Paolina Secco Suardo
La contessa Paolina Secco Suardo Grismondi conosciuta anche come Lesbia Cidonia (Bergamo, 11 marzo 1746 – Bergamo, 27 marzo 1801) è stata una poetessa italiana.
Nell'Accademia dell'Arcadia la contessa assunse il nome di Lesbia Cidonia,[1] con cui fu conosciuta nel mondo letterario.
Biografia
modificaFu incoraggiata dal padre Bartolomeo, che aveva una ricca biblioteca di famiglia, e dalla madre Caterina dei conti Terzi, anch'ella poetessa, a comporre versi fin da giovane.
A 18 anni sposò il conte Grismondi che seguì a Verona, dove frequentò Pindemonte.
I letterati più famosi della sua epoca lodarono grandemente i suoi versi, ma, caduto in discredito il mondo arcade, Lesbia Cidonia fu quasi dimenticata e ritenuta una tipica espressione di un mondo frivolo o insulso.
Qualche critico sostenne che le sue poesie erano in realtà plagi, ma gli studi più recenti non confermano questa ipotesi.[senza fonte]
Lorenzo Mascheroni le dedicò un Invito a Lesbia Cidonia tuttora ricordato. Mascheroni, anch'egli arcade con il nome di Dafni Orobiano invita, in un poemetto in eleganti versi sciolti, la dama più apprezzata nel mondo letterario a visitare le collezioni di storia naturale dell'Università di Pavia. La poesia ebbe un enorme successo e in un anno furono fatte tre ristampe, cui ne seguirono moltissime altre nei decenni successivi, rendendo ancora più famoso il nome di Lesbia Cidonia.
Anche Voltaire le rivolse parole di apprezzamento, e ricevette un epigramma di lode da Giuseppe Parini.[2]
Nel 1891 la “Scuola Magistrale Femminile per Allieve Maestre” di Bergamo, istituita con Regio Decreto nel 1861, è intitolata alla Contessa Paolina Secco Suardo. L'Istituto, “Liceo delle Scienze Umane e Liceo Musicale Paolina Secco Suardo”, si trova nel centro di Bergamo e continua a portare il nome della contessa.[3]
Note
modifica- ^ Il nome arcadico fu suggerito da Ippolito Pindemonte
- ^ R. Barbiera, l salotto della contessa Maffei, Milano, 1925, p. 3.
- ^ Storia Secco Suardo – Liceo delle Scienze Umane e Liceo Musicale "Paolina Secco Suardo" Bergamo, su suardo.it. URL consultato il 17 dicembre 2021.
Bibliografia
modifica- Francesco Tadini, Lesbia Cidonia. Società, moda e cultura nella vita della contessa Secco Suardo Grismondi (Bergamo 1746-1801), Moretti e Vitali editori, Bergamo 1995.
- Tosca Rossi,Marcella Cattaneo, Bergamo scolpita, Grafica&Arte, pp. 34-35, ISBN 978 88 7201 364 9.
Altri progetti
modifica- Wikisource contiene una pagina dedicata a Paolina Secco Suardo
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- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Paolina Secco Suardo
Collegamenti esterni
modifica- Lèsbia Cidònia, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Lèsbia Cidònia, su sapere.it, De Agostini.
- Luca Bani, SECCO SUARDO, Paolina, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 91, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2018.
- Opere di Paolina Secco Suardo, su MLOL, Horizons Unlimited.
- (EN) Opere di Paolina Secco Suardo, su Open Library, Internet Archive.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 89412996 · ISNI (EN) 0000 0000 6237 5773 · SBN CUBV150746 · BAV 495/47163 · CERL cnp00554913 · LCCN (EN) no97014363 · GND (DE) 119403501 · BNF (FR) cb11661120q (data) |
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