I Liósálfar, o Elfi della Luce, sono una tipologia di elfo della mitologia norrena, in contrasto con gli Svartálfar, gli elfi delle Tenebre.

Tale suddivisione è riscontrabile solo nella Edda in prosa e nei testi basati su di essa; inoltre è ora concordato che tale opera rifletta quel frammisto di miti sia pagani che cristiani sui nani, demoni e angeli che convivevano della società islandese del XIII secolo, nonché una sorta di "paganizzazione" della cosmologia cristiana che Snorri Sturluson probabilmente riprendeva dal Elucidario di Onorio Augustodunense.[1][2] Pertanto diversi autori, osservando anche l'elusivo utilizzo del termine Døkkálfar (o Svartálfar), considerano i Liósálfar come sinonimo di Elfi, mentre Døkkálfar come sinonimo di nani.[3]

  1. ^ Alaric Timothy Peter Hall, Elves in Anglo-Saxon England: Matters of Belief, Health, Gender and Identity, Boydell Press, 2007, p. 23–26.
  2. ^ Clive Tolley, Shamanism in Norse myth and magic, I, Helsinki, Academia Scientiarum Fennica, 2009, p. 220, ISBN 978-951-41-1030-6.
  3. ^ Terry Gunnell, How Elvish were the Álfar?, in Andrew Wawn, Graham Johnson e John Walter (a cura di), Constructing Nations, Reconstructing Myth: Essays in Honour of T. A. Shippey, Making the Middle Ages, n. 9, Turnhout, Brepols, 2007, p. 111–30.
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