Louisa Gould

Partigiana britannica membro del movimento di resistenza nelle Isole del Canale, Eroe britannico dell'Olocausto

Louisa Eva Gould (Saint Ouen, 7 ottobre 1891Ravensbrück, febbraio 1945) è stata un membro del movimento di resistenza britannica nelle Isole del Canale durante la seconda guerra mondiale. Dal 1942 fino al suo arresto nel 1944, ospitò un prigioniero sovietico fuggito sull'isola di Jersey noto come Feodor Polycarpovitch Burriy. In seguito al processo, è stata inviata al campo di concentramento di Ravensbrück dove è stata gasata a morte nel 1945. Nel 2010 è stata nominata postuma Eroe britannico dell'Olocausto.

Biografia

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Louisa Eva Le Druillenec è nata a Saint Ouen nel Jersey, il 7 ottobre 1891.[1][2][3] Per la maggior parte della sua vita ha gestito un negozio di alimentari a La Fontaine, Millais a St Ouen.[4][5][6]

Gould ebbe due figli, Ralph ed Edward, entrambi arruolati nelle forze armate britanniche durante la seconda guerra mondiale.[7][8] Edward, un ufficiale della Royal Navy Volunteer Reserve, fu ucciso in azione nel 1941.[5]

Resistenza

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Durante l'occupazione tedesca delle isole del Canale della seconda guerra mondiale, i nazisti usarono i soldati russi catturati nei lavori forzati.[9] A partire dalla fine del 1942, Gould nascose il prigioniero sovietico fuggito sull'isola, Fyodr Polycarpovitch Burriy, ex pilota che era stato catturato dopo che il suo aereo era stato abbattuto.[10] Consapevole delle severe sanzioni in cui incorreva per ospitare i nemici dei tedeschi, Gould disse semplicemente:"Devo fare qualcosa per il figlio di un'altra madre".[8] Gould nascose Burriy in casa sua per 18 mesi.[11]

Arresto, processo e morte

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Un vicino in seguito riferì che Gould stava ospitando Burriy, che lei chiamava "Bill".[10][12] Nel giugno 1944, le forze tedesche perquisirono la casa: anche se non hanno trovato Burriy, hanno comunque trovato un pezzo di carta che era stato usato come etichetta per un regalo di Natale, indirizzato a Burriy, e un dizionario russo-inglese che aveva usato per esercitarsi con la lingua.[7][13][14] Burriy riuscì comunque ad evitare la cattura fino alla fine della guerra.[11]

Gould fu arrestata dai nazisti ed accusata. Al processo fu condannata a due anni di carcere per aver ospitato Burriy e per il possesso di una radio che aveva conservato nonostante i regolamenti le imponevano di consegnarla.[5] Con lei furono arrestati suo fratello Harold Le Druillenec e sua sorella Ivy Forster.[5]

Dopo il processo, fu inviata al campo di concentramento di Ravensbrück. Suo fratello Harold fu inviato invece al campo di concentramento di Bergen-Belsen e sembra sia stato uno degli unici due sopravvissuti britannici.[15] Louisa Gould fu gasata a morte nel febbraio 1945 a Ravensbrück.[16]

 
La targa a Saint Ouen che commemora la morte di Louisa Gould.

Riconoscimenti

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Nel 1995,[17] è stata posta una targa commemorativa a Saint Ouen, suo paese natale; Burriy, l'ex prigioniero russo, ha partecipato alla sua inaugurazione.[7][18] Nel 2010 è stata nominata postuma Eroe britannico dell'Olocausto.[19][20][21]

La storia di questa donna è descritta nel film del 2017 Another Mother's Son di Jenny Seagrove.[15][16][22]

