Luigi Bonavoglia

ingegnere e accademico italiano

Luigi Bonavoglia (Brindisi, 10 settembre 1919Roma, 21 giugno 2005) è stato un ingegnere italiano.

Luigi Bonavoglia

Direttore generale dello CSELT
Durata mandato1967 –
1976
SuccessoreBasilio Catania

Dati generali
Titolo di studioLaureato in ingegneria elettrotecnica
UniversitàUniversità La Sapienza
ProfessioneIngegnere

È stato direttore tecnico di SIRTI, tuttora la principale azienda italiana di realizzazione e manutenzione di reti telefoniche, direttore generale di CSELT, il più importante centro di ricerca italiano nel campo delle Telecomunicazioni (e uno dei più rilevanti a livello mondiale[1]), che contribuì in maniera determinante a sviluppare e a collegare con il resto dell'industria italiana e internazionale, e infine fondatore, direttore e amministratore della Scuola Superiore Guglielmo Reiss Romoli dell'Aquila, centro di formazione delle telecomunicazioni italiane, di cui divenne Presidente e "garante" per tutta la sua carriera.

Biografia

modifica

Laureatosi in Ingegneria Elettrotecnica nel 1941 e in Ingegneria Aeronautica nel 1945 presso l'Università La Sapienza di Roma, si trasferì a Milano dove nel volgere di pochi anni divenne direttore tecnico della SIRTI; in questo periodo Bonavoglia promosse e supervisionò la progettazione di numerosi ponti radio, necessari per ripristinare in maniera efficiente le comunicazioni telefoniche durante la ricostruzione post-bellica. Partecipò attivamente anche al ripristino delle infrastrutture di telecomunicazione dopo la catastrofica alluvione del Polesine nel 1951. Nel 1949 aveva sposato Maria Sacco, figlia del generale Luigi Sacco.

Nel 1967 venne nominato direttore generale presso lo CSELT di Torino e l'anno successivo Presidente dello stesso[2]. Durante la sua direzione, il centro - nato inizialmente con l'esigenza di unificazione e standardizzazione della rete telefonica nazionale allora in corso - conobbe un primo sviluppo ed assurse a notorietà internazionale grazie all'introduzione dello studio sperimentale di numerosi campi applicativi, quali ad esempio gli stessi ponti radio (argomento della prima commessa internazionale di CSELT con la statunitense Corning), a seguire le fibre ottiche, la commutazione numerica e la codifica del segnale vocale. Fu proprio Bonavoglia a promuovere e coordinare le attività di ricerca CSELT all'interno del suo Gruppo IRI - STET, attraverso il Comitato Tecnico di cui ispirò la creazione[3] e di cui rimase membro attivo fino alla fine della carriera. Nel 1968 ottenne anche la cattedra di "Trasmissione Telefonica" presso il Politecnico di Torino.

Nel 1976 divenne direttore della nascente Scuola Superiore Guglielmo Reiss Romoli dell'Aquila, aperta ufficialmente nel 1977: anche questo istituto arrivò presto alla notorietà a livello internazionale. Bonavoglia rimase presso la Scuola fino al 1991, con la carica di Presidente.

Bonavoglia ricoprì diverse cariche in diversi enti e aziende: ad esempio, fu presidente della Fondazione Guglielmo Marconi, fu membro del consiglio del Ministero delle Poste e Telecomunicazioni, Presidente di STMicroelectronics (dal 1979 al 1991), e così via.

Nel 1991 lasciò la maggior parte delle cariche, ma mantenne, dal 1967, sempre ruoli di supervisione o di controllo in particolare presso CSELT fino al 1998. Morì di cancro nel 2005.

Nel 1994 ha curato il volume "Trent'anni di CSELT" per l'editore aziendale del centro omonimo, con il contributo di numerosi ricercatori del centro stesso: tale volume costituisce una ampia panoramica delle numerose attività di CSELT.

Durante la sua carriera ha scritto una cinquantina di pubblicazioni scientifiche nel campo delle telecomunicazioni su riviste del settore.

Riconoscimenti

modifica
  • Premio Internazionale delle Comunicazioni Cristoforo Colombo, attribuitogli nel 1992, in occasione del cinquecentesimo anniversario della Scoperta dell'America. Il premio, detto anche Medaglia Colombiana, istituito dal Comune di Genova nel 1954, che "viene conferito, ogni anno, a chi abbia maggiormente contribuito al progresso delle comunicazioni, intese come mezzo di sviluppo economico e civile e di avvicinamento e collaborazione tra i popoli".[4]
  • Luigi Bonavoglia (a cura di), CSELT trent'anni (PDF), Torino, CSELT, 1995.
  • Luigi Bonavoglia, Il Segnale telefonico, Coppito, 1991, ISBN 8885280099.
  • Luigi Bonavoglia, Le telecomunicazioni in Italia e il Museo della Sirti, Edizioni Bariletti, 1992.
  • Luigi Bonavoglia, Una storia: dal primo telefono alla rete globale, Edizionii Bariletti, 1996.

Pubblicazioni

modifica
  • (EN) Luigi Bonavoglia, Augusto De Flammineis e Alberto Loffreda, Modular multiloop networks: a survey of routing and switching methods, in Alta frequenza, vol. 54, n. 1, 1985, pp. 6-19.
  1. ^ Virginio Cantoni, Gabriele Falciasecca, Giuseppe Pelosi, Storia delle Telecomunicazioni, vol.1, Firenze : Firenze university press, 2011
  2. ^ (CSELT ebbe, n.d.r.) tre diversi periodi:
    • 1964 - 76. Fase di fondazione e iniziale sviluppo sotto la guida del prof. Luigi Bonavoglia che nel 1967 sostituì Guglielmo Ginocchio (già direttore dello CSEL). In pochi anni lo CSELT diventò uno dei centri di avanguardia nella ricerca in Italia. In questo periodo si realizzarono i primi interventi immobiliari del Centro e s'impostò l'organizzazione per gli aspetti hard (struttura a matrice fondata su competenze e commesse) e soft (meccanismi integrativi con Capo Gruppo e Consociate, sistema premiante, formazione e reclutamento).
    • 1976 - 89. Fase di consolidamento e sviluppo delle attività di ricerca a lungo termine sotto la guida dell'ing. Basilio Catania. Particolare enfasi fu data alle ricerche ad alto contenuto tecnologico e furono conseguiti risultati di grande rilievo che permisero allo CSELT di inserirsi tra i protagonisti dei programmi di ricerca europei. Peraltro, negli ultimi anni di questa fase emersero crescenti difficoltà nell'interazione tra CSELT e le Consociate.
    • 1989 - 2001. Seconda fase di sviluppo sotto la guida dell'ing. Cesare Mossotto. L'indirizzo perseguito in questa fase fu di fare evolvere la relazione tra CSELT e i principali "Clienti", nell'ambito delle Consociate, da una modalità fondamentalmente del tipo servizio a un profilo più elevato in cui fosse presente anche un'interazione tra formulazione strategica del Cliente ed elaborazione di soluzioni strategiche da parte CSELT. Sostanzialmente era un ritorno al passato con una riformulazione aggiornata dello spirito dell'iniziativa voluta da Oglietti e della missione data al momento della costituzione dello CSELT.", Cantoni, Virginio, Gabriele Falciasecca, and Giuseppe Pelosi, eds. Storia delle telecomunicazioni. Vol. 1. Firenze University Press, 2011, pagg. 353 - 354
  3. ^ "Un tema di grande rilievo nella vita del Centro fu costantemente la messa a punto e manutenzione dei meccanismi necessari per assicurare una stretta connessione tra l'attività del CENTRO (CSELT, ndr) e le società del Gruppo.[...] Un altro strumento essenziale d'integrazione con le Consociate fu la costituzione del Comitato Tecnico, di cui Luigi Bonavoglia fu l'ispiratore e ne divenne Presidente dopo il decesso di Antonio Gigli. Il Comitato Tecnico era l'organo consultivo del Consiglio di Amministrazione per la valutazione delle proposte di ricerca, di origine interna CSELT o avanzate dalle Consociale o altre Committenti e per l'esame della programmazione pluriennale e annuale (budget) in merito sia ai contenuti tecnici sia ai costi e ai tempi di esecuzione delle ricerche. La presenza dei massimi responsabili tecnici delle Società del Gruppo assicurava la congruenza dell'attività CSELT con gli interessi generali del Gruppo e quelli specifici delle Consociate.", Cantoni, Virginio, Gabriele Falciasecca, and Giuseppe Pelosi, eds. Storia delle telecomunicazioni. Vol. 1. Firenze University Press, 2011, pagg. 355 - 356.
  4. ^ Premi colombiani, su iicgenova.com. URL consultato il 15 settembre 2016 (archiviato dall'url originale il 19 settembre 2016).

Bibliografia

modifica
  • Cesare Mossotto, Centro studi e laboratori telecomunicazioni (Cselt), in Virginio Cantoni, Gabriele Falciasecca e Giuseppe Pelosi (a cura di), Storia delle Telecomunicazioni, vol. 1, Firenze, Firenze university press, 2011, pp. 347-403, ISBN 978-88-6453-243-1.

Voci correlate

modifica

Altri progetti

modifica

Collegamenti esterni

modifica