Luigi Zaimbro

ciclista italiano

Luigi Zaimbro (Genova, 21 giugno 1936Genova, 13 luglio 2022[3]) è stato un ciclista su strada italiano.

Luigi Zaimbro
NazionalitàItalia (bandiera) Italia
Ciclismo
SpecialitàStrada
Carriera
Giovanili
1957Siac Genova[1]
1959-1960G.S. Faema Preneste[2]
Squadre di club
1961Fides
1963Cite
Nazionale
1960Italia (bandiera) Italia
 

Biografia

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Iniziò a correre tra i dilettanti nel 1952, vinse 26 corse e partecipò ai mondiali del 1960 come riserva. Passò professionista l'anno seguente e divenne gregario di Arnaldo Pambianco alla Fides, consociata della Ignis. Prese parte al Giro d'Italia 1961, ma dovette ritirarsi dopo aver patito il mal di mare nel trasferimento tra Genova e Cagliari. Nel 1962 il suo contratto non venne rinnovato e corse da indipendente, mentre nel 1963 entrò a far parte della Cite di Ottavio Cimarosti. Partecipò al Giro d'Italia 1963 ed ottenne un settimo posto nella 10ª tappa dopo una lunga fuga. Si ritirò l'anno seguente, senza aver conquistato alcuna vittoria da professionista.[4][5][6]

In seguito svolse l'attività di idraulico.[7] È morto all'Ospedale San Martino di Genova dove era ricoverato a causa di un tumore.[3]

Palmarès

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Giro delle Alpi Apuane

Piazzamenti

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Grandi Giri

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1961: ritirato (4ª tappa)
1963: 75º

Classiche monumento

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1961: ?[8]
  1. ^ Bartali e Girardengo presenti al giro ciclistico di Acqui, in Stampa Sera, 12 agosto 1957, p. 4.
  2. ^ Luigi Zaimbro, su Museo del Ciclismo.
  3. ^ a b Massimo Lagomarsino, Addio a Luigi Zaimbro, prof ligure dei primi anni sessanta, in TuttoBiciWeb, 13 luglio 2022.
  4. ^ Massimo Lagomarsino, Luigi Zaimbro e quella maledetta notte di mare verso la Sardegna, in TuttoBiciWeb, 23 maggio 2021.
  5. ^ Marco Pastonesi, Gli angeli di Coppi, Ediciclo editore, 1999, pp. 194-196.
  6. ^ Nessun altro al via dopo Luigi Zaimbro, gregario agli ordini di Pambianco, in la Repubblica, 31 maggio 2000.
  7. ^ Alla ricerca del certificato perduto, in Prima il Levante, 23 agosto 2020.
  8. ^ Gianni Pignata, Poulidor vince la Milano-Sanremo, in Stampa Sera, 18 marzo 1961, p. 1.

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Collegamenti esterni

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