Liberi (Italia)

comune italiano

Liberi (Libér in campano; originariamente denominato Villa Schiavi) è un comune italiano di 1 069 abitanti della provincia di Caserta in Campania.

Liberi
comune
Liberi – Stemma
Liberi – Bandiera
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Campania
Provincia Caserta
Amministrazione
SindacoAlfonso Ricciardi (lista civica Liberi di guardare avanti) dal 13-6-2022
Territorio
Coordinate41°13′N 14°17′E
Altitudine470 m s.l.m.
Superficie17,59 km²
Abitanti1 069[1] (29-2-2024)
Densità60,77 ab./km²
FrazioniCese, Merangeli, Profeti, San Pietro, Veccia, Villa
Comuni confinantiAlvignano, Caiazzo, Castel di Sasso, Dragoni, Pontelatone, Roccaromana
Altre informazioni
Cod. postale81040
Prefisso0823
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT061045
Cod. catastaleE570
TargaCE
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona D, 1 994 GG[3]
Nome abitantiliberini
Patronosant'Anselmo d'Aosta
Giorno festivo21 aprile
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Liberi
Liberi
Liberi – Mappa
Liberi – Mappa
Posizione del comune di Liberi nella provincia di Caserta
Sito istituzionale

È sito ai piedi del Monte Melito, una delle punte della catena dei Monti Trebulani.

Liberi è l'antica Villa Sclavia, poi Villa Schiavi, borgo alle dipendenze dell'Abbazia benedettina di San Salvatore Telesino. Tale denominazione deriverebbe dagli Sclavi o Schiavoni, popolazione immigrata dalla Dalmazia e stanziatasi in loco nella qualità di coloni del monastero benedettino.[4]

Nel 1097 vi dimorò sant'Anselmo d'Aosta, mentre nel 1737 fu la volta di sant'Alfonso Maria de' Liguori che vi scrisse "Le glorie di Maria".[4]

Nel 1487 il feudo di Villa Schiavi fu proclamato di proprietà regia per poi diventare possedimento dei Carafa, signori di Formicola.[4]

Nel 1862 il comune mutò nome in "Liberi".

Il 16 ottobre 1943, nel contesto della Campagna d'Italia durante la seconda guerra mondiale, vi fu una dura battaglia tra americani della III Divisione e tedeschi del 29º e 115º Panzergrenadier Regiment per la conquista di Villa Liberi. Gli americani entrarono nell'abitato del paese all'alba del 17 ottobre, non trovando resistenza poiché i tedeschi erano ripiegati verso Dragoni. Prima della ritirata, i tedeschi ferirono gravemente un contadino che aveva dato ospitalità a due americani feriti, fecero saltare in aria una casa uccidendo due bambini napoletani e, secondo l'Atlante delle Stragi naziste e fasciste, uccisero una donna in circostanze non chiarite.[5]

Società

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Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[6]

Infrastrutture e trasporti

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Il comune è attraversato dalla strada provinciale 35, che attraversa Castel di Sasso e conduce fino alla stazione ferroviaria di Pontelatone sulla ferrovia Alifana, e dalla strada provinciale 107 Formicola - Dragoni (anche quest'ultimo comune è servito dalla stazione omonima sulla ferrovia Alifana).[7]

Amministrazione

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Il comune appartiene alla Comunità montana Monte Maggiore.[8]

  1. ^ Bilancio demografico mensile anno 2024 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ a b c Marrocco, p. 80.
  5. ^ Battaglia del Volturno, il 17 ottobre 1943 dopo aspri combattimenti gli Alleati conquistano Villa Liberi, su editorpress.it. URL consultato il 10 febbraio 2020.
  6. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28 dicembre 2012.
  7. ^ Stradario di Liberi, Provincia di Caserta, su vie.openalfa.it. URL consultato il 18 ottobre 2024.
  8. ^ COMUNITA' MONTANA MONTE MAGGIORE FORMICOLA (CE), su www.halleyweb.com. URL consultato il 18 ottobre 2024.

Bibliografia

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  • AA.VV., L'Italia: Campania, Milano, Touring Club Italiano, 2005.
  • Francesco Liverani, Frammenti di storia ecclesiastica, Macerata, Alessandro Mancini, 1859, pp. 111-112.
  • Dante B. Marrocco, Guida del Medio Volturno, Napoli, Tipografia Laurenziana, 1986.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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