scientifico del genere è stato definito dai botanici Noel Martin Joseph de Necker (1730-1793) e Augustin Pyramus de Candolle nella stessa pubblicazione. Il nome scientifico della sottotribù è stato definito dai botanici Christoph Oberprieler (1964-) e Alisha Töpfer nella pubblicazione "Willdenowia. Mitteilungen aus dem Botanischen Garten und Museum Berlin-Dahlem. Berlin-Dahlem" (Willdenowia 52(1): 132) del 2022.[9]

Descrizione

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Portamento. La specie di questa voce è erbacea con un ciclo biologico annuale. L'indumento è assente (pianta glabra).[10][11][12][13][14][4]

Fusto. La parte aerea in genere è eretta, semplice o ramosa.

Foglie. Le foglie sono disposte in modo alterno ed hanno una lamina dentata con forme ellittiche o obovate-spatolate,

Infiorescenza. Le sinflorescenze sono formate da capolini solitari. Le infiorescenze vere e proprie sono composte da un capolino terminale peduncolato radiato. I capolini sono formati da un involucro, con forme da meniscoidi a emisferiche, composto da diverse brattee, al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori di due tipi: fiori del raggio e fiori del disco. Le brattee, piatte e a consistenza erbacea (strettamente scariose sui margini marroni), sono disposte in modo più o meno embricato su 3-4 serie. Il ricettacolo, convesso, è sprovvisto di pagliette avvolgenti la base dei fiori; le pagliette hanno delle forme da piatte a canalicolate, e da strettamente ellittiche a obovate, con un dotto resinoso centrale.

Fiori. I fiori sono tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Si distinguono in:

  • fiori del raggio (esterni): sono femminili, fertili e sono disposti su una serie; la forma è ligulata (zigomorfa); a volte possono mancare o essere sterili;
  • fiori del disco (centrali): sono più numerosi con forme brevemente tubulose (attinomorfe); sono ermafroditi e fertili.
*/x K  , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio [15]
  • Corolla:
    • fiori del raggio: la forma della corolla alla base è più o meno tubulosa-imbutiforme, mentre all'apice è ligulata; la ligula può terminare con alcuni denti; il colore generalmente è giallo;
    • fiori del disco: la forma è tubulare bruscamente divaricata in 5 lobi; i lobi, patenti o eretti, hanno una forma deltata o più o meno lanceolata; il colore è giallo.
  • Androceo: l'androceo è formato da 5 stami (alternati ai lobi della corolla) sorretti da filamenti generalmente liberi; gli stami sono connati e formano un manicotto circondante lo stilo. Le antere, con un collare di filamenti a balaustra, possono essere sia di tipo basifissa che medifissa. Il tessuto endoteciale (rivestimento interno dell'antera) è quasi sempre non polarizzato. Il polline è sferico con un diametro medio di circa 25 micron; è tricolporato (con tre aperture sia di tipo a fessura che tipo isodiametrica o poro) ed è echinato (con punte sporgenti).
  • Gineceo: l'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli. Lo stilo (il recettore del polline) è profondamente bifido (con due stigmi divergenti) e con le linee stigmatiche marginali separate o contigue. I due bracci dello stilo hanno una forma troncata e possono essere papillosi o ricoperti da ciuffi di peli.

Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo. In questa specie è presente un certo dimorfismo tra gli acheni dei fiori ligulati esterni (la forme è piatti con apice con circa 4 squame libere o basalmente connate) e quelli tubulosi del disco centrale (sono strettamente obovoidi, a 5 costole). L'apice è arrotondato marginalmente o con una piccola corona. Il pericarpo è provvisto di cellule mucillaginifere lungo le costole, ma è privo di sacche di resina.

Biologia

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Impollinazione: tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).[11][12]
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori.
Dispersione: i semi cadono a terra e vengono dispersi soprattutto da insetti come formiche (disseminazione mirmecoria). Un altro tipo di dispersione è zoocoria: gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio che portano così i semi anche su lunghe distanze. Inoltre per merito del pappo (se presente) il vento può trasportare i semi anche per alcuni chilometri (disseminazione anemocora).

Distribuzione e habitat

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La specie di questa voce è distribuita in Spagna e Portogallo.[3]

Sistematica

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La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[16], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[17] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[18]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie; la sottofamiglia Asteroideae è una di queste e rappresenta l'evoluzione più recente di tutta la famiglia.[1][13][14]

Filogenesi

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Il gruppo di questa voce è descritto nella tribù Anthemideae, una delle 21 tribù della sottofamiglia Asteroideae). In base alle ultime ricerche nella tribù sono stati individuati (provvisoriamente) 4 principali lignaggi (o cladi): "Southern hemisphere grade", "Asian-southern African grade", "Eurasian grade" e "Mediterranean clade". Il genere Lepidophorum (insieme alla sottotribù Lepidophorinae) è incluso nel Mediterranean clade.[4].

La collocazione di questo genere è difficile per motivi morfologici e anatomici. Sono preseti alcune affinità morfologica con le sottotribù Lonadinae e Santolininae che però non sono confermate dallo studio degli alberi filogenetici.[4]

I caratteri distintivi della specie Lepidophorum repandum sono:[14]

  • la forma delle foglie è ellittica o obovata-spatolata;
  • gli acheni dei fiori del disco hanno 5 distinte coste.

Il numero cromosomico della specie è: 2n = 18.[14]

In base all'"orologio molecolare", questa specie ha iniziato a divergere circa 6 milioni di anni fa.[19]

Sinonimi

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Sono elencati alcuni sinonimi per questa entità:[3]

  • Anthemis repanda L.
  • Verbesina repanda (L.) Pers.
  • Anthemis grisleyi Samp.
  • Chamaemelum grisleyi (Samp.) Vasc.
  • Lepidophorum grisleyi (Samp.) Samp.
  1. ^ a b (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. ^ Nesom 2020
  3. ^ a b c World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 31 ottobre 2024.
  4. ^ a b c d Oberprieler et al. 2022
  5. ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 31 ottobre 2024.
  6. ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 31 ottobre 2024.
  7. ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 31 ottobre 2024.
  8. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 31 ottobre 2024.
  9. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 31 ottobre 2024.
  10. ^ Pignatti 1982, vol.3 pag.1
  11. ^ a b Strasburger 2007, pag. 860
  12. ^ a b Judd 2007, pag.517
  13. ^ a b Funk & Susanna 2009, p. 641.
  14. ^ a b c d Kadereit & Jeffrey 2007, p. 372.
  15. ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
  16. ^ Judd 2007, pag. 520.
  17. ^ Strasburger 2007, pag. 858.
  18. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 aprile 2021.
  19. ^ Introducion to the Anthemideae (PDF), su compositae.org. URL consultato il 16 agosto 2024.

Bibliografia

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Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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