Lepidophyllum cupressiforme
Lepidophyllum cupressiforme (Lam.) Cass., 1823 è una specie di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae, sottofamiglia Asteroideae, tribù Astereae (Basal grade) e sottotribù Chiliotrichinae. Lepidophyllum cupressiforme è anche l'unica specie del genere Lepidophyllum Cass., 1816.[1][2][3]
Lepidophyllum cupressiforme | |
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Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Eudicotiledoni |
(clade) | Eudicotiledoni centrali |
(clade) | Superasteridi |
(clade) | Asteridi |
(clade) | Euasteridi |
(clade) | Campanulidi |
Ordine | Asterales |
Famiglia | Asteraceae |
Sottofamiglia | Asteroideae |
Tribù | Astereae |
Sottotribù | Chiliotrichinae |
Genere | Lepidophyllum Cass., 1816 |
Specie | L. cupressiforme |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Sottoclasse | Asteridae |
Ordine | Asterales |
Famiglia | Asteraceae |
Sottofamiglia | Asteroideae |
Tribù | Astereae |
Genere | Lepidophyllum |
Specie | L. cupressiforme |
Nomenclatura binomiale | |
Lepidophyllum cupressiforme (Lam.) Cass., 1823 |
Etimologia
modificaIl nome generico (Lepidophyllum) deriva dalle parole greche "λεπίς" (lepis), che significa "scaglia", e "φύλλον" (phyllon), che significa "foglia". Il nome si riferisce alle foglie squamose delle piante di questo genere. L’epiteto specifico (cupressiforme) si riferisce alla somiglianza delle foglie e dei rami con quelle del genere Cupressus L. .[4]
Il nome scientifico della specie è stato definito dal botanico Alexandre Henri Gabriel de Cassini (1781-1832) nella pubblicazione " Dictionnaire des Sciences Naturelles, dans lequel on traite méthodiquement des différens êtres de la nature, considérés soit en eux-mêmes, d'aprés l'état actuel de nos connoissances, soit relativement à l'utilité quén peuvent retirer la médecine, l'agriculture, le commerce et les arts. Strasbourg. Edition 2" ( Dict. Sci. Nat., ed. 2. [F. Cuvier] 26: 37) del 1823.[5] Il nome scientifico del genere è stato definito dallo stesso botanico nella pubblicazione " Bulletin des Sciences, par la Société Philomatique" ( Bull. Sci. Soc. Philom. Paris 1816: 199 ) del 1816.[6]
Descrizione
modificaPortamento. Le specie di questa voce ha un habitus di tipo globoso-arbustivo aromatico. La superficie è glabra e glutinosa; in alcuni casi è punteggiata di ghiandole.[7][8][9][10][11][2][12][4]
Fusto. La parte aerea in genere è eretta e densamente ramificata (i rami sono corti e densamente stipati come il cipresso).
Foglie. Le foglie con forme rombiche (ossia triangolari-ovate a base troncata, apici ottusi e margini leggermente involuti) più larghe che lunghe simili a scaglie. Inoltre sono decussate, strettamente confinate e provviste di ciglia leggermente arrotondate. La disposizione è opposta e sono sessili.
Infiorescenza. Le sinflorescenze sono sia scapose (capolini solitari). Le infiorescenze vere e proprie sono composte da un capolino terminale sessile di tipo radiato con fiori spesso eterogami. I capolini sono formati da un involucro, con forme da strettamente campanulate a cilindrico-ovoidali, composto da diverse brattee, al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori di due tipi: fiori del raggio e fiori del disco. Le brattee, con forme da lanceolate a ovate-ellittiche, margini scariosi e a consistenza erbacea, sono disposte in modo più o meno embricato su 3 - 4 serie. Il ricettacolo è nudo ossia senza pagliette (occasionalmente possono essere presenti) a protezione della base dei fiori; la forma è piatta o da convessa a conica.
Fiori. I fiori sono tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Si distinguono in:
- fiori del raggio (esterni): sono 3 - 6 per capolino; sono femminili con forme ligulate (struttura zigomorfa); sono presenti staminoidi;
- fiori del disco (centrali): sono 4 - 7 con forme tubulose (attinomorfe); sono ermafroditi (e funzionalmente maschili).
