Linea di successione al trono di Georgia
La linea di successione al trono di Georgia segue il criterio della primogenitura: i figli legittimi hanno la precedenza rispetto ai figli naturali, i quali hanno la precedenza rispetto alle femmine. Il titolo di pretendente al trono di Georgia era precedentemente conteso fra il principe Nugzar Bagration-Gruzinsky ed Irakli Bagrationi-Mukhraneli, i rappresentanti rispettivamente delle linee Gruzinsky e Mukhrani. Il padre del principe Irakli, Jorge, è stato riconosciuto dal governo georgiano come capo della Casa Reale nel 1991[1].
Linea di successione a Nugzar Bagration-Gruzinsky
modificaL'attuale linea di successione a Nugzar Bagration-Gruzinsky è la seguente:
- Principessa Anna Nugzarovna Bagration-Gruzinsky, nata nel 1976.
- Principe Georgi Bagration-Mukhrani, nato nel 2011.
- Principessa Maya Nugzarovna Bagration-Gruzinsky, nata nel 1978.
- Principessa Mzevinar Petrovna Bagration-Gruzinsky, nata nel 1945.
- Principessa Marina Bagration-Gruzinsky, nata nel 1950.
- Principessa Ekaterina Bagration-Gruzinsky, nata nel 1956.
Linea di successione a Irakli Bagration-Mukhranski
modificaL'attuale linea di successione ad Irakli Bagration-Mukhranski è la seguente:
- Principe David Bagration-Mukhrani, nato nel 1976.
- Principe Georgi Bagration-Mukhrani, nato nel 2011.
- Principe Gurami Ugo Bagration-Mukhranski, nato nel 1985.
- Principessa María Antonietta Bagration-Mukhranski, nata nel 1969.
- Principe Juan Jorge Bagration-Mukhranski, nato nel 1977.
- Principessa Inès Bagration-Mukhranski, nata nel 1980.
- Principessa Maria Bagration-Mukhranski, nata nel 1947.
Soluzione alla controversia dinastica
modificaLa controversia fra le due linee è stata risolta con un matrimonio dinastico: l'8 febbraio 2009, infatti, David Bagration-Mukhrani, primo nella linea di successione Bagration-Mukhranski, ha sposato Anna Nugzarovna Bagration-Gruzinsky, prima nella linea di successione Bagration-Gruzinsky[2].
Note
modifica- ^ Times Online, su timesonline.co.uk (archiviato dall'url originale il 23 maggio 2010).
- ^ laRepubblica.it