  1. ^ The true story of Louisa Gould, su jersey.com, Jersey Tourist Information Centre, 14 marzo 2017. URL consultato il 17 marzo 2017.
  2. ^ Paul Sanders, The ultimate sacrifice: the Jersey Twenty and their "offenses against the occupying authorities", 1940–1945, Jersey Museums Service, 1998.
  3. ^ Société jersiaise, Annual bulletin, 1999.
  4. ^ Barry Turner, Outpost of Occupation: The Nazi Occupation of the Channel Islands 1940–45, Aurum Press, 25 aprile 2011, pp. 165–, ISBN 978-1-84513-724-3.
  5. ^ a b c d Lyn Smith, Heroes of the Holocaust: Ordinary Britons who risked their lives to make a difference, Ebury Publishing, 5 gennaio 2012, pp. 103–, ISBN 978-1-4481-1812-0.
  6. ^ Archives and collections online, su jerseyheritage.org. URL consultato il 17 marzo 2017.
  7. ^ a b c India Sturgis, Mourning her own son, the mother who hid a Russian PoW from Nazi occupiers, and made the ultimate sacrifice, su telegraph.co.uk, 19 marzo 2017. URL consultato il 22 novembre 2017.
  8. ^ a b Glynis Cooper, Foul Deeds and Suspicious Deaths in Jersey, Casemate Publishers, 2008, pp. 161–, ISBN 978-1-84563-068-3.
  9. ^ Julie Carpenter, John Nettles: 'Telling the truth about Channel Islands cost me my friends', su express.co.uk, 5 novembre 2012. URL consultato il 17 marzo 2017.
  10. ^ a b People of the Occupation – Jersey War Tunnels, su jerseywartunnels.com. URL consultato il 17 marzo 2017 (archiviato dall'url originale il 2 settembre 2017).
  11. ^ a b Gilly Carr, Paul Sanders e Louise Willmot, Protest, Defiance and Resistance in the Channel Islands: German Occupation, 1940–45, Bloomsbury Publishing, 19 giugno 2014, pp. 195–, ISBN 978-1-4725-0813-3.
  12. ^ Paul Sanders, The British Channel Islands Under German Occupation, 1940–1945, Paul Sanders, 2005, pp. 130–, ISBN 978-0-9538858-3-1.
  13. ^ Madeline Bunting, The Model Occupation: The Channel Islands Under German Rule, 1940–1945, Random House, 24 luglio 2014, pp. 209–, ISBN 978-1-4735-2130-8.
  14. ^ Peter Tabb, A Peculiar Occupation: New Perspectives on Hitler's Channel Islands, Ian Allan, 2005, ISBN 978-0-7110-3113-5.
  15. ^ a b Stars bring story of Jersey heroine gassed by Nazis to big screen, su The Times. URL consultato il 17 marzo 2017.
  16. ^ a b Major film to tell the story of Jersey heroine's bravery « Jersey Evening Post, su jerseyeveningpost.com. URL consultato il 17 marzo 2017 (archiviato dall'url originale il 17 marzo 2017).
  17. ^ Archives and collections online, su catalogue.jerseyheritage.org. URL consultato il 17 marzo 2017.
  18. ^ David W. Moore, The Other British Isles: A History of Shetland, Orkney, the Hebrides, Isle of Man, Anglesey, Scilly, Isle of Wight and the Channel Islands, McFarland, 8 novembre 2005, pp. 239–, ISBN 978-0-7864-8924-4.
  19. ^ Heidi Blake, The remarkable stories of Britain's Heroes of the Holocaust, su telegraph.co.uk, Telegraph, 10 marzo 2010. URL consultato il 17 marzo 2017 (archiviato dall'url originale il 1º dicembre 2016).
  20. ^ thejc.com, maggio 2021, https://www.thejc.com/news/uk-news/gordon-brown-honours-british-holocaust-heroes-1.14398.
  21. ^ Courage of four Island heroes « Jersey Evening Post, su jerseyeveningpost.com. URL consultato il 17 marzo 2017 (archiviato dall'url originale il 17 marzo 2017).
  22. ^ Bailiwick Express, Date set for Occupation-based film premiere, su bailiwickexpress.com. URL consultato il 17 marzo 2017.