- */x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[13]
- Corolla:
- fiori del raggio: la forma della corolla alla base è più o meno tubulosa-imbutiforme, mentre all'apice è trilabiato con corti lobi contorti; i lobi hanno delle forme da ellittiche a oblunghe; il colore è giallo;
- fiori del disco: la forma è strettamente imbutiforme bruscamente divaricata in 5 lobi; i lobi, patenti o ricurvi, hanno una forma lanceolata; il colore è giallo
- Androceo: l'androceo è formato da 5 stami sorretti da filamenti generalmente liberi; gli stami sono connati e formano un manicotto circondante lo stilo; le teche (produttrici del polline) alla base sono leggermente sagittate; le appendici apicali delle antere hanno delle forme piatte e lanceolate; il tessuto endoteciale (rivestimento interno dell'antera) è quasi sempre polarizzato (con due superfici distinte: una verso l'esterno e una verso l'interno). Il polline è sferico con un diametro medio di circa 25 micron; è tricolporato (con tre aperture sia di tipo a fessura che tipo isodiametrica o poro) ed è echinato (con punte sporgenti).[11][14]
- Gineceo: l'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli.[7] Lo stilo (il recettore del polline) è profondamente bifido (con due stigmi divergenti) e con le linee stigmatiche marginali separate.[15] I due bracci dello stilo hanno delle forme oblunghe e con pubescenza raccolta sulla metà superiore.
Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo; in alcune specie è presente un certo dimorfismo (gli acheni dei fiori del raggio differiscono dagli acheni dei fiori del disco);
- achenio: gli acheni, con forme oblanceolate leggermente compresse, hanno 6 - 7 ampie nervature laterali; la superficie è papillosa o glabra o punteggiata di ghiandole; la parete dell'achenio è formata da celle contenenti rafidi ma prive di fitomelanina; il carpoforo normalmente è anulare; le setole con punte a forma di ancora non sono presenti;
- pappo: il pappo, caduco, su 2 - 3 serie, è formato da diverse scaglie lineari strettamente subulate. Il pappo è più lungo dell'achenio.
Biologia
modificaImpollinazione: tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).[8][9]
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori.
Dispersione: i semi cadono a terra e vengono dispersi soprattutto da insetti come formiche (disseminazione mirmecoria). Un altro tipo di dispersione è zoocoria: gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio che portano così i semi anche su lunghe distanze. Inoltre per merito del pappo il vento può trasportare i semi anche per alcuni chilometri (disseminazione anemocora).
Distribuzione e habitat
modificaLa specie di questa voce è distribuita in Sudamerica (meridionale).[3]
Sistematica
modificaLa famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[16], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[17] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[18]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie; la sottofamiglia Asteroideae è una di queste e rappresenta l'evoluzione più recente di tutta la famiglia.[1][10][11]
Filogenesi
modificaLa tribù Astereae (una delle 21 tribù della sottofamiglia Asteroideae) comprende circa 40 sottotribù. In base alle ultime ricerche nella tribù sono stati individuati (provvisoriamente) 5 principali lignaggi:[2]
- Basal grade: include alcuni generi isolati, il gruppo "South American-Oceania", alcune sottotribù africane e il gruppo dei generi legnosi del Madagascar.
- Bellis lineage: comprende le sottotribù eurasiatiche e una sottotribù africana.
- Aster lineage: include i generi asiatici di Asterinae e i principali gruppi dell'Australia e dell'Oceania.
- Baccharis lineage: include alcuni gruppi sudamericani.
- North American lineage: include la vasta gamma di sottotribù del Nordamerica, Messico e alcuni gruppi distribuiti nel Sudamerica.
Il genere Lepidophyllum (insieme alla sottotribù Chiliotrichinae) è incluso nel lignaggio "Basal grade". In particolare fa parte del sottogruppo relativo agli areali del Sudamerica. Le specie di questo gruppo sono caratterizzate da un livello di ploidia 2x o 4x.[2] La sottotribù è suddivisa in tre cladi (o gruppi): Chiliotrichum clade - Nardophyllum clade - Llerasia clade. Il genere Lepidophyllum è incluso nel clade "Chiliotrichum" insieme ai generi Chiliotrichum - Chiliophyllum - Aylacophora. I caratteri morfologici principali di questo gruppo sono: un pappo composto da scaglie a forma e disposizione variabili, e degli acheni privi di tricomi gemelli tra le costole (o al massimo hanno solo pochissimi tricomi sparsi nella parte superiore). Altri caratteri condivisi sono: i capolini sono del tipo radiato, i ricettacoli sono parzialmente provvisti di pagliette, i rami dello stilo sono piuttosto oblunghi ed ottusi e il pappo è biseriato.[12]
In precedenti trattazioni questo genere è descritto all'interno della sottotribù Hinterhuberinae (ora sinonimo della sottotribù Baccharidinae).[11]
I caratteri distintivi della specie Lepidophyllum cupressiforme sono:[11][4]
- questa specie è aromatica;
- il portamento consiste in rami e foglie (decussate) densamente stipate come il cipresso;
- i capolini sono del tipo radiato con ricettacolo parzialmente con pagliette;
- il pappo, caduco, è formato da scaglie strettamente subulate.
Il numero cromosomico delle specie di questo genere è: 2n = 18.[11]
Sinonimi
modificaSono elencati alcuni sinonimi per questa entità:[3]
- Athanasia cupressiformis (Lam.) Comm. ex DC.
- Baccharis cupressiformis (Lam.) Pers.
- Brachyridium cupressiforme (Lam.) Meisn.
- Conyza cupressifomis Lam.
- Gutierrezia cupressiformis (Lam.) Sch.Bip.
Sinonimo per il genere:[3]
- Brachyridium Meisn.
Note
modifica- ^ a b (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
- ^ a b c d Nesom 2020.
- ^ a b c d World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 27 dicembre 2023.
- ^ a b c Bonifacino 2009.
- ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 27 dicembre 2023.
- ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 27 dicembre 2023.
- ^ a b Pignatti 1982, vol.3 pag.1.
- ^ a b Strasburger 2007, pag. 860.
- ^ a b Judd 2007, pag.517.
- ^ a b Funk & Susanna 2009, p. 589.
- ^ a b c d e f Kadereit & Jeffrey 2007, p. 284 e 295.
- ^ a b Bonifacino 2012.
- ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
- ^ eFloras - Flora of North America, su efloras.org. URL consultato il 15 febbraio 2012.
- ^ Judd 2007, pag. 522.
- ^ Judd 2007, pag. 520.
- ^ Strasburger 2007, pag. 858.
- ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 aprile 2021.
Bibliografia
modifica- Kadereit J.W. & Jeffrey C., The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VIII. Asterales., Berlin, Heidelberg, 2007.
- V.A. Funk, A. Susanna, T.F. Steussy & R.J. Bayer, Systematics, Evolution, and Biogeography of Compositae, Vienna, International Association for Plant Taxonomy (IAPT), 2009.
- Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
- Strasburger E, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia., Bologna, Edagricole, 1982, ISBN 88-506-2449-2.
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Seconda edizione., Bologna, Edagricole, 2018.
- Alfonso Susanna et al., The classification of the Compositae: A tribute to Vicki Ann Funk (1947–2019, in Taxon, vol. 69, n. 4, 2020, pp. 807-814.
- Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta., Milano, Federico Motta Editore., 1960.
- Jennifer R. Mandel, Rebecca B. Dikow, Carolina M. Siniscalchi, Ramhari Thapa, Linda E. Watson and Vicki A. Funk, A fully resolved backbone phylogeny reveals numerous dispersals and explosive diversifications throughout the history of Asteraceae, in PNAS, vol. 116, n. 28, 2019, pp. 14083-14088.
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- Guy L. Nesom, Revised subtribal classification of Astereae (Asteraceae) (PDF), in Phytoneuron, vol. 53, 2020, pp. 1-39.
- Vicki A. Funk e Jose M. Bonifacino, Phylogenetics of the Chiliotrichum Group (Compositae: Astereae): The Story of the Fascinating Radiation in the Paleate Astereae Genera From Southern South America, in Taxon, vol. 61, n. 1, 2012, pp. 180-196.
- José Mauricio Bonifacino, Taxonomic Revision of the Chiliotrichum Group sensu stricto (Compositae: Astereae), in Smithsonian Institution Scholarly Press, vol. 92, 2009.
Voci correlate
modificaCollegamenti esterni
modifica- Lepidophyllum cupressiforme Royal Botanic Gardens KEW - Database
- Lepidophyllum Royal Botanic Gardens KEW - Database