Lista dell'Unità - I Rosso-Verdi

partito politico danese

La Lista dell'Unità - I Rosso-Verdi (in danese Enhedslisten - De Rød-Grønne, EL) è un partito politico ecosocialista danese di sinistra, attivo dal 1989.

Lista dell'Unità - I Rosso-Verdi
(DA) Enhedslisten – De Rød-Grønne
LeaderLeadership collettiva
PortavoceMai Villadsen
StatoDanimarca (bandiera) Danimarca
SedeStudiestræde 24, 1
1455 København K
AbbreviazioneEL
Fondazione1989
IdeologiaSocialismo[1]
Ecosocialismo[1]
Anticapitalismo[2]
Euroscetticismo[1][3]
CollocazioneSinistra[4][5][6][7]/Estrema sinistra[8][9][10][11]
Partito europeo
Gruppo parl. europeoGUE/NGL
Seggi Folketing
9 / 179
(2022)
Seggi Europarlamento
1 / 14
(2019)
Seggi Regioni
15 / 205
Seggi Consiglieri comunali
119 / 2 444
Iscritti9 281 (2020)
Sito webenhedslisten.dk

Esso si è formato dall'alleanza di tre partiti:

A questi si aggiunse, nel 1994, il Partito Comunista dei Lavoratori.

L'Alleanza Rosso-Verde fu formata, nel 1989, come alleanza elettorale fra tre partiti di estrema sinistra: i Socialisti di Sinistra (VS), il Partito Comunista di Danimarca (DKP) e il Partito Socialista dei Lavoratori (SAP). Il piano originario era quello, in realtà, di unire queste forze politiche insieme ai Verdi (De Grønne) e al partito postcomunista Corso Comune per creare un ampio movimento progressista, ma ciò non si è mai concretizzato[12]. Un quarto partito, il Partito Comunista dei Lavoratori (KAP), entrò nell'Alleanza nel 1994.

Prima delle elezioni parlamentari del 2007, il partito mise in lista Asmaa Abdol-Hamid, una candidata che si autodefinì come musulmana e socialista[13]. La sua candidatura fu approvata da alcuni imam e osteggiata da altri islamici (ad esempio dal gruppo Hizb al-Tahrir). Ella indossava spesso il velo islamico e non stringeva la mano ad altri uomini[14]: questi fatti, insieme ad alcune sue dichiarazioni riguardanti la politica e la religione la fecero diventare bersaglio di molte critiche da parte di esponenti di tutto l'asse politico. Importanti figure di sinistra hanno anche citato la sua candidatura come una ragione per ritirare il loro sostegno dal partito[15]. Una rete anti-religiosa è stata creata all'interno del partito con l'obiettivo dichiarato di trasformare l'Alleanza Rosso-Verde in una formazione politica atea con alla base un materialismo marxista[16]. Durante la campagna elettorale ci sono state speculazioni sul fatto che la sua candidatura potesse attirare o far diminuire gli elettori[17][18].

I risultati delle elezioni parlamentari del 2007 sono del 2,2% per il partito, in calo del 1,2% rispetto al 2005; Abdol-Hamid non viene eletta. Il partito ha diritto a 4 deputati. Il partito si pone all'opposizione del governo di centro-destra (V-KF).

Alle elezioni parlamentari del 2011 l'Alleanza Rosso-Verde ottenne il 6,7% dei voti, passando da 4 a 12 deputati, all'interno della cosiddetta Alleanza Rossa, per la formazione di un governo di centro-sinistra (SD-RV-SF).

Alle elezioni parlamentari del 2015 l'Alleanza Rosso-Verde ottenne il 7,8% dei voti, passando da 12 a 14 deputati.

Nel giugno 2018 aderisce al movimento europeo Ora il Popolo.[19] Nel 2024 abbandona il Partito della Sinistra Europea per aderire all'European Left Alliance.[20]

Risultati elettorali

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Elezione Voti % Seggi
Parlamentari 1990 54.038 1,7
0 / 179
Parlamentari 1994 104.701 3,1
6 / 179
Parlamentari 1998 91.933 2,7
5 / 179
Parlamentari 2001 82.685 2,4
4 / 179
Parlamentari 2005 114.123 3,4
6 / 179
Parlamentari 2007 74.982 2,2
4 / 179
Parlamentari 2011 236.860 6,7
12 / 179
Parlamentari 2015 274.463 7,8
14 / 179
Europee 2019 151.903 5,51
1 / 13
Parlamentari 2019 244 664 6,93
13 / 179
Parlamentari 2022 182.305 5,16
9 / 179
  1. ^ a b c Wolfram Nordsieck, Parties and Elections in Europe, su parties-and-elections.eu. URL consultato il 12 giugno 2017.
  2. ^ Åsa Bengtsson, Kasper Hansen, Ólafur Þ Harõarson, Hanne Marthe Narud e Henrik Oscarsson, The Nordic Voter: Myths of Exceptionalism, ECPR Press, 15 novembre 2013, p. 204, ISBN 978-1-907301-50-6.
  3. ^ Copia archiviata, su opendemocracy.net. URL consultato il 4 marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 22 gennaio 2019).
  4. ^ Josep M. Colomer, Comparative European Politics, 2008, pp. 260.
  5. ^ Jan Zienkowski, Ruth Breeze, Imagining the Peoples of Europe: Populist discourses across the political spectrum, 2019, pp. 149.
  6. ^ (EN) Denmark, su europeelects.eu.
  7. ^ (EN) Danish government-allied populists call for EU vote, PM rejects, su Reuters. URL consultato il 5 novembre 2022.
  8. ^ March, Luke (2008). Contemporary Far Left Parties in Europe Berlin: Friedrich-Ebert-Stiftung. p. 3. ISBN 978-3-86872-000-6.
  9. ^ Edwards, Geoffrey; Georg Wiessala (2000). The European Union: annual review 1998/1999. Wiley-Blackwell. p. 184. ISBN 978-0-631-21598-1.
  10. ^ Banks, Arthur S.; Thomas C. Muller (1995). Political Handbook of the World 1994-95. CSA Publications. p. 234. ISBN 978-0-933199-10-1.
  11. ^ London School of Economics and Political Science (1999). Government and opposition, Volume 34. Weidenfeld and Nicolson. p. 73.
  12. ^ Enhedslistens historie | Enhedslisten, su enhedslisten.dk. URL consultato il 13 giugno 2012 (archiviato dall'url originale il 19 settembre 2010).
  13. ^ Feminist, socialist, devout Muslim: woman who has thrown Denmark into turmoil | World news | The Guardian
  14. ^ Imamer anbefaler Asmaa | Kristeligt Dagblad
  15. ^ Kære Asmaa | information.dk
  16. ^ http://www.aalborg.dk/dansk/visiting/rundtiaalborg.aspx?ctrl=424&data=1%2C2504614%2C531[collegamento interrotto]
  17. ^ Asmaa kan sprænge Enh's partiliste i København - Politiken.dk Archiviato il 4 dicembre 2007 in Internet Archive.
  18. ^ Ekspert: Asmaa har skræmt marxisterne - Politiken.dk Archiviato il 3 dicembre 2007 in Internet Archive.
  19. ^ (FR) Le mouvement européen «Maintenant le peuple» s'élargit ! - La France Insoumise, in La France Insoumise, 27 giugno 2018. URL consultato il 16 settembre 2018.
  20. ^ European Left party splits as new group eyes new central and eastern countries, su euronews.com, 9 settembre 2024. URL consultato il 1° ottobre 2024.

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Collegamenti esterni

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