Lucio Afranio (poeta)
Lucio Afranio, anche conosciuto semplicemente come Afranio (in latino Lucius Afranius; 150 a.C. circa[1] – I secolo a.C.), è stato un poeta e comico romano.
Poco si sa sulla sua vita, poiché le poche fonti che ci sono pervenute non sono sempre del tutto affidabili[2].
Opera
modificaLucio Afranio fu il più illustre tra gli antichi autori di comoediae togatae (in Italiano commedia togata), particolarmente apprezzato già ai suoi tempi, poiché i contemporanei ne elogiavano l'eleganza e la finezza dello stile. Tuttavia c'è stato chi ne ha criticato la presenza frequente di amori e affetti troppo intensi e immorali[3], effettivamente tipici dell'opera di Afranio. Afranio s'ispirò principalmente al greco Menandro e, in ambito latino, al grande Terenzio; fu successivamente paragonato da diversi autori proprio a Menandro[4][5][6].
Della sua opera ci sono pervenuti poco più di trecento frammenti, dei quali ventisei provengono da commedie a noi sconosciute e i restanti da quarantatré opere diverse, di cui è rimasto a volte soltanto il titolo.
Le sue opere, pur essendo state sempre particolarmente apprezzate, furono però condannate all'oblio durante il regno dell'imperatore Nerone, poiché erano troppo nostalgiche del periodo della Repubblica[7].
Elenco parziale delle opere
modifica- Abducta
- Aequales
- Auctio
- Augur
- Brundisinae
- Cinerarius
- Compitalia
- Consobrini
- Crimen
- Deditio
- Depositum
- Divortium
- Emancipatus
- Epistula
- Exceptus
- Fratriae
- Ida
- Incendium
- Inimici
- Libertus
- Mariti
- Materterae
- Megalensia
- Omen
- Panteleus
- Pompa
- Privignus
- Prodigus
- Proditus
- Promus
- Prosa
- Purgamentum
- Repudiatus
- Sella
- Simulator
- Sorores
- Suspecta
- Talio
- Temerarius
- Thais
- Titulus
- Virgo
- Vopiscus
Stile
modificaLo stile di Afranio presenta tratti evidenti di arcaismo, ma risulta essere molto ricercato. Numerosi sono gli esempi di artifici fonici come l'allitterazione, l'omoteleuto, la figura etimologica, ecc. I metri più usati sono il senario, il settenario trocaico e l'ottonario giambico. Queste scelte sono state particolarmente lodate anche da Cicerone[6].
Note
modifica- ^ Pontiggia, Grandi, p. 89.
- ^ William Smith, Dizionario di Biografie e di Miti Greci e Romani
- ^ Quintiliano
- ^ Orazio, Epodi
- ^ Macrobio, Saturnalia
- ^ a b Cicerone, De Finibus Bonorum et Malorum
- ^ Ausonio, Epigrafi
Bibliografia
modifica- Comoedia togata. Fragments, ed. A. Daviault, Collection Budé, Paris, Les Belles Lettres, 1981.
- Fabularum togatarum fragmenta, ed. A. Lopez Lopez, Salamanca, Universidad, 1983.
- Fabula togata. I frammenti, ed. T. Guardì, I, Titinio e Atta, Milano, Jaca Book, 1985.
- A. Pociña Perez, Lucio Afranio y la evolución de la fabula togata, in «Habis», a. VI 1975, pp. 99–107.
- A. Pasquazi Bagnolini, Note sulla lingua di Afranio, Firenze, Le Monnier, 1977.
- A. Pociña, A. Lopez, Pour une vision globale de la comédie «togata», «Cahiers du GITA», 14, 2001, 177-199.
- Giancarlo Pontiggia e Maria Cristina Grandi, Letteratura latina. Storia e testi, Milano, Principato, 1996.
Altri progetti
modifica- Wikisource contiene una pagina dedicata a Lucio Afranio
- Wikiquote contiene citazioni di o su Lucio Afranio
Collegamenti esterni
modifica- Afrànio, Lucio, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Cesare Giarratano, AFRANIO, Lucio, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1929.
- (LA) Opere di Lucio Afranio, su Musisque Deoque.
- (LA) Opere di Lucio Afranio, su PHI Latin Texts, Packard Humanities Institute.
- Scaenicae Romanorum poesis fragmenta, Otto Ribbeck (a cura di), Lipsiae in aedibus B. G. Teubneri, 1898², vol. 2, pagg. 193 sgg.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 3264067 · ISNI (EN) 0000 0001 1705 2999 · BAV 495/186470 · CERL cnp01360259 · LCCN (EN) n00024409 · GND (DE) 118643940 · BNE (ES) XX5229389 (data) · BNF (FR) cb13164180q (data) · J9U (EN, HE) 987007429729405171 · NSK (HR) 000117899 |
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