Luigi di San Michele dei Santi

Luigi di San Michele dei Santi, in spagnolo: Luis de San Miguel de los Santos, al secolo Luis Erdoiza y Zamalloa (Amorebieta-Etxano, 25 agosto 1891Cuenca, 24 settembre 1936), è stato un presbitero spagnolo dell'Ordine della Santissima Trinità. Venne fucilato dai repubblicani, in odium fidei, durante la guerra civile spagnola e venne beatificato come martire da papa Benedetto XVI nel 2007.

Beato Luigi di San Michele dei Santi
Particolare del ritratto Mariano di San Giuseppe e compagni martiri trinitari del XX secolo a San Carlino alle Quattro Fontane
 

Presbitero e martire

 
NascitaAmorebieta-Etxano, 25 agosto 1891
MorteCuenca, 24 settembre 1936 (45 anni)
Venerato daChiesa cattolica
BeatificazioneRoma, 28 ottobre 2007 da papa Benedetto XVI
Santuario principaleChiesa di San Giovanni de Matha, Alcorcón
Ricorrenza6 novembre (memoria di tutti i martiri spagnoli del XX secolo)

Biografia

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Luis Erdoiza y Zamalloa nace il 25 agosto 1891 a Amorebieta-Etxano (Biscaglia-Spagna). Vestì l'abito trinitario il 12 settembre 1906 ad Algorta, dove pronuncia i voti semplici e cambia il suo nome per Luigi di San Michele dei Santi. I suoi superiori l'inviano al convento di San Carlino alle Quattro Fontane in Roma, a studiare filosofia e teologia nella Pontificia Università Gregoriana. A Roma emette la sua professione solenne il 14 agosto 1910 e rivece l'ordinazione sacerdotale l'8 aprile 1916. Essercitò la sua attività religiosa a Vienna (1920-1925), Algorta (1925-1926), Cordova (1926-1929) e Belmonte (1929-1936).[1]

Il 28 luglio 1936 la città di Belmonte viene occupata dai miliziani. Mentre gli studenti e alcuni religiosi si nascondono in case private, Luigi, insieme ai suoi compagni Melchiorre dello Spirito Santo, Giacomo di Gesù e Giovanni della Vergine del Castellar furono arrestati il 29 luglio e portati in carcere. I quattro religiosi vengono fucilati il 24 settembre 1936 alle porte del cimitero di Cuenca.[1]

Luigi di San Michele dei Santi fu beatificato il 28 ottobre 2007, a Roma, su mandato di papa Benedetto XVI, in una cerimonia presieduta dal cardinale José Saraiva Martins, prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi, insieme ai 498 martiri spagnoli, uccisi "in odium fidei" durante la guerra civile spagnola.[2]

La Chiesa cattolica ha concesso la loro memoria liturgica il giorno 6 novembre. All'interno della chiesa di san Giovanni di Matha di Alcorcón, nella capella del Santissimo, si venerano le spoglie mortali dei quattro martiri trinitari di Belmonte.[1]

  1. ^ a b c Aliaga Asensio (2007), pp. 89-94
  2. ^ González Rodríguez (2008), p. 152

Bibliografia

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  • María Encarnación González Rodríguez, ed. Beatificación de 498 mártires del siglo XX en España. Roma, 28 de octubre de 2007 Madrid: Edice, 2008. ISBN 978-84-7141-670-4.
  • Pedro Aliaga Asensio, Entre palmas y olivos. Mártires trinitarios de Jaén y Cuenca con un apéndice sobre el beato Álvaro Santos Cejudo. Córdoba-Madrid., 2007.

Voci correlate